Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
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1567
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archimedes
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chap
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subchap1
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subchap2
>
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s.001314
">
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pb
pagenum
="
63
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045/01/071.jpg
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linea metidiana, che tocca la circonſerenza doue è la lettera. </
s
>
<
s
id
="
s.001315
">e. </
s
>
<
s
id
="
s.001316
">Et ſegnare dalla deſtra, &
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lb
/>
dalla ſiniſtra, doue ſono le lettere. </
s
>
<
s
id
="
s.001317
">g. h. & poi nella parte Settentrionale, ſi deue ponere il
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lb
/>
centro doue è la lettera F. & ſegnare dalla deſtra, & dalla ſiniſtra, doue ſono le lettere I. K.
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lb
/>
& dal g. al K. & dal h. allo L. ſi deono tirare le linee per lo centro, & coſi quello ſpacio,
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lb
/>
che ſarà nel g. & K. ſarà lo ſpatio del uento Oſtro, & della parte meridiana: & quello ſpa
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lb
/>
tio, che ſarà tra'l I. & K. ſarà lo ſpatio del Settentrione. </
s
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s
id
="
s.001318
">Le altre parti, che ſono tre dalla
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lb
/>
deſtra, & tre dalla ſiniſtra, eſſer deono egualmente partite. </
s
>
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s
id
="
s.001319
">quelle dell'oriente ſaranno,
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lb
/>
doue ſono le lettere l. & m. & quelle del Ponente, doue ſono le lettere n. & o. dapoi dallo
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lb
/>
m. all'o. </
s
>
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s
id
="
s.001320
">& da l. al n. in croce ſi tireranno le linee: & in queſto modo partiti ſaranno gli
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lb
/>
ſpatij, de gli otto uenti, in tutto il giro diſegnato. </
s
>
<
s
id
="
s.001321
">le quali coſe, quando ſaranno in que
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lb
/>
ſta manicra deſcritte in ciaſcuno de gli anguli della figura d'otto faccie, ſe cominciaremo
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lb
/>
dal mezo dì: Tra lo Euro, & l'Oſtro, ſarà la lettera. </
s
>
<
s
id
="
s.001322
">g. </
s
>
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s
id
="
s.001323
">tra l'Oſtro, & l'Affrico la h.
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lb
/>
trall'Affrico, & Fauonio. </
s
>
<
s
id
="
s.001324
">n. tra Fauonio, & Cauro. o. tra Cauro, & Settentrione K. tra
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lb
/>
Settentrione, & Aquilone I. tra A quilone, & Solano. </
s
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s
id
="
s.001325
">L. tra Solano, & Euro. </
s
>
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s
id
="
s.001326
">m. </
s
>
<
s
id
="
s.001327
">Et diſpoſte
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lb
/>
in tal modo le predette coſe, pongaſi lo ſtile, o gnomone tra gli anguli della figura d'ot
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lb
/>
to faccie, & in queſta maniera drizzate ſiano le piazze, & le otto diuiſioni de i capi delle uie. </
s
>
</
p
>
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="
s.001328
">
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emph
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italics
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Le figure III. & IIII. di ſopra, dimoſirano, quanto ha detto Vitruuio, benche le lettere ſiano
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lb
/>
trappoſte. </
s
>
<
s
id
="
s.001329
">il reſtante è facile. </
s
>
<
s
id
="
s.001330
">Parerà forſe ad alcuno, che il trattare delle fortificationi ſia coſa
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lb
/>
da eſſer tenuta ſecreta, come che a principi, & a Republiche ſolamente debbia eſſer manifeſta:
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lb
