Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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Antibaſi è di fori otto, la larghezza di.——la groſſezza di.—la ſottopoſta de forl
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dodici, & ſia della iſteſſa groſſezza, & larghezza. </
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s.008509
">ſopra la minor colonna c' è una orrec
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chia, o letto che ſi dica, o ſcagnello, di fori——l'altezza di fori——la larghezza di fo
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/>
ri, i——de i naſpi ſono di fori, la groſſezza d'un foro. </
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s.008510
">— -la larghezza di——& la
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/>
groſſezza di——ma alli trauerſi con i cardini, ſi da la lunghezza di fori dieci, la larghez
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za di quindeci <15> <14> & la groſſezza di dieci—la lunghezza del braccio di fori——la
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groſſezza delle radice————————————Queſte coſe con
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tali proportioni, o aggiugnendo, o ſcemando ſi fanno, perche ſe i capitelli, che Anatoni
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/>
ſi dicono, ſaranno piu alti della larghezza, allhora ſi deue leuare delle braccia, accioche
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quanto piu rimeſſo ſarà il tuono per l'altezza del capitello, la cortezza del braccio faccia
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il colpo maggiore, ſe'l capitello ſarà men alto, che Catatono ſi dice, perche è piu forte,
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deono le braccia eſſer piu lunghe, accioche piu facilmente ſi reggano. </
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s.008511
">imperoche ſi co
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me la leua, quando è lunga quattro piedi, quello che ſi alza da cinque huomini, fatta poi
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di otto piedi, da due ſolamente ſi leua: coſi le braccia quanto piu lunghe ſono tanto piu
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molli, & quanto piu corte, tanto piu duramente ſi maneggiano. </
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Qui biſogno è bene che Iddio ci aiuti, percioche nè la ſcrittura di Vitr. nè diſegno d'alcuno, nè
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forma antica ſi troua di queste machine; io dico al modo da Vitr. deſeritto; & lo ing egnarſi è
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pericoloſo, imperoche molto bene diſcorrendo ſi potrebbe fare alcuno di quelli ſtrumenti, per ti
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rar ſaßi, o ſaette, ma che fuſſero a punto come Vitru. ci deſcriue, ſarebbe coſa grande, oltra che
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le ragioni de i medeſimi ſtrumenti col tempo dopo Vitr. ſi ſono mutati, perche la proua, & l'uſo
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nelle coſe della guerra, come in molte altre fa mutar le forme de gli ſtrumenti, & a nostri giorni
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quelle machine ſono del tutto poſte in diſuſo, però io credo che io ſarò degno di eſcuſatione, ſe io
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non entrerò in fantaſia di eſponer quelle coſe, che per la difficultà loro, anzi per la impoßibilità
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ſono tali, che hanno fatto leuare da queſta impreſa huomini di piu alto ingegno, & di maggiore
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eſperienza che non ho io. </
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s.008513
">Dirò bene che dal fine cioè dallo effetto, che ſi uuol fare, ſi puo troua
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re ogni ſtrumento, come nella preſente occaſione. </
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s.008514
">Baliſta, Catapulte, & Scorpione ſono ſiru
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menti da tirar pietre grandi, & ſaette: certo è che dalla intentione, & dal fine potemo prepa
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rare ſimili strumenti, conſiderando, che per far colpo gagliardo & lontano, & per tirar gran
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peſo, ci biſogna grandi for ze, & tali for ze, che ſian dall'arte ordinate, percioche nel muouere i
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/>
gran peſi la natura è contraria a gli huomini, come detto bauemo. </
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s.008515
">all' arte dunque appartiene or
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dinare tali ſtrumenti, che tirati a forza, & rilaſciati con uiolenza mandino i peſi lontani, & ciò
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non ſi puo fare ſenza chiaui, carcature, o leue, lequali habbiano doue appuntarſi, & fatte ſieno
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con proportione riſpondente al peſo, che ſi deue trarre, & però dalla natura del peſo ſi dà la pro
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portione della grandezza a tutte le parti dello inſtrumento: adunque il modulo, che nelle fabri
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che ſi piglia ſarà conſiderato ancho nella parte delle machine, & pero la ſimmetria, & l'ordine
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ſi richiede ancho in queſta parte, & ſimilmente la diſpoſitione, il decoro, & la bellezza dello
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/>
aſpetto, & l'altre coſe poſte da Vitr. nel Primo libro. </
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s.008516
">Dalla lunghezza adunque della ſaetta, o
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dal peſo della pietra con ragione ſi deue pigliar la miſura di queſte machine, come ancho dal peſo
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della palla ſi forma il pezzo, ſi dà la carcatura, & ſi tempra l'artigliaria de noſtri tempi, perche
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è neceſſario, che ci ſia proportione tra quello, che muoue, & la coſa, che è moſſa, la doue chiara
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mente ſi proua, che nè una pagliuzza, nè uno ſmiſurato peſo puo eſſer da un'huomo ſenz'altro in
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ſtrumento tirato, perche in quello c' è il meno, in queſto il piu ſenza proportione tra il mouente, et
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la coſa, che è moſſa: & perche la ſaeita, & la pietra deue eſſer accommodata ad alcuna parte,
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però ſe gli fa il ſuo letto, & il ſuo canale: & perche la fune, il neruo, ò altro, che ſpigne la ſaet
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ta deue eſſer con ragione ſteſo & tirato, & annodato a qualche coſa, & quella ſimilmente ad
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/>
altra parte, che la coſtringa, & quella ferma eſſer deue, & unita con altre parti ad un' effetto, ac
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ciò ſe le conuegna la diffinitione della machina, però ci naſce la neceßità di tutte le parti de tali
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/>
ſtrumenti come ſono i trauerſi, le erte, le chiauette, le tauole, i perni, i cardini, i canali, i regoli, o
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