Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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of 520
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archimedes
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chap
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subchap1
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subchap2
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="
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s.006836
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pb
pagenum
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374
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045/01/388.jpg
"/>
ni in ciaſcuno de i ſegni, quanto prima hanno ritardato, tanto con piu ueloce corſo paſ
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lb
/>
ſando agguagliano il camino, & lo pareggiano perfettamente. </
s
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s
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="
s.006837
">& coſi naſce, che auegna
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lb
/>
che dimorino in alcuni ſegni, niente di meno poi che ſi tolgono dalla neceſsità della tar
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lb
/>
danza, preſtamente conſeguiſceno il giuſto circoito. </
s
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s
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="
s.006838
">Ma la ſtella di Mercurio coſi paſ
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lb
/>
ſa il corſo ſuo nel cielo, che correndo per gli ſpacij de i ſegni in giorni trecentoſeſſanta
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lb
/>
ritorna a quel ſegno d'onde prima ſi moſſe. </
s
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s
id
="
s.006839
">& il ſuo uiaggio coſi ſi agguaglia, che cerca
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lb
/>
trenta giorni in ogni ſegno ha la ragione del numero ſuo. </
s
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s
id
="
s.006840
">Ma Venere quando è libera
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lb
/>
dall'i npedimento de i raggi del Sole, in trenta giorni trapaſſa lo ſpacio d'un ſegno. </
s
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s
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="
s.006841
">quan
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lb
/>
to meno in giorni quaranta in ciaſcun ſegno patiſce; poi che hauerà fatto la ſua ſtatione
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lb
/>
reſtituiſce quella ſomma di numero dimorando in un ſegno. </
s
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s
id
="
s.006842
">& però hauendo Venere mi
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lb
/>
ſurato lo intiero circuito del cielo in quattrocento & ottantacinque giorni, torna di nuo
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lb
/>
uo allo iſteſſo ſegno, di doue cominciò il ſuo uiaggio. </
s
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">
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s.006843
">
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emph
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italics
"/>
In queſta parte Vitr. è difficile, non concorda con gli altri, & forſe è ſcorretto il testo. </
s
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s
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="
s.006844
">Pli
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lb
/>
nio che ſuole pigliare le facciate intiere da Vitr. in queſta parte è tutto diuerſo. </
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s
id
="
s.006845
">Vitr. pone i pia
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lb
/>
neti neceſſitati tardare, gli ſcioglie dalla neceſſità, & quaſi slegandoli uuole, che pareggino con
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/>
la uelocità del corſo quel uiaggio, che haurebbeno fatto, ſe ſempre fuſſe stato loro conceſſa la
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lb
/>
libertà di caminare. </
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s
id
="
s.006846
">nè ci dichiara (come ſi conuiene) con approuate dimostrationi, donde na
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lb
/>
ſce questa neceßità, & donde uegna la loro libertà: però neceſſario ci pare di darne alquanto di
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/>
lume con quelle coſe, che dopo Vitr. con belli fondamenti ſono ſtate da gli ſtudioſi delle coſe ritro
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lb
/>
uate. </
s
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s
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="
s.006847
">& però la neceßità ci conduce a fare quello, che uoleuamo fuggire. </
s
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s
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="
s.006848
">Dichiareremo adunque
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/>
alcuni termini, che fanno al propoſito nostro. </
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id
="
s.006849
">& ſono queſti. </
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s
id
="
s.006850
">Epiciclo, Deferente, Eccentrico, Con
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/>
centrico, Giogo, opposto al Giogo, lunghezza media dello Eccentrico, lunghezza media dello
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lb
/>
Epiciclo, Stato, Ritorno, Progreſſo, Argomento, Agguagliamento. </
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s
id
="
s.006851
">Epiciclo adunque è quello,
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lb
/>
che da Tolomeo ſi chiama circolo della diuerſità, che è una picciola ſpera imaginata come aggiun
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/>
ta alla ſpera maggiore, che coſi uuole dire la parola Greca; d'intorno la cui circonferenza uoglio
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lb
/>
no gli Astronomi, che ſi uolga il corpo del pianeta, il cui centro è nella circconferenza della ſpe
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lb
/>
ra che porta il pianeta, ouero lo Epiciclo uerſo Oriente, detto Deferente, il qual deferente, non
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/>
ha lo isteſſo centro, col centro del mondo, & però egli ſi chiama Eccentrico, cioè fuori del centro.
