Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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all' H. la baſa F H. non habbia ad eſſer maggiore, che la baſa. </
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s.008279
">C D. quando adunque
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ſi far à un breue mouimento dalla poppa, per la lunghezza della naue da poppa à prora, la e
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/>
ſiremita della prora hauerà ſegnato gran parte di circonferenza, & maggiore di quella, che bau
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rebbe ſegnato la lunghezza della poppa dell'albero, & però ſta bene, che il teinone, che è prin
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cipio nel mouimento, & come angulo ſia ſu l'estremo.
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s.008280
">Et ancho le uele alzate a mezo l'albero non danno tanta celerità alla naue, quanto ſe ſo
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/>
no alzate le antenne alla ſommità: & la ragione è queſta, perche ſtando nella ſommità non
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fono uicine al piede dell'albero, che in quel luogo è in uece di centro, ma nella ſommità
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piu lontane, & da quello piu rimote pigliano le uele il uento. </
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s.008281
">Adunque ſi come la leua
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ſottopoſta al peſo, ſe per la metà è calcata, è piu dura nell'opera: ma quando il ſuo capo
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/>
eſtremo è calcato, & menato alza facilmente il peſo, coſi eſſendo le uele a mezo albero
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hanno minor uirtù, ma quelle, che alla cima poſte ſono allontanandoſi dal centro, benche
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il uento non ſia piu gagliardo, ma lo iſteſſo calcando, o ſpignendo la cima sforza la na
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ue andar piu innanzi. </
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Con lo iſteſſo uento, & con la medeſima uela anderà la naue piu forte eſſendo ghindata l'an
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tenna alla ſommità dell'albero, che al mezo, la ragione è come nella ſesta queſtione ſi uede, per
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che l'albero è come la leua; il piede, la doue ſi ferma, è come il centro, & ſottoleua; il peſo è la
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naue; il mouimento è il uento: ſe adunque il mouente calca, ò ſpigne le parti lontane dal centro
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piu facilmente muoue, che uicino al centro.
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s.008283
">Ancho i remi con le ſtrope legati alli ſchermi ſpinti, & ritirati con le mani, allontanan
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doſi dal centro le pale di eſsi nell'onde del mare con grande forza ſpingono la naue innan
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zi, che è di ſopra mentre che la prora taglia la rarità del liquore. </
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Il remo è come leua, lo ſchermo come ſottoleua, il mare come peſo, ſecondo che ſi uede nella
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quarta dimanda: le braccia della leua ſono l'uno dallo ſchermo all'acqua, l'altro dallo ſchermo
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alle mani del galeotto: l'effetto è lo isteſſo della leua, & della bilancia, cerca le braccia maggio
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ri, & minori, come è gia manifeſto.
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s.008285
">I grandi peſi parimente quando portati ſono da quattro o ſei, che portano le lettiche,
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ſono poſti in bilico per li centri di mezo delle ſtanghe, accioche con una certa propor
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tione partito il carico ciaſcuno de i baſtaggi porti col collo egual parte del peſo indiuiſo,
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perche le parti di mezo delle ſtanghe, nellequali s'inueſteno le cigne, a i collari de porta
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tori ſono fitte, & terminate con chiodi, accioche non ſcorrino di quà, & di là: perche
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quando oltra i conſini del centro ſi muoueno, premeno il collo di colui, che gli è piu ui
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cino, ſi come nella ſtadera il marco, quando con l'eſſame ha i termini del peſare. </
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Dimanda Ariſt. nella uigeſimanona queſtione, donde naſce, che ſe due portano uno iſteſſo ca
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rico ſopra una ſtanga, non egualmente ſono oppreſſi, ſe il peſo non è nel mezo, ma piu s'affatica
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colui, che è piu uicino al peſo ? riſponde che la ſtanga è in uece di due leue, la cui ſottoleua riuer
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ſcia è il peſo, l'eſtremità della leua ſono le parti della ſtanga, che ſi uoltano uerſo i portatori, de
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i quali uno è in luogo del peſo, che nella leua ſi deue muouere, & l'altro è in uece della forza, che
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muoue, & però il braccio piu lungo della leua è quello che è calcato, & l'altro è come quello,
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che è ſotto il peſo, & ſe bene l'uno, & l'altro è oppreſſo, nientedimeno è piu oppreſſo quello,
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che è piu uicino al peſo, perche quello, che è piu lontano alza piu la parte ſua, come che gli ſia
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piu facile l'alzarla eſſendo piu lunga, & dal centro piu rimota; ma ſe il peſo steſſe nel mezo, la
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fatica con egual portione diuiſa ſarebbe, & tanto leuarebbe l'uno, quanto l'altro eſſendo egual
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mente dal centro lontani.
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">Per la iſteſſa ragione i giumenti, che ſono ſotto il giogo, con egual fatica tirano i peſi,
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quando legati ſono in modo, che i loro colli ſiano egualmente diſtanti dal mezo, la doue
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ſi lega il giogo: ma quando di quelli ſono le forze diſeguali, & uno eſſendo piu gagliardo
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preme l'altro, allhora facendoſi trapaſſare la corregia, ſi fa una parte del giogo piu lunga, </
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