Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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norata fatica. </
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s.007253
">però nel fine del libro è poſta la detta tauola, alla quale rimetto i lettori. </
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s.007254
">Gli an
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tichi poſero quar antaotto imagini, & cognobbero mille, & uintidue ſtelle. </
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s.007255
">Vero è che alcuni han
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no uoluto fare d'una imagine piu parti, & però hanno paſſato il numero predetto. </
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s.007256
">Tolomeo ne
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mette quarantaotto. </
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s.007257
">Queste ſono chiamate tanto dalle coſe animate, quanto dalle coſe inanima
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te; & tanto dalle ragioneuoli, quanto da quelle, che mancano di ragione; & tanto dalle fiere, quan
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to dalle domestiche, sì di terra, come di mare, & questo dico con grande merauiglia, come i Gre
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ci (ſe i Greci ſono ſtati, et non altri piu antichi) habbiano hauuto tanta autorità, che con tanto con
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ſenſo di ognuno habbiano empito il cielo delle lor fauole, che confirmate dapoi per niun modo ſo
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no ſtate mutate. </
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s.007258
">Ma in fine l'aduiatione de i cortegiani, & la uoglia de i primi ordinatori, come
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Poeti, & Aſtronomi, per fare eterna memoria d'alcune coſe notabili, o per adulare a i loro ſigno
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ri, hanno ritrouato luoghi nel cielo da collocarui le coſe amate da quelli, la doue non poterono e
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glino mai ſalire. </
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s.007259
">Come Virgilio poſe tra gli artigli dello Scorpione la ſtella di Ceſare. </
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s.007260
">Ma è co
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ſa mirabile, che i Greci, od'altri habbiano hauuto tanto priuilegio di empire il cielo de i nomi delle
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loro ſceler atezze, & che le fauole loro ſiano ſtate accettate ne i canoni, & nelle regole di deſcri
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uere il cielo. </
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s.007261
">Fanno mentione di que' nomi anche le ſacre lettere, come Iob parlando della poten
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tia di Dio dice. </
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s.007262
">Il quale fa l'Arcturo, & l'Orione, & le Hiade, & le parti interiori dell'Oſtro. </
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s.007263
">Et
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in un'altro luogo Dio dice di ſe ſteſſo a Iob. </
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s.007264
">Potrai tu riunire le riſplendide stelle Pleiade? </
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s.007265
">ouero
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diſſipare il giro d'Arcturo? </
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s.007266
">Produci tu Lucifero nel tempo ſuo, o fai tu naſcere ſopra l'Orizonte
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la ſtella detta Veſpero? </
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s.007267
">Ma i Greci od'altri, che ſiano ſtati primi inuentori, temendo che la leggie
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rezza delle loro ribalderie, non ſi dileguaſſe, le uollero inchiodare nel cielo. </
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s.007268
">però cantano alcuni.
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Gioue infiammato d'amoroſo ardore
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Delle figlie de gli huomini s'acceſe
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Hauendo a noia l'immortal conteſe
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Dell'orgoglioſa moglie, e ſuo furore.
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Vide Caliſto, che era ſul fiore
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Di ſua bellezza, onde tra noi diſceſe,
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Et dopo i dolci baci, e le conteſe
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Dolci di lei, ne reſto uincitore.
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Giunon geloſa piena di disdegno
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Piglia la bella giouane, e ſtratiata
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Che l'hebbe, in Orſa horribil la conuerſe.
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L'infelice ne diè co'l ruggir ſegno
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Per le ſelue d'Arcadia, ma leuata
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Per la pietà di Gioue al Cielo s'erſe.
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Le imagini, che ſono uerſo il Settentrione ſono prima poſte da Vitruuio, & dice, che quel Setten
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trione, che da Greci è detto Arctos, ouero Helice, che altro non è, che l'Orſa maggiore, che altri
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dalla figura hanno chiamato il Carro: ha dietro di ſe il custode, o Guardiano, o Bootes, che ſe gli di
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ca, ſotto il quale non molto lontano è il ſegno della Vergine, che per Aſtrea, o per la Giuſtitia ſi
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pone, ſopra la cui deſtra ſpalla ſi uede una lucidiſſima ſtella, che ſi chiama Antiuindemia, per
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che quando naſce, cioè quando eſce da i raggi del Sole, promette la maturità della uindemia. </
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s.007274
">della
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cui materia ſegni manifeſti ſono gli acini dell'uua mutati di colore. </
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s.007275
">Queſta ſtella è ſimile al ferro af
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focato, però Vitruuio dice, che è piu preſto candens, cioè rouente, che colorata. </
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s.007276
">perche gli ſcrittori
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gli danno uno mir abile ſplendore. </
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s.007277
">I Greci la chiamano Protrygetum, che in latino prouindemia,
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ſi dice. </
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s.007278
">Oltra di queſto tra le ginocchia del Guardiano è la stella nominata Arcturo, dalla quale
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alcuni hanno chiamato Arcturo tutta la imagine del Guardiano. </
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s.007279
">Ecco che Vitru. non ſolo tocca
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le imagini, constellationi, asteriſmi, ſegni, & figure, che tutto è uno, ma anche le stelle ſole &
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ſeparate, (come detto hauemo.) ſeguita poi l'Auriga, carrettieri, Ericthonio, & Orſilocho det
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to, il ſito delquale è dinanzi al capo dell'orſa maggiore, & le sta attrauerſato in modo, che ſe
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