Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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chap
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subchap1
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subchap2
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404
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045/01/418.jpg
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che parte ci piaccia, perche de i piani, ſopra i quali ſi deſcriueno gli horologi, altri ſono egual
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mente diſtanti all'Orizonte, altri dritti a ſquadra ſopra l'Orizonte, altri piegati, & pen
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denti. </
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s.007497
">Similmente alcuni ſono uolti alli quattro uenti principali, altri declinano dalle
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/>
facciate, alcuni anchora ſono ueramente piani, & eguali, alcuni torti, concaui, conueſſi,
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o in altro modo formati. </
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s.007498
">Parimente ad alcuni piace di ſegnare le hore de gli antichi, che erano
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/>
in ogni giorno dodici. </
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s.007499
">ad altri dilettano le hore dette Aſtronomiche, che cominciano dal mezo dì. </
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s.007500
">
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/>
Sono altre genti, che uogliono l'hore dal tramontar, altri dal leuar del Sole. </
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s.007501
">& è in poter di
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ognuno, che ſappia le ragioni, cominciare doue gli piace, o da terza, o da ueſpro il ſuo giorno. </
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s.007502
">lo
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laſcio ad altri la cura di fare gli inſtrumenti da pigliare le faccìate, le declinationi, & le inclina
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/>
tioni de i piani, perche queſto hoggi mai è manifeſto ad ognuno mediocremente ammaeſtrato per
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la commodità del boſſolo. </
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s.007503
">Veniamo adunque a Vitruuio, & ricordandoci delle coſe dette, for
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miamo lo Analemma. </
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s.007504
">Dice adunque Vitruuio; che egli uuole ſeparare dalla ragione di quegli
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ſtudi, che abbracciano le natiuità de gli huomini, & che predicono le ſorti humane, la ragione de
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/>
gli horologi, & eſplicare le breuità, & le lunghezze de i giorni di meſe in meſe. </
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s.007505
">Per intelligen
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za delle quali coſe, ſi deue imaginare, che quando il Sole è nel principio del Montone, o della Bi
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lancia, egli ſi lieua al uero punto di Leuante, & ſi corca al uero punto di Ponente, & in quel
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/>
mezo, che egli ua da Leuante a Ponente, egli s'inalza a poco a poco fin al mezo dì. </
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s.007506
">& dal me
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zo dì uerſo Ponente egualmente ſi abbaſſa, & ſe egli laſciaſſe in quel dì nel cielo un'orma uiſibi
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/>
le del ſuo corſo come l'arco celeſte, egli ſi uederebbe ſopra l'Orizonte un mezo circolo, il quale ſi
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/>
chiama equinottiale, & l'altro mezo circolo ſta ſotto l'Orizonte. </
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s.007507
">hora perche nel tempo del me
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zo dì, ſecondo la diuerſità de gli Orizonti il Sole ad altri è piu alto, ad altri è piu baſſo, però
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/>
l'ombra de i Gnomoni ſarà diuerſamente proportionata a i Gnomoni ſecondo l'altezza, o baſſezza
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del Sole nel mezo dì al tempo dello equinottio; perche quanto il Sole è piu alto, tanto minore è
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l'ombra del Gnomone drizzato ſopra il piano dell'Orizonte, & quanto è piu baſſo tanto ſi fa piu
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lunga l'ombra nel detto piano. </
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s.007508
">Ma quando è giuſto tra'l punto dell'Orizonte nel taglio Meridia
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no, & il punto, che ci sta ſopra la teſta, le lunghezze dell'ombre ſono pari al Gnomone. </
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s.007509
">però
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chi poteſſe miſurare l'ombra in quel tempo, che'l Sole è alto gradi quar antacinque, che è la metà
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della quarta tra'l punto, che ci ſoprasta, & l'Orizonte, egli trouarebbe, che le coſe, che fanno
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/>
l'ombra ſarebbeno pari all'ombra. </
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s.007510
">di queſti auuertimenti hoggi mai ne ſono piene le carte, però
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torniamo a Vitruuio il qual dice.
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s.007511
">Ma noi da quelli ſtudi coſi deuemo ſeparare la ragione de gli horologi, & eſplicare le
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breuità, & le lunghezze de i giorni di meſe in meſe, imperoche il Sole al tempo dello equi
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nottio raggirandoſi nel Montone, o nella Bilancia di noue parti del Gnomone otto ne
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fa di ombra, in quella inclinatione, che è a Roma. </
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s.007512
">Et in Athene tre parti ſono dell'om
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bra di quattro del Gnomone, ma a Rhodi a ſette cinque riſpondeno: a Taranto noue ad
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undici,
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n Aleſſandria tre a einque, & coſi in tutti gli altri luoghi altre ombre equinottia
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li ad altro modo per natura ſi truouano ſeparate. </
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s.007513
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Diuerſe ſono le lunghezze delle ombre al tempo dell'equinottio nel mezo dì ſecondo la diuerſa
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inclinatione del cielo. </
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s.007514
">per inclinatione Vitru. intende il riſpetto, che ha il polo ſopra l'Orizonte
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ouero la eleuatione dello equmottiale o latitudine, che ſi dica, & diſtanza dal punto, che ci ſta
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ſopra la teſta, perche quanto piu l'huomo ſi parte dalla linea equinottiale, tanto piu ſe gli leua il
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polo, & abbaſſa la linea. </
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s.007515
">come ſi uede nella ſottoſcritta figura doue ſe poneremo la linea <19>
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/>
ſotto il punto
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abbr
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q.
">que</
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che è il punto che ſta ſopra la teſta, i poli c. & f. ſaranno nel labro dell'Ori
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/>
zonte. </
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s.007516
">ſegnato g h. ma ſe poneremo il punto <19> ſotto il numero
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10.
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uederemo, che il polo c.
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ſarà ſopra l'Orizonte leuato al numero
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10.
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che uuole dire dieci gradi, che tanti ſono apunto,
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quanti il punto, che ſopraſta, è diſcoſto dall'equinottiale. </
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s.007517
">diuerſe adunque ſono le inclinationi del
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/>
cielo, ſecondo la diuerſità de gli Orizonti. </
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s.007518
">A Roma adunque, ſe il Gnomone ſarà di noue parti,
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o palmi, o d'altra miſura, l'ombra, che egli farà nel mezo dì al tempo dello equinottio ſarà lunga
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