Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1che ſono di la dallo equinottiale auuiene al contrario, percioche gli archi diurni ſi fanno mag­
giori
, & il Sole girando per quelli, ſta piu ſopra l'Orizonte, & i notturni ſi fanno mino­
ri
.
Ritornando poi dal Capricorno, (perche iui anche è l'altro circolo del ritorno,) per­
che
il Sole comincia a prendere maggior ſalita, i giorni ſi fanno maggiori, ſin che un'altra
fiata
ſi pareggino con la notte rientrando nel Montone.
Et queſto è quanto ha uolu­
to
dire Vitruuio accennando nel traſcorſo molte belle coſe.
Tra le quali una è l'ordine
de
i ſegni, & il modo delle figure loro; & queſto dico accioche gli artefici, che fanno
le
ſpere, imparino a poner bene i ſegni celeſti, perche il Sole entra nel Montone per la teſta
ſua
.
dietro il Montone è la coda del Toro, & coſi ua ſeguitando, come dice Vitruuio. L'altra
coſa
è che dal Montone per ordine fin alla Bilancia i ſegni, che iui ſono ſi chiamano Settentrio­
nali
.
& quelli, che ſono dalla Bilancia al Montone ſi chiamano Meridionali. perche quelli ſono
di
qua dallo equinottiale uerſo il Settentrione, doue ſiamo noi: quelli di la uerſo le parti Meridia­
ne
; dico riſpetto a noi.
Imperoche i ſegni Meridiani a noi, che ſtiamo di qua dalla linea, ſono
ſegni
del Sole di la, & i ſegni, che a noi ſono Settentrionali, a quelli ſono Meridiani.
Dice an­
che
di piu, che l'uno, & l'altro equinottio, & l'uno, & l'altro Solſtitio ſi fanno nelle parti ot­
taue
de i loro ſegni, il che come s'intenda il moderno autore ſopracitato, nel predetto luogo di
Plinio
dice.
Gli antichi per conoſcere il circolo obliquo riguardarono, quando in due tempi di­
uerſi
i giorni fuſſero eguali alla notte.
Et conſiderando anche due grandiſſime diſaguaglianze de
i
giorni, l'una nel uerno, l'altra nella ſtate, quando il Sole ſi ritroua, ne i punti del ritorno.
Et
cio
fecero con giudicio, & bene, penſando, che tra queſti termini il Sole andaſſe ſeruando uno
iſteſſo
tenore di uiaggio, non interrompendolo piu in un luogo, che in un'altro, & coſi parue lo­
ro
, che bene fuſſero, che quelli ſpatij fuſſero congiunti ſotto la circonferenza d'un continuate
cerchio
.
Et coſi haueuano quattro principij di quattro quarte del circolo obliquo, che in que­
sto
modo fu prima detto.
da queſto prendendo altri argomenti partirono quel cerchio in dodici par
ti
eguali, immutabili m ogni ſecolo: ma poi per fare la loro inuentione memorabile a ſe ſteſſi, &
a
i poſteri diſegnarono quel circolo, con alcune copie di ſtelle, che iui eſſer compreſero non in mo­
do
, che ogni imagine, coſi da loro figurata occupaſſe a punto la duodecima parte, ma in quanto
fuſſero
uicine al detto cerchio.
Et coſi chiamarono Montone, Toro, & gli altri ſegni. Et da
queſto
l'obliquo cerchio ha preſo il nome di zodiaco, ouero di ſignifero.
Et che le imagini non oc
cupaſſero
la terza parte del zodiaco a punto, ce lo da ad intendere Vitr. dicendo, che il capo,
& il petto del Leone è attribuito al Cancro: & che il ſeno della ueſte della Vergine ba le prime
parti
della Bilancia, & altre ſimili coſe.
Hora eſponendo Vitruuio dicemo, che le prime
parti
del Montone, che fin alle corna ſi eſtendeno a gradi ſei, & minuti trenta, cioè ſei parti,
& meza delle dodici, nelle quali è partito egualmente il zodiaco, & le ultime fin alla coda di eſ­
ſo
Montone hanno gradi uentiſette, ci ſono uenti, & mezo, che tanto ſi eſtende queſta imagine
per
lungo di queſto numero la ottaua parte è 2. & mezo con le quali il Montone auanza la
egualità
de i giorni.
Il ſimile s'intende de gli altri ſegni. & benche queſto coſi a pun
to
non ſia, niente dimeno ci puo baſtare la uicinanza.
Columella nel nono benche approui
la
opinione de Hipparco dicendo, che gli equinottij, & Solſtitij ſi fanno nelle prime parti de i ſe­
gni
, però egli ſegue Eudo xo, & Mirone antichi aſtronomi, che diceuano, che gli equinottij, &
i
Solſtitij ſi faceuano nelle ottaue parti de i ſegni: come dice Vitru. poſero questo gli antichi,
ſeguitando
la conſuetudine: imperoche que giorni erano dedicati a certi ſacrificij, & nominati
per
ſacre ceremonie, & quella opinione era ſtata accettata da gli huomini uolgari.
Eanche da
oſſeruare
in Vitr. & la riſpondenza de i giorni, quando il Sole è in un ſegno, con quelli quando
egli
è in un'altro.
Et pero dice, che il Leone riſponde a Gemelli, la Virgine al Toro; la Bilancia
al
Montone: & coſi gli altri, perche egli è una iſteſſa ragione dello andare, & del ritorno: &
conclude
, che coſi come i giorni uanno creſcendo, & ſcemando, coſi creſceno, & ſcemano gli
ſpatij
delle hore eſſendo quella proportione della parte alla parte, che è del tutto al tutto.
Ma

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