Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
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archimedes
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troue, della ſoſtanza del quale ella ne fa poi il latte da nodrirlo, coſi Vinetia riceua da ogni parte
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il ſuo nutrimento per ſoſtentare il reſto dello ſtato ſuo. </
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s.001416
">& in uero pare, che la natura s'habbia
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/>
riſeruati alcuni luoghi, che per rariſſimi accidenti poſſono reſtare dishabitati; & queſto per la
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conimodit à del ſito. </
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s
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s.001417
">come Roma, Conſtantinopoli, Pariggi, & molti altri luoghi, che ſempre ſono
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stati celebrati, & frequentati per le ſopra det te ragioni.
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Della uita de gli antichihuomini, & de i principij
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del uiuer humano, & delle caſe, et accre
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/>
ſcimenti di quelle. </
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s.001419
">Cap. I.
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s.001420
">GLI huomini per antica uſanza come ſiere nelle ſelue, & nelle ſpilonche, & tra
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/>
li boſchi naſceuano, & di agreſte cibo paſcendoſi menauano la lor uita. </
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s
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s.001421
">in
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/>
quel tanto da i uenti, & dalle fortune furono gli ſpeſsi alberi agitati, & com
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/>
moſsi, & ſtropicciandoſi inſieme i rami, mandorono fuori il fuoco, perche
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/>
i uicini dalla gran fiamma sbigottiti, ſi miſero in fuga. </
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id
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s.001422
">ceſſata la fiamma, & hor queſto
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/>
hor quello auuicinandoſi al fuoco, è ritrouandolo eſſer di molta commodità a