Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1ſa & ſerra (dirò coſi) per tutto, & copre il canone; queſta è detta il ſommiero, & ba tanti
fori
nella ſoperficie ſua di ſopra, quanti ſono i fori fatti ne i canali, & ſi ſcontrano beniſſimo; que
ſti
fori ſono fatti ſecondo il numero delle canne, che ſuonano, le quali canne ſtanno dritte ne i buchi
del
ſommiero; hauendo noi adunque i canali ſorati, & la tauola forata com riſpondenti fori: Interpone
mo
alcune regole tra la tauola, & i canali, le quali paſſano da un lato all'altro, & ſono ſimilmente
forate
con fori riſpondenti alli fori del canale, & del ſommiero; ma ſono fatte in modo, che calcando i
loro
man chi, che uenghino in fuori ſi poſſino riuolgere, & col ſuo uolgimento facciano rincontrare
i
loro buchi com i buchi de i canali, & del ſommiero, accioche il fiato poſſa uſcir alle canne dell'orga
no
. i manichi uer amente ſono come catenazzi in forma di tre membri.
Hanno queſti manichi attacca
ti
alcune anella, nelle quali ſi ſerrano le lenguelle di tutti i detti strumenti, cioè di tutti i taſti; queste
lenguelle
erano come pendole, o di duro corno, o di lamette, & erano per ordine lungo lo strumen­
to
diſposte, & collocate obliquamente, fatte in forma di foglia di porro, i Greci le chiamano Spa
telle
, Vitr. dalla forma loro le chiama lenguelle.
A i capi loro erano attaccate alcune funi pic­
ciole
, o catenelle, le quali ſi legauano a i manichi delle regole, le quali eſſendo toccate & depreſ
tirauano per le funi i capi delle lenguelle, & contra la piega loro le uolgeuano, che poi laſciati
i
manichi ritornauano al ſuo luogo, & uolgendo le regole faceuano, che i lor buchi uon ſi incon­
trauano
piu con i buchi del canale, & del ſommiero, ſi come toccandoſi, que manichi le regole ſi
uolgeuano
, & riportauano i buchi all'incontro uno dell'altro, & quelle regole al modo, che ſi
uſa
ſi chiamano taſti.
Ma a i moggetti ſono le canne continuamente congiunte con i capi di legno, che per­
uengono
alle nari, che ſon nella caſſetta, nelle quali ſono le animelle tornite, & iui poſte
affine
, che riceuendo la caſſetta il fiato, otturando i fori non lo laſcino piu tornare: coſi
quando
ſi alzano le ſtanghe, i manichi tirano a baſſo i fondi de i moggetti, & i delfini, che
ſono
ne i fuſaioli calando nella boccai cembali riempieno gli ſpatij de i moggetti, & i ma
nichi
alzando i fondi dentro i moggetti per la gran forza, & per lo ſpeſſo battere, otturan
do
i fori, che ſono ſopra i cembali, fanno andar per forza lo aere, che iui è per lo calcare
coſtretto
, nelle canne, per le quali egli ua ne i capi di legno, & per le ſue ceruici nell'ar­
ca
, ma per lo forte mouimento delle ſtanghe il fiato ſpeſſo compreſſo entra per le apertu­
re
de i bocchini, & empie i canali di uento.
Di qui naſce, che quando i taſti toccati con
le
mani ſcacciano, & ritirano continuamente le regole otturando i fori di una, & apren­
do
a uicenda i fori dell'altra, fanno uſcire i ſuoni ſecondo le regole muſicali con molte ua­
rietà
di moduli, & d'harmonie.
Io mi ho forzato quanto ho potuto, che una coſa oſcu­
ra
chiaramente ſia ſcritta.
Ma queſta non è ragion facile, eſpedita da eſſer capita ſe non
da
quelli, che in tali coſe ſono eſſercitati.
Ma ſe alcuno per gli ſcritti hauerà poco inte­
ſo
, quando conoſceranno la coſa come ella ſta ueramente, ritroueranno il tutto eſſer ſta­
to
ſottilmente, & curioſamente ordinato.

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