Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1ghezza delle pitture, & ne i giocondi oggetti de i noſtri ſentimenti. & però dice Vitr. & bene,
che
penſamento è cura piena di ſtudio: percioche è cerca le coſe difficili, & non dimoſtrate
dalla
natura, & per meglio iſprimere il ſuo concetto dice. {Eſfetto d'induſtria & uigilanza
cerca
l'opera propoſta con dilettatione} Percioche non penſa bene chi non è induſtrioſo, &
uigilante
, come era Archimede, il quale comparando gli effetti naturali, & cercandone le
cagioni
, hebbe cauſa di trouare il uero della propoſta dimanda, come dice Vitr. nel nono libro
al
terzo Capo. & hauendolo trouato da mirabile letitia ſoprapreſo, uſcito del bagno ignudo
correndo
gridaua, io l'ho trouato, io l'ho trouato.
nel che apparue la pronta, & nobile uiua­
cità
dell'ingegno ſuo, hauendo in poco ſpatio applicato il mezo al debito fine, reſtandone ſom­
mamente
ſatisfatto per la inuentione la quale ſecondo Vitr. E dimoſtramento delle oſcure
dimande
, & ragione della coſa ritrouata di nuouo con preſta, & mobile uiuacità.
& queſti ſono i termini della diſpoſitione; Dimanda è propoſta dubbioſa, dubbio è poſto tra
mezo
l'affirmare, & il negare.
quando adunque lo intelletto è tra'l ſi, & il , egli forma
una
dubbioſa propoſta, che ſi chiama dimanda, ouero quiſtione.
& uſa alcune particelle, che
dimoſtrano
il modo dello interrogare, & di richiederne la riſpoſta.
come è. ſei tu buono o no?
che
coſa è bontà?
d'onde uiene? a chi peruiene? & altre coſe & modi ſimiglianti, i quali non
piegando
piu all' affirmatione, che alla negatione, richieggono certa, & indubitata riſpoſta,
la
quale non puo eſſer ben fatta, ſe non da quelli, che haueranno la inuentione per lo pen­
ſamento
, & per la induſtria, & uiuacità dello ingegno, & queſti ſono i termini della diſpo­
ſitione
: cioè la diſpoſitione è rinchiuſa nelle tre ſopradette maniere, che ſono la pianta, lo
in
piè, il profilo.
Il bel numero detto Eurithmia, è aſpetto gratioſo, & commoda
forma
nelle compoſitioni de i membri.
queſta ſi fa quando i membri dell'opera ſono
conuenienti
, come dell'altezza alla larghezza, della larghezza alla lunghezza, & in fine
ogni
coſa riſponda al ſuo compartimento proprio.
Suo proprio dico, peroche ſe riſpondeſſe a i compartimenti, & alle ſimmetrie conuenienti ad
altre
parti, non ſarebbe conoſciuta la gratioſa maniera.
& qui ſi deue riferire la Eurithmia
allo
aſpetto, come Vitruuio dichiara in molti luoghi, nel terzo libro al ſecondo Cap. & all'ul
timo
, & nel ſeſto al ſecondo.
Et perche ogni proportione è nata da i numeri, però egli ſi
ha
ſeruato il nome predetto in ogni coſa, doue ſia proportione.
& perche la larghezza, al­
tezza
, & lunghezza delle opere, deue eſſer grata allo aſpetto, & queſto non ſi fa ſenza
proportione
, & doue è proportione, è neceſſario che ſi truoui numero; però il nome di Eu­
rithmia
è ſtato pigliato.
Deue eſſer adunque ogni artificioſo lauoro a guiſa d'un belliſſimo
uerſo
, il quale ſe ne corra ſecondo le ottime conſonanze ſuccedendo le parti l'una all'altra,
ſin
che peruenghino all'ordinato fine.
Et benche alcuna coſa ottima non ſia, niente di me­
no
puo eſſere ottimamente ordinata, come egli è manifeſto nelle parti, & membra del corpo
humano
, & nelle coſe artificiali, doue è la conſonanza, & l'armonia.
Imperoche ſe bene l'oc
chio
è piu nobil coſa del piede, pure ſe riguardamo l'ufficio di ciaſcuno, tanto l'occhio, quan
to
il piede, ſaranno nel corpo ottimamente ſituati: in modo che l'occhio ſarà miglior del pie­
de
, il piede miglior dell'occhio.
Similmente è nella citara: percioche tutte le corde poſ­
ſono
eſſer proportionate in modo, che ſe alcuna ſarà tirata, accioche ſe le dia ſuono migliore,
non
reſterà però la conſonanza.
Il ſimile ſi richiede nelle opere, nelle quali è neceſſario, che
ci
ſia queſto riſpetto di formare con perfetta ragione tutte le parti, che ſono di lor natura
diſtinte
, di modo che tutte concorrino alla bellezza, & dilettino la uiſta de riguardanti.
Co
me
nel cantare ſi richiede il conſerto delle uoci, nel quale oltra che le uoci ſono giuſte: oltre
che
conuengono nelle conſonanze, biſogna anche un certo temperamento, che faccia dolce,
& ſoaue tutta la armonia, come adiuiene a que muſici, che cantano con la ſolita compa­
gnia
, perche ſi ſono accommodati l'uno all'altro con diſcretione.
Queſta bella maniera
nella
Muſica, come nell'Architettura è detta Eurithmia, madre della gratia, & del dilet-

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