Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1 cuno ſpatio di tempo s'allont anauano dalla isteſſa stella, & di nuouo dopo alcun tempo riterna­
uano alla isteſſa; ilche dalla Luna, il cui corſo è piu ueloce, ſi puo piu preſto conoſcere oſſeruando
la congiuntione, ouero lo ſpatio, nel quale eſſa a qualche stella cono ſciuta ritorna: eſſaminando
tante fiate, quante uerſo Leuante s'allontana, finche ſi ueda di ſuo proprio mouimento ritornata
alla isteſſa stella.
in questa maniera adunque è stato ritrouato il ſecondo mouimento contrario
al primo.
La quinta concluſione era, che con diuerſa grandezza di giri ciaſcuno de i pianeti ſa­
ceua il corſo ſuo.
Hauendo Vitr. numerato di ſopra i ſette pianeti, Saturno, Gioue, Marte, il So­
le, Venere, Mercurio, & la Luna: i caratteri de i quali ſono questi per ordine. <01>.
<04>. <05>.
<06>. <07>. <09>. <08>. ſi dichiara la detta concluſione, con lunga indottione da Vitruuio in
questo modo.
La Luna in giorni uentiotto, & quaſi un'hora girandoſia torno il Cielo, & ritornando
a quel ſegno, d'onde prima ſi moſſe, compie il meſe Lunare: ma il Sole paſſa per lo ſpacio
d'un ſegno, che è la duodecima parte del Cielo in un meſe, la doue in dodici meſi, andan
do per lo ſpacio di dodici ſegni, quando ritorna al ſegno, donde prima ſi partì, compie
lo ſpacio d'un'anno; & quel giro, che fa la Luna tredicí fiate in dodici meſi, il Sole miſura
ne i medeſimi ſegni una fiata.
Poi che Vitr. ci ha dimostrato, che ſi truoua diuerſità ne i mouimenti de i cieli quanto a i ter­
mini del mouimento, hora egli ci dimostra eſſere diuerſità nella tardezza, & nella uelocità, &
determina gli ſpacij del tempo, ne i quali ciaſcuno fa il ſuo mouimento.
Noi per maggior chia­
rezza proponeremo alcune coſe dell'ordine, del numero, della poſitione, del ſito, & del mouimen
to delle sfere celeſti.
Otto ſono i cieli, o per dir meglio tutta la machina celeſte contiene otto gi­
ri di cieli ſeparati, contigui, & concentrici, oltra i quali non è mouimento alcuno, ſe non imagi­
nato per ſaluar le apparenze.
ſette cieli ſi danno a i ſette pianeti gia numerati: il piu proſſimo
alla terra è la Luna, il piu lontano, Saturno.
l'ottauo cielo è delle ſtelle fiſſe, detto firmamento,
ilquale è grandiſſimo, & capace di tutti i predetti cieli.
Queſto numero è ſtato compreſo dalla
uelocità delle ſtelle inferiori, & dalla tardezza delle ſuperiori.
perche le ſtelle de i cieli di ſopra
(intendo delle erranti) uanno piu tarde, che quelle di ſotto, cioè uogliono piu tempo a raggirarſi,
perche fanno maggior uiaggio, conformandoſi al primo mouimento.
Euui un'altro argomento,
che ſi piglia dalla occultatione de i corpi piu alti, percioche eſſendo noi nel piu baſſo luogo, non è
dubbio, che quello, che ci è piu uicino a gli occhi non cuopra, o non occulti quello, che ſta di ſo­
pra, quando ſi trapone tra la noſtra uiſta, & il corpo ſuperiore: Aggiugnendoui quella differen
za, che è tra il luogo, a cui peruiene la noſtra uiſta, da quello, doue è ueramente la ſtella, o il pia­
neta.
laqual differenza ſi ſuol chiamare, diuerſità dell'aſpetto, laquale non è altro, che un'arco
d'un circolo grande, che ci paſſa ſopra la teſta, compreſo da due linee, dellequali una imaginiamo,
che ſi parta dal centro del mondo: l'altra dall'occhio noſtro, che è nella ſuperficie della terra, &
paſſi per lo centro della ſtella ueduta, & termini nello arco predetto.
Quella linea, che ſi parte
dal centro della terra, & paſſando per lo centro della ſtella termina nell'arco imaginato del Zo­
diaco, è detta linea del uero luogo, perche è dimoſtratrice, & indice del uero luogo della ſtella
Ma quella linea, che ua dall'occhio per lo centro della ſtella al Zodiaco è detta, linea dell'apparen
za, come quella, che dimoſtra il luogo apparente.
perilche lo angulo compreſo ſotto quelle dritte
linee ſarà la quantità della diuerſità, laquale ſarà tanto maggiore, quanto la ſtella ſarà piu baſ­
ſa, & piu uicina all'Orizonte.
imperoche ſtandoci la ſtella ſopra il capo, non ſi uede alcuna diuer
ſità, perche amendue le linee, & quella del uero luogo, & quella dell'apparenza diuentano una
ſola.
però ſimil diuerſità nella Luna, è grandißima: picciola nel Sole: in Marte apena ſi uede; &
ne i pianeti di ſopra non ſi comprende, perche ſono lontanißimi: & la figura delle dette coſe, è
qui appreſſo.
La Luna adunque & c.a. il centro del mondo.
b. l'occhio nella ſuperficie della terra.

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