Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1tra machina & ſtrumento ci ſia queſta differenza, che biſogna che le machine con piu
opere, ouero con forza maggiore conſeguano gli effetti loro, come le baliſte, & i preli
de i torcolari: ma gli ſtrumenti col prudente toccamento d'un'opera fanno quello, che
s'hanno propoſto di ſare, come ſono gli inuolgimenti de gli ſcorpioni, & de i circo­
li diſeguali.
Tutta la machina ſi chiama balista, o torculare. all'una & all'altra è neceſſario, che ci ſia
altra fattura, come il torchio è quella traue, che preme l'una, detta prelo, & Vitru. ci ha inſe­
gnato di fare il torculare nel ſeſto libro al nono capo: ſimigliante coſa eſſer douea nello ſcarica­
re della baliſta, come ſono le ſtanghe, & i molinelli: però queſte ſono dette machine, perche hanno
biſogno di piu opere, come strumenti ſi chiamano gli ſcorpioni, & le catapulte, che con un'opera
fanno gli effetti loro.
Aniſocicli ſono circoli della uite, o coclea che ſi dica. & perche ne gli ſcor­
pioni erano alcuni fili ritorti, prima raccolti & poi rilaſciati che ſpingeuano le ſaette, quando ſi
ſcaricauano, però Vitr. dice Aniſocicli.
i capelli delle donne ſoſpeſi fanno certe anella, che ſi poſ­
ſono chiamare Aniſocicli. ma io chiamerei con queſto nome le uide.
A dunque et gli ſtrumenti, & la ragione delle machine ſono neceſſari all'uſo, ſenza iqua­
li niuna coſa puo eſſer eſpedita. Dell'uſo delle machine, & de gli ſtrumenti è coſa manifeſta,
però ueniremo all'origine.
dice adunque Vitr.
Ogni machinatione è prima nata dalla natura delle coſe, & ordinata dalla maeſtra uer­
ſatione del mondo.
Conſideriamo prima la continuata natura del Sole, della Luna, & del­
le altre cinque ſtelle: lequali ſe ſenza machinatione ſi giraſſero, noi non haueremo hauuto
in terra la luce, nè la maturità de i frutti: & però hauendo i maggiori noſtri bene poſto
mente a queſto, dalla natura delle coſe preſo hanno gli eſſempi, & quelli imitando indot­
ti dalle diuine coſe hanno perfettamente eſplicato molti commodi alla uita.
Et però ac­
cioche fuſſero piu ſpediti, altre coſe con machine, & co i loro uolgimenti, altre con iſtru
menti ſi apparecchiarono.
Et coſi quelle coſe, che auuertirono eſſer utili all'uſo de mor­
tali, con iſtudi, arti, & inſtituti a poco a poco cercarono per uia di dottrine aumentare.

Attendiamo di gratia alla prima inuentione di neceſsità che è il ueſtire, con l'amminiſtra
tione de uari ſtrumenti, i congiugnimenti delle tele con la trama, & l'ordimento non ſola­
mente coprendo i corpi noſtri ci difendeno, ma ancho ci accreſceno l'honeſtà dell'orna­
mento.
Copia del cibo non haueremmo hauuta, ſe ſtati ritrouati non fuſſero i gioghi, & gli
aratri per li buoi, & per tutti i giumenti: nè la nettezza dell'oglio, nè'l frutto delle uiti al
piacer noſtro haueremmo potuto hauere, ſe non fuſſe ſtato l'apparecchio de i molinelli, de i
preli, & delle ſtanghe del torchio.
Et le condotte di quelle non ſariano, ſe non fuſſero
ſtate ritrouate le machinationi de i carri, & delle carrette per terra, & delle naui per ac­
qua.
Similmente l'eſſamine delle ſtadere, & bilancie con i peſi ritrouato caua la uita con
giuſti coſtumi dalla iniquità de gli huomini.
Et coſi ſono inumerabili tempre di machi­
ne, dellequali non ci pare neceſſario il diſputarne, perche ci uanno ogni dì per le mani, co­
me ſono le ruote, i mantici de fabri, le carrette, i cocchi, i torni, & tutte l'altre coſe, che
per uſanza hanno all'utilità communi occaſioni: però cominciaremo ad eſplicar quelle
coſe, che di raro ci uengono per le mani, accioche ſiano manifeſte.
A me pare, che chiaramente interpretato io habbia, ciò che da Vitru. è ſtato detto d'intorno
all'origine, & uſo delle machine, pero ſi uenirà alla eſpoſitione del ſecondo cap.

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