Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567
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Delle machine Hidraulice con le quali ſi fanno gli
Organi
.
Cap. XIII.
Queſta fabrica di machina è difficile, & oſcura, il che Vitr. afferma nel fine del preſente Ca­
po
, benche egli dica hauerla chiaramente eſpoſta, & nel principio del medeſimo capo ci promet­
ta
di uoler ciò fare, & toccar la coſa, quanto piu uicino ſi puo: ma con ſomma breuità, & io ſtimo
che
egli cio fatto habbia, & eſſeguito, auenga che altri dica, che queſta forma di Vitr. ſia piu
presto
per un modello, che per una eſquiſita dimoſtratione, affermando che Nerone tanto ſi di­
lettaua
di queſte machine Hidraulice, che conteneuano l'acqua, & per piu canne mandando
fuori
l'aere con l'acqua inſieme faccuano un tremante ſuono, che tra i pericoli della uita, & del­
lo
imperio, tra gli abbuttinamenti de i ſoldati, & de i capitani, nel ſopraſtante, & manifeſto
pericolo
, non laſciaua il penſiero, & la cura di quelle: & che poi eſſendo diuulgati i libri di Vi
truuio
, Nerone non l'haueſſe coſi care, poi che con uulgata ragione fuſſero fabricate.
Et a
me
pare, che ſe bene minutamente Vitr. non ci eſpone tutte le coſe, che entrano nella detta ma­
china
, come egli ancho non ha fatto nelle altre, preſupponendole aſſai manifeſte, pure ci dia tan
to
lume, che con la induſtria, & con la diligenza ſi puo fare quello, che egli c'inſegna: perche
ancho
ſe uogliamo deſcriuere la fattura de gli Organi noſtri, che uſiamo, conoſceremo chiaramen
te
, che non potremo coſi minutamente dimoſtrare l'artificio loro, che non ci reſti difficultà ap­
preſſo
quelli, che di queſti ſimili ſtrumenti non fanno profeſſione, & non ne hanno pratica: tan­
to
piu ci deue parere ſtrano l'antichità, per la proprietà de uocaboli, per la nouità delle coſe,
che
ſono diſuſate; benche l'organo di Vitr. conuegna in molte coſe con l'organo, che uſiamo, per­
che
nell'uno, & nell'altro, è una iſteſſa intentione di ſonare mediante l'aere, di dar le uie allo ſpi­
rito
per certi canali, che entri nelle canne, che quelle ſi otturino, & aprino al piacer noſtro, che
s
'accordino in proportione di muſica, che ſiano diuerſe, & facciano diuerſi ſuoni, & ſimili coſe,
che
di neceſſità ſono in queſti organi, & in quelli, benche altrimenti ſi facciano.
Percioche io
non
trouo, che gli antichi uſaſſero i mantici, benche ſi ſeruiſſero di coſe, che faceuano lo iſteſſo

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