Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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subchap1
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otto parti, o palmi, ſe uuoi che ſiano palmi. </
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s.007519
">Ma in
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/>
Athene, perche Athene sta in altra inclinatione, ſe'l
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/>
Gnomone ſarà di quattro parti, l'ombra ſarà di tre. </
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s.007520
">con
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/>
la iſteſſa ragione in Aleſſandria, & a Rodi, & in al
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/>
tri luoghi uanno uariando le ombre Meridiane al tem
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/>
po de gli equinottij. </
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s
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s.007521
">dal che anche ſi puo ſapere a chi
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/>
ſi leua il Sole piu alto ſul mezo dì, perche proportio
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/>
nandoſi le ombre al Gnomone, dalla proportione del
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l'ombra al Gnomone ſi fa l'altezza. </
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s.007522
">Ecco l'ombra del
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/>
Gnomoue in Athene è minore un terzo del Gnomone,
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& in Roma un'ottauo, & perche quanto il Sole è piu
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/>
alto, tanto l'ombra dritta è minore, però ſi conclude,
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/>
che il Sole ſia piu alto in Athene ſul mezo dì al tempo
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/>
dello eqninottio, che a Roma; & tanto piu alto quan
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/>
to è l'ombra minore d'una ſubſeſquiterza dell'ombra
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/>
d'una ſubſbſquiottaua.
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s.007523
">Et però in ogni luogo, che noi uorremo fare
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/>
gli horologi, douemo pigliare l'ombra equi—
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/>
nottiale. </
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s.007524
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Comincia Vitr. ad inſegnarci, come ſi habbia a fare lo Analemma; & perche un ſolo Ana
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/>
lemma non ci puo ſeruire per tutto, ſe non quanto apartiene a quelli circoli, che ſono communi a
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lb
/>
tutti gli Analemmi (come io ho detto di ſopra) perche ſono differenti le ombre equinottiali; pe
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/>
rò ne piglia uno, che c'inſegna di ſare quello, che ſerue a Roma. </
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id
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s.007525
">dando prima una regola genera
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/>
le, che in qualunque luogo uolemo fare gli horologi, biſogna auuertire all'ombra equinottiale,
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lb
/>
& intende di quell'ombra, che ſi fa ſul mezo dì dal Gnomone al tempo dell'equinottio, perche
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dalla detta ombra ſi piglia anche la ragione dell'ombra Meridiana fatta, quando il Sole entra in al
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tri ſegni, come ci ſarà manifeſto qui ſotto.
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s.007526
">Et ſe ſaranno, come è a Roma, noue le parti del Gnomone, & otto le parti dell'om
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/>
bra, egli ſi farà nel piano una linea dritta, ſopra la quale ne cadera un'altra a ſquadra, che ſi
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/>
chiama Gnomone, & dalla linea del piano da piedi del Gnomone ſi miſurano noue ſpatij
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/>
fin alla cima, & doue termina la nona parte in ſu quel punto ſi faccia il centro con la lette
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/>
ra. </
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="
s.007527
">a. & aperta la ſeſta da quel centro alla linea del piano a piedi del Gnomone doue ſarà
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/>
la lettera. </
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s
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="
s.007528
">b. ſi faccia un circolo, che ſi chiama il Meridiano. </
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="
s.007529
">Dapoi delle noue parti,
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lb
/>
che ſono dal piano alla cima del Gnomone, la doue è il centro ſe ne pigliano otto, le qua
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/>
li ſi ſegnano dal piede del Gnomone ſopra la linea del piano, doue è la lettera. </
s
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s
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="
s.007530
">o. queſto
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/>
termine ſarà dell'ombra Meridiana equinottiale del Gnomone, & da quel ſegno doue
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/>
è la lettera. </
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s.007531
">c. per lo centro. </
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s.007532
">a. ſia tirata una linea doue ſerà il raggio equinottia—
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/>
le del Sole. </
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s.007533
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Lo Analemma per Roma ſi fa in queſto modo. </
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s.007534
">prima egli ſi tira una linea in un piano, la qua
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/>
le non è Orizonte, ma è quel piano ſopra lo quale è drizzato il Gnomone, & è il piano dell'horo
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/>
logio egualmente diſtante all'Orizonte: ſopra quella linea del piano ſi drizza il Gnomone di quel
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lb
/>
la grandezza, che l'huomo uuole, poi ſi fa centro la cima del Gnomone, & allargata la ſeſta
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lb
/>
quanto è lungo il Gnomone, ſi fa un circolo, che rappreſenta il Meridiano, ſopra il quale
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lb
/>
s'imagina, che ſia il Sole nel mezo dì al tempo dello equinottio. </
s
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s.007535
">Hauemo dunque fin hora il
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/>
piano, doue batte l'ombra, il Gnomone, che fa l'ombra, & il Meridiano, nel quale ſi ha da ritro
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lb
/>
uare il Sole. </
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="
s.007536
">Biſogna poi pigliare la lunghezza dell'ombra, il che ſi fa in queſto modo (parlando
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lb
/>
della inclinatione di Roma) ſapendoſi, che di noue parti, nelle quali è diuiſo il Gnomone, otto ſi
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lb
/>
danno all'ombra, ſi partirà il Gnomone in noue parti, & dal piede ſuo lungo la linea del piano
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