Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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chap
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subchap1
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subchap2
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pagenum
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383
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s.007077
">Se adunque, & lo effetto, & la ragione, & la teſtimonianza dello antico poeta dimoſtra
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/>
queſto eſſer uero, io non penſo, che biſogni fare altro giudicio di quello, che di ſopra
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/>
detto hauemo di queſta coſa. </
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s.007078
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emph
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Se il Sole ritiene piu feruore quando manda i raggi triangolari, ragione è (dice Vitr.) che a ſe
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tiri piu gagliardamente le ſtelle, & quelle raffreni dal corſo loro. </
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s.007079
">Ma perche ragione queſto auen
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ga, cioè che piu presto il Sole faccta queſto effetto nello ſpacio di cinque ſegni, ch'è lo ſpacio d'uno
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lato del triangolo (eſcludendo però il quinto ſegno) che dal ſecondo, ouer dal terzo, che ſono piu
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uicini, egli dimanda, & riſponde a ſe ſteſſo. </
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s.007080
">Et la proua è preſa dello effetto, dalla ragione, & dal
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testimonio di Euripide antico poeta. </
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s.007081
">Ma perche tutta queſta materia compreſa dalla ragione di
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/>
Vitr. ci pare, che biſogno habbia di maggior chiarezza, però diremo quanto ſi ha da Plinio nel
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ſecondo libro, doue egli parla di queſta mutatione, della quale Vitr. in queſto luogo ne cerca la ra
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/>
gione, & dice in queſto modo. </
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s.007082
">Del che ſeparatamente ſi deue renderne conto. </
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s.007083
">Le ſtelle percoſ
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ſe nella parte, che detto hauemo, & dal raggio del Sole triangolare, ſono ritenute, che non poſſono
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tener dritto il corſo loro, & dalla forza del catore ſono ſolleuate, ma questo non coſi preſto ſi
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puo comprendere dalla uiſta nostra, & però pare, che ſtiano, donde poi è ſtato preſo il nome di Sta
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tione. </
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s.007084
">Dapoi la forza dello iſteſſo raggio ua inanzi, & il uapore le forza tornare adietro, come
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ripercoſſe da quello. </
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s.007085
">Eſpone uno de moderni questo luogo, & dice. </
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s.007086
">Dichiamo auanti, che altro
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ſi dica, la intentione di Plinio, In ſomma pigliando lo eſſempio dal monte Etna, iui ſi pone il uapo
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re del fuoco concetto nel fondo della terra, manda fuori le pietre affocate, coſi il Sole ſcaccia le
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ſtelle, che ſe gli trouano appreſſo i luoghi baſſi, & uicini alla terra: ma in queſta parte, queſto man
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ca allo eſſempio predetto, percioche alle pietre non ſoprauiene da luogo alto altro uapore, che le
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faccia ritornare al fondo, perche di natura loro diſcendeno: ma il Sole di nuouo ſoprauiene col ſuo
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uapore, & rincalza le ſtelle uerſo la terra. </
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s.007087
">Queſta ragione dice Plinio, eſſer ſua priuata, & non
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di altri, ſecondo che dice il predetto autore. </
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s.007088
">Ma poi pare, che egli ſi mar auigli di Plinio, perche
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/>
la predetta opinione molto prima da Vitruuio nel preſente luogo è ſtata dichiarita. </
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s.007089
">Tanta diuer
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ſitàuiene alle ſtelle, percioche i raggi del Sole in altro
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expan
abbr
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tēpo
">tempo</
expan
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ſottentrano, et ſcacciano quelle in alto,
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/>
& in altro tempo ſormontano, & quelle deprimeno a terra. </
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="
s.007090
">Queſta opinione dice il predetto, ſi
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puo con molte, & euidenti coſe rifiutare. </
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s.007091
">Tra le quali queſta ne è una, in che modo puo ſtare, che
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il Sole, che è piu baſſo alle ſpere delle ſtelle, ſoprauenga alle ſtelle, & le ſcacci, & le forzi a tornare;
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che ſe fuſſero tutte le ſtelle in una ſuperficie d'una ſpera, il Sole però ſtando preſſo terra nel naſce
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re, o nel cadere, potrebbe tirare la ſtella, che fuſſe in alto, ouero nella ſua ſtatione. </
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s.007092
">Oltra di que
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ſto, come ſi puo imaginare, che i corpi celeſti, che per natura hanno i mouimenti loro, ſiano all'im
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/>
perio ſolo del Sole ſcacciati, & quello imperio non ſia moderato, ma uiolento? </
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="
s.007093
">coſa che eternamen
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/>
te non potrebbe durare. </
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="
s.007094
">Appreſſo ſi aggiugne, che non ſi conuiene transferire a ſcacciamenti
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/>
fortuiti, quelle coſe, che indubitatamente ſono riferite a que' giri, come a ſeſta ordinati. </
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="
s.007095
">Et però
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/>
molto bene conuengono Plinio, & Vitruuio in queſto paſſo, & ua giu anche la dubitatione, &
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lb
/>
la ſolutione di Vitr. ſecondo i modi da noi eſpoſti di ſopra.
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emph.end
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">
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="
s.007096
">Ma la ſtella di Gioue, correndo tra la ſtella di Saturno, & di Marte, fa maggior uiag
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/>
gio, che Marte, & minor, che Saturno. </
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="
s.007097
">Et ſimilmente le altre ſtelle, quanto piu ſono lon
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/>
tane dall'ultimo cielo, & piu uicine alla terra ſi uolgeno, tanto piu preſto pare che ſini
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ſchino i corſi loro. </
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s.007098
">perche ciaſcuna di quelle facendo minor giro, piu ſpeſſo ſottentrando
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/>
paſſa quella, che è di ſopra; a ſimiglianza di quello che auuenirebbe ſe in una ruota di boc
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lb
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calaio, poſte fuſſero ſette formiche, & fuſſero fatti tanti canali nel piano della ruota, prima
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lb
/>
d'intorno al centro, dapoi a poco a poco creſceſſero & maggiori fuſſero appreſſo la eſtre
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/>
mità, che ne i detti canali fuſſero conſtrette le formiche a raggirarſi, caminando tutta uia
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/>
la ruota nella parte contraria, egli è neceſſario che quelle formiche per tanto di meno ua
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/>
dino contra la uolta della ruota; & quella, che ſarà piu uicina al centro nel ſuo canale ſa
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lb
/>
rà piu preſta a dar la uolta ſua: & quella, che farà l'ultima, & maggior circonferenza del-</
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subchap2
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subchap1
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chap
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archimedes
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