/>
Oltra che io ho udito, che alcuni ſi dolgono che paleſandoſi il modo del fortificare, egli ſi uie
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lb
/>
ne a giouare a molte genti fuori d'Italia, alle quali par loro, che ſi debbiano tenere le
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lb
/>
mani ſtrette nello inſegnare. </
s
>
<
s
id
="
s.001331
">A queſti io non riſpondo, perche da ſe ſteſſi uanno a
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lb
/>
baſſo, come quelli, che eſſendo huomini, uogliono mancare dell'ufficio della humani
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lb
/>
tà, & poi ſono ingrati, perche hauendo imparato molte coſe belle, dalle genti di di
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lb
/>
uerſi paeſi, non uogliono uſare queſta gratitudine di ricompenſarle ne i biſogni della ſalu
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lb
/>
te loro: Oltra che non ſanno gli inuidioſi, che gli eſſempi delle fortezze d'Italia poſ
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lb
/>
ſono ammaeſtrare ogni buono intelletto ſenza altra ſcrittura. </
s
>
<
s
id
="
s.001332
">A quelli, che lodano la ſe
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lb
/>
cretezza direi, che quello, che appartiene alla ſalute de gli huomini, non ſi deue te
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lb
/>
ner ſecreto, & ſe pare a molti coſa grande la inuentione delle machine horribili, che
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lb
/>
a ſtrage del genere humano, ſono ſtate ritrouate, & che il truouarne di nuouo ſia meraui
<
lb
/>
glioſo, & la fatica, & industria di fare quelli tormenti, non ſia fuggita da molti: quanto
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lb
/>
piu ci douemo affaticare per la conſeruatione: & ſe le offeſe ſono coſi publiche, come potre
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lb
/>
mo, o doueremo eſſer pigri a far paleſi, & manifeſte le difeſe? </
s
>
<
s
id
="
s.001333
">Ma in ſomma io dirò a tutti i
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lb
/>
riprenditori delle coſe, queſte poche parole, le quali ſiano dette per una fiata; che il giudica
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lb
/>
re è operatione di una eccellentiſſima uirtù, & come che difficil coſa, & pericoloſa ſia ad ognu
<
lb
/>
no, a coloro maſſimamente è dura, & pericoloſa, i quali o non intendeno, o uengono con pro
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lb
/>
ponimento di biaſimare piu preſto, che di giudicare: & guardando con gli occhi aperti al
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lb
/>
poco di male, ſono ciechi al molto di bene che nelle opere di altri ſi truoua. </
s
>
<
s
id
="
s.001334
">Questa ſorte di
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lb
/>
gente (benche pare tra la moltitudine eſſer qualche coſa) perche il riprendere ha in ſe una mo
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lb
/>
ſtra d'eccellenza, & d'auantaggio: mentedimeno la uerità col tempo ſcuopre il difetto dello ani
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lb
/>
mo, & le opere loro il mancamento della ſcienza, & della buona uolontà. </
s
>
<
s
id
="
s.001335
">Alla peruerſità di
<
lb
/>
queſti è ſottopoſto ognuno, che ſuol fare, o dare alcuna coſa in publico, quantunque l'hab
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lb
/>
biano data, o fatta con buona intentione. </
s
>
<
s
id
="
s.001336
">però io ſtimo che molti prenderanno maggiore
<
lb
/>
occaſione di biaſimare quello, che io con ottimo penſamento ho propoſto di publicare: impe
<
lb
/>
roche il trattamento d'un Arte ſola è ſottopoſta al peruerſo giudicio di quelli, che in quel
<
lb
/>
l'arte uogliono eſſer tenuti, o ſi ſtimano, ouero ſono periti, & intendenti: ma il trattare di quel
<
lb
/>
la cognitione, che abbraccia molte, & diuerſe ſcienze, & Arti, non puo fuggire il biaſi
<
lb
/>
mo di molti, & diuerſi periti, & artefici inuidioſi. </
s
>
<
s
id
="
s.001337
">de i quali ſe in alcun tempo ſe n'è trouate
<
emph.end
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="
italics
"/>
</
s
>
</
p
>
</
subchap2
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chap
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body
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archimedes
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