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/>
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id
="
s.006852
">ſi come ſi chiama concentrico quel circolo, che ha lo isteſſo centro con quello del mondo. </
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id
="
s.006853
">però uo
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/>
lendo noi nel piano formare lo Epiciclo, & il Deferente: imaginiamo il centro. </
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id
="
s.006854
">c. dal quale na
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/>
ſce una linea, l'altro capo dellaquale ſia a, & ſia lo a. centro dello Epiciclo. </
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id
="
s.006855
">Faccia que
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lb
/>
ſto capo. </
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="
s.006856
">a. un giro perfetto, ſtando fermo l'altro nel punto. </
s
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s
id
="
s.006857
">c. dico che formerà nel piano
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lb
/>
una ſuperficie, laquale ſi fa per la circonferenza del Deferente. </
s
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s
id
="
s.006858
">coſi forma il Sole la Eclittica,
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lb
/>
che è come Deferente del Sole, dallaquale ſono diſtanti i Deferenti de gli altri pianeti, & piega
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lb
/>
no da i lati. </
s
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s
id
="
s.006859
">& la isteſſa linea prolungata fin alla concaua ſoperficie del primo cielo, diſegna in
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lb
/>
quella una circonferenza dello isteſſo nome. </
s
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s
id
="
s.006860
">il centro dello Epiciclo è ſempre nella circonferenza
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lb
/>
del Deferente posto adunque un piede del compaſſo nel punto a. & allargato l'altro fin che
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lb
/>
tocchi il centro del pianeta. </
s
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<
s
id
="
s.006861
">d. girando ſi a torno ſi farà lo Epiciclo. </
s
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s
id
="
s.006862
">Stando adunque le gia
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lb
/>
dette coſe, non è alcuno, che non ueda, che la circonferenza del Deferente, & la circonferenza
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lb
/>
dello Epiciclo non ſiano d ſegualmente distanti dal centro del mondo. </
s
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<
s
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="
s.006863
">f. </
s
>
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s
id
="
s.006864
">Dapoi gli Astronomi
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lb
/>
hanno trouato diuerſi uocaboli alle parti dello Epiciclo, ſecondo le distanze loro dal centro del
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lb
/>
mondo. </
s
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s
id
="
s.006865
">uolendo con quelle dimoſtrarci, come ſi ſalua la diuerſità delle apparenze, la doue quel
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lb
/>
punto, che è nella circonferenza del Deferente, o dello Epiciclo piu rimoto dal centro del mon
<
lb
/>
do, chiamano auge, che uuol dire ſommità; & però Cicerone lo chiama Iugum. </
s
>
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s
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="
s.006866
">& quel punto, che
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lb
/>
per diametro s'oppone al giogo, nominarono, l'oppoſto del giogo. </
s
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s
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="
s.006867
">Et perche al Sole non danno Epi
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lb
/>
ciclo, ma Deferente, però quel punto, che nel Deferente ſarà oppoſto al giogo, ſimilmente ſi chia
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lb
/>
merà, l'oppoſito del giogo. </
s
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s
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="
s.006868
">Giogo, cima, auge, abſides ſono parole d'una iſteſſa coſa. </
s
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="
s.006869
">Lunghezza
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/>
media dello Eccentrico è la metà del Diametro. </
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s
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="
s.006870
">Lunghezza media dello Epiciclo è lo ſpacio,
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emph.end
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</
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subchap2
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</
archimedes
>