Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
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1567
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uendo adunque io nel primo libro ſcritto dell'ufficio dello Architetto, & de i termini
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della Architettura, & appreſſo dellc mura, & delle diuiſioni de i piani, che ſono dentio
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le mura, & ſeguitando l'ordine de i ſacri Tempij, & de i publici edificij, & anche de i
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priuati, con quai miſure, & proportioni ſi deono fare: io non ho penſato di porre queſte
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coſe prima, che io ragionaſsi della copia della materia, della quale ſi fanno le fabriche, &
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con c he ragione, & che forza ella habbia nell'uſo, & con che principij la natura delle coſe
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ſia compoſta. </
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s.001402
">Ma prima che io dia principio ad cſplicare le coſe naturali, io ragionerò
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delle ragioni del fabricare doue hanno hauuto origine, & come per inuenti one creſciu
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te ſono partitamente dirò, & ſeguitando eſponerò gli ingreſsi dell'antica natura, & di
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quelli, che con gli ſcritti, & regole dedicorono il principio del conſortio humano, &
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le belle, & fondate inuentioni, & però, come da quelli io ſon ammaeſtrato, dimoſtrerò. </
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Tratta Vitr. nel ſecondo libro della materia neceſſaria al fabricare, come ſi ſcielga, & co
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noſca, & ci dimoſtra il modo di metterla inſieme. </
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s.001404
">propone artificioſamente il proemio. </
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s.001405
">percio
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che hauendo nel primo libro ragionato ne i quattro ultimi capi di molte coſe pertinenti alla elet
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tione de i luoghi per fabricar la città; & hauendo trattato delle muraglie, & difeſe, del com
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partimento de i piani, sì per iſchifare i uenti dannoſi, come per diſtribuire ogni luogo con gra
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tia, & decoro: & uolendoci dare un ſegnalato precetto, o conſeruarlo nella noſtra memoria,
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( benche pare, che lo dica ad altro fine ) ci dimoſtra con notabile eſſempio, che ſopra tutte le
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coſe douemo conſiderarc di fabricar in luogo, che ci dia da uiuere, & ſoppliſca alle neceſſità de
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i Cittadini. </
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s.001406
">perche niuno ſi mouerebbe per habitare in luogo, doue ſi moriſſe di fame. </
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s.001407
">come ſi
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uede per lo contrario, che per l'abondanza delle coſe i luoghiſono frequentati. </
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s.001408
">Leggeſi nel li
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bro delle coſe merauiglioſe del mondo aſcritto ad Ariſtotele, che imercanti Cartagineſi, naui
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gando fuori dello ſtretto per molte giornate ritrouorono un'Iſola non piu per lo adietro ſcoperta,
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che era ſolo da fiere habitata, ma piena di alberi di merauiglioſa grandezza, & di grandiſſimi
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fiumi, fertile, & abondante di cio che puo naſcere, lontana molto dalla terra dell' Africa. </
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s.001409
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Quiui trouandoſi aere temperatiſſimo, & per iſperienza copia di tutti i frutti della terra, comin
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ciauano le gente di abbandonare la propria città, & andare ad habitar quei luoghi. </
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s.001410
">per laqual
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coſa i Cartagineſi furono conſtretti a fare uno editto, che ſotto pena capitale niuno piu naui
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gaſſe per quelle parti, che forſe erano quelle, che a giorni noſtri ſono ſtate ſcoperte uerſo Po
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nente. </
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s.001411
">Et però uedendo Vitr. la importanza del uiuere, ha uoluto di nuouo ſarci auuertiti, nel
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proemio, come in luogo notabile, & che prima uegni nella conſideratione de i lettori.
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Dino
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crate Architetto.
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Leggeſi, Chirocrate, coſi appreſſo Strabone, come appreſſo Eliano. </
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s.001412
">Ma
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i teſti di Vitr. hanno, Dinocrate, del quale ne fa mentione Xenofonte, s'io non m'inganno.
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Penſamenti, & nella ſua ſolertia,
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Ha detto Vitru. nel ſecondo Capo del primo libro. </
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s.001413
">che
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le idee della diſpoſitione, naſceno da penſamento, & da inuentione: però qui dimoſtra Dinocra
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te hauere hauuto Diſpoſitione, come anche di ſotto moſtra lo iſteſſo, quando dice ad Aleſſandro.
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Io ſono Dinocrate Architetto di Macedonia, ilquale a te porto penſieri, & forme degne
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della tua chiarezza.
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perche dicendo,
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Penſieri, & forme
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uuol dire Fabrica, & diſcorſo,
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la coſa ſignificata, & quella che ſignifica; l'opera, & la ragione: dalle quali coſe naſce la Ar
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chitettura.
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Io ho formato il Monte Atho in forma diſtatua uirile,
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uoleua Dinocrate rap
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preſentare la figura di Aleſſandro ( come ſi legge ) & dalla deſtra cauare uno capaciſſimo alueo
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da riceuer tutte le acque del monte Atho altiſſimo tra la Macedonia, & la Thracia: & nella
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ſiniſtra uoleua fabricare una città capace di dieci mila huomini. </
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s.001414
">Bella, & ſottile inuentione,
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ſe coſi egli haueſſe conſiderato di dar da uiuere alla ſua città, come egli le haueua prouiſto del
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bere delle acque.
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erò di nuouo dico, che biſogna fare le città in luoghi commodi, & oppor
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tuni. </
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s.001415
">& di queſta lode meritamente deue eſſer commendata la città di Vinetia, alla quale riſpon
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deno tanti fiumi, tante entrate, & tante commodità, che pare che tutto il mondo ſia obligato
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a notrirla, & adornarla: & ſi puo dire, che ſi come la notrice del fanciullo prende il cibo al-
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