Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1le mani ſoſtenendo, & urtando con uno de capi continuamente andauano ſcalcinando la
ſommità del muro, & ſmantellando i primi corſi delle pietre a poco a poco leuarono tut­
ta la difeſa.
Dapoi accadè, che un certo fabro di Tiria detto Pefaſmeno indutto da que
ſta ragione, & inuentione, drizzata un'antenna da quella ne ſoſpeſe un'altra per trauerſo
in bilancia, & coſi tirando indietro, & ſpignendo inanzi con gran colpi roinò il muro de
i Gaditani.
Ma Cetra Calcedonio fece prima un baſamento di legno poſto ſopra ruote,
& poi ſopra ui fabricò con traui dritti, & con chiaui, & trauerſi uno ſteccato, & in queſti
ſoſpeſe, & appiccò l'Ariete, & di corami di buoi fece la coperta, accioche piu ſicuri foſſe­
ro quelli, che nella machina poſti fuſſero a batter la muraglia, & queſta ſorte di machina
per eſſer alquanto tarda ne i forzi ſuoi, fu dal detto Teſtudine Arietaria nominata.
Poſti
adunque da prima queſti gradi, a tal ſorte di machina, auuenne dapoi che quando Philip­
po figliuolo d'Aminta ſi poſe all'aſſedio, & a batter Bizantio, che Polindo Theſſalo ui ag­
giunſe molte ſorti, & molte facilità, dalqual poi impararono Diade, & Cherea, che anda­
rono al ſoldo con Aleſſandro.
Perche Diade ne i ſuoi ſcritti dimoſtra hauer trouato le
torri, che andauano, lequali ancho disfatte ſolea portar nello eſſercito.
Oltra di que­
ſto egli trouò la Triuella, la machina aſcendente, per laquale a piè piano ſi poteua paſſa­
re alla muraglia.
Et ancho trouò il Coruo, che roinaua le mura, detto Grue da alcuni.
Similmente uſaua lo Ariete con le ruote di ſotto, le ragioni delquale egli ci laſciò ſcritte,
& dice, che la piu picciola torre non deue eſſer men alta di cubiti ſeſſanta, larga 17, raſtre­
mata di ſopra la quinta parte del ſuo diſotto, & che le erte da baſſo di dieci parti d'un pie­
de, & di ſopra di mezo piede ſi douean fare, & che biſogna fare quella torre di dieci ta­
uolati, & che per ogni lato hauer deue le ſue fineſtre.
Ma la torre piu grande doueua eſ­
ſer alta 120 cubiti, larga 22 & mezo <15> <23> & ràſtremata di ſopra ſimilmente la quinta
parte <15>: i ſuoi dritti o erte dal fondo d'un piede, dal di ſopra di mezo piede, & queſta
altezza egli faceua di uenti tauolati, & ciaſcuno tauolato haueua il circuito di tre cubiti,
& la copriua di corami crudi, accioche fuſſero da ogni colpo ſicure.
L'apparecchio del­
la Teſtuggine Arietaria ſi faceua con la iſteſſa ragione.
Perche haueua lo ſpacio di trenta
cubiti, l'altezza oltra la ſommità di 16. ma l'altezza della ſommità del ſuo piano di ſette cu
biti.
Vſciua in alto, & ſopra il mezo faſtigio del tetto una torricella non meno larga di
12 cubiti, & di ſopra s'alzaua in altezza di quattro tauolati, nellaquale dal tauolato di ſo­
pra ſi poneuano gli Scorpioni, & le Catapulte, & dalla parte di ſotto ſi raccoglieua una
grande quantità di acqua per eſtinguer il fuoco, caſo che egli ui fuſſe gettato.
Poneuaſi
ancho in eſſa la machina Arietaria, detta da Greci Chriodochi, nella quale ſi poneua un
baſtone, o morello fatto al torno ſopra ilquale era poſto l'Ariete, che a forza di funi ti­
rato inanzi, & indietro faceua coſe merauiglioſe, & queſto ancho come la torre era di co
rami crudi coperto.
Quanto alla triuella egli ci laſciò ſcritto queſte ragioni. Egli face­
ua quella machina, come una teſtuggine, che nel mezo nelle ſue erte haueua un canale, co­
me ſi ſuol far nelle Baliſte, & nelle Catapulte.
Queſto canale era lungo cinquanta cubiti, alto
uno, & in eſſo ſi poneua per trauerſo un naſpo, & dal capo dalla deſtra, & dalla ſiniſtra
due taglie, per lequali ſi moueua quel traue col capo ferrato, che uiera dentro, ſotto lo
iſteſſo canale quelli, che erano rinchiuſi ſicuri, faceuano piu preſti, & piu gagliardi i mo­
uimenti di quella.
Sopra quel traue, che iui era ſi gettauano gli archi, & i uolti per copri­
re il canale, accioche ſoſteneſſero il corame crudo, colquale era quella machina in uol­
ta.
Del Coruo egli non pensò che fuſſe da ſcriuere alcuna coſa, hauendo auuertito, che
quella machina non era di alcun ualore.
Ma della machina che s'accoſtaua grecamente
Epiuatra nominata, & delle machinationi da mare, che poſſono entrar nelle naui, egli ſo­
lamente ha promeſſo di ſcriuere.
io ho bene auuertito, che egli non ci ha le ſue ragioni
eſplicate.
Io ho ſcritto quelle coſe, che appartengono allo apparecchio delle machine

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