Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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Molte questioni pertinenti alle Mecaniche di Arist. in poche parole poſte, & riſolute ſono da
Vitr. in questo luogo.
Però conſider ar biſogna le regole generali, & i principij di tutte. In
ogni artificioſo mouimento ſono quattro coſe il peſo, la forza, che lo muoue, lo strumento, con
che ſi muoue, detto Vectis Latinamente, Mochlion in Greco, Leua in Volgare, & quello ſopra
che ſi ferma la Leua Hypomochlion in Greco, Preſſio in Latino, & Sottoleua direi in Volgare.

tutte queste coſe dalla stadera alla bilancia, & dalla bilancia alla ragione del circolo ſi uanno ri
ducendo.
Oſſeruaſi adunque, che le parti piu lontane dal centro fanno maggiore, piu presto,
& piu euidente effetto, che le uicine, perche ſono piu lontane dallo immobile, & meno parteci­
pano della natura del centro, doue ſono meno impedite eſſendo lontane dal centro, & quelli peſi,
che ſono da i capi piu lontani dal centro, per le loro naturali inclinalioni, tendendo al baſſo ſono
meno impediti, & piu presto drizzano al perpendicolo, che li piu uicini, & però in ogni stru­
mento conſiderar ſi deue, o il centro, o quello, che come centro ſi piglia.
Nella bilancia adun­
que, & nella stadera il centro è quel punto del pirone, che trapaſſa l'orecchia, che anſa, & la
lenguella, che Eſſame è nominata.
Questo luogo del centro, è come la ſottoleua, perche ſopra
quello ſi ferma la leua, & nella bilancia le braccia, o raggi, che Scapi da i Latini ſi dicono,
rappreſentano la leua, che ſono come linee, che ſi parteno dal centro.
Quando adunque questi
raggi ſono eguali di grandezza, & di peſo le teste loro, eſſendo la bilancia ſoſpeſa, non piegano
una piu dell'altra, ma ſono egualmente distanti dal piano: ma quando ſe le dà peſo da uno de capi
forza è, che trabocchi la bilancia: & piu presto traboccherà, & con minor peſo quando il rag
gio ſarà maggiore, & il peſo piu lontano dal centro per la ſopradetta ragione: però diceſi nelle
Mecaniche, che le bilancie, che hanno i fusti maggiori ſono piu certe, cioè piu presto.
& con
minor peſo bilanciano, & piu certo dimoſtrano il peſo, percioche per ogni lieue aggiunta ſi muo­
ueno, & in egual, o minore ſpatio di tempo, fanno maggiore ſpatio di luogo.
Ma biſogna inten
dere, che tutte le coſe ſian pari, & che la materia ſia uniforme, & eguale per tutto di peſo, &
di lunghezza.
Prendeſi la lunghezza de i raggi dal punto di mezo, che per centro, o ſottoleua
ſi pone.
ſtender ai due raggi eguali mouendoſi i capi di quelli uno all'ingiu, & l'altro all'inſu co­
mincieranno a diſegnare un circolo ad uno iſteſſo tempo, & ciaſcuno parimente finir à la ſua metà
del circolo quando ſaranno peruenuti l'uno al luogo dell'altro, ma ſe i raggi della bilancia non ſa­
ranno di pari lunghezza, mouendoſi al ſopradetto modo, ſegneranno circoli diſeguali, ſi che il rag
gio maggiore farebbe circonferenza maggiore, quando gli laſciaſſe un ſegno, & però mouendoſi
l'uno, & l'altro capo ad un iſteſſo tempo, piu ueloce mouimento farebbe il capo maggiore.
Que­
ſto s'intende della bilancia, o ſia ella ſoſpeſa dal diſopra, come ſi uſa per la piu parte, o ſia ſoſte­
nuto con un piè di ſotto come la figura lo dimoſtra.
Euui un'altra maniera di bilancia, che piu
preſto meza bilancia ſi puo chiamare, & è detta ſtadera.
Queſta ba i raggi ſuoi diſeguali, & do
ue è il minore, iui ſi attacano i peſi.
In queſta è il centro, o la ſottoleua, come nella bilancia,
doue è la lenguella.
l'altro raggio è maggiore, & ſi ſegna con d uerſi punti, ſopra i quali ua
giocando un peſo mobile detto il marco, ma da latini equipondio, & da Greci sferoma, affine,
che hora piu uicino, hora piu lontano al punto di mezo, leui i maggiori, & i minori peſi.
queſti
riſponde alla forza, che muoue, che come forte mano calca il raggio maggiore nella ſtadera, il ſi
mile fa il ſecondo peſo del braccio minore, & ſe egli ſi mutaſſe l'orecchie & la lenguella alla ſta­
dera, ſi puo dire, che ella fuſſe piu bilancie, & per molte bilancie ſi puo uſare uariandoſi i luo­
ghi delle orecchie, & delle lenguelle per lo leuare di diuerſi peſi.
Quanto adunque è piu uicina
la orecchia, & la lenguella alla lance, che è quella catena, doue ſi attacca il peſo, tanto piu
ſi leua il peſo, che è in eſſa lance, percioche la linea, che è dall'orecchia al marco è maggio­
re.
Ecco adunque come la stadera, & la bilancia ſiriduceno alla ragione del circolo. ſimil­
mente la leua ſi riduce alla isteſſa ragione, perche la leua è come il raggio della b lancia, la ſot­
toleua come il centro, il peſo riſponde alla coſa moſſa, & la mano di chi calca, a colui, che muo­
ue, & quanto è maggiore la stanga dal punto, oue ella ſi ferma, tanto piu facilmente ſi muoue il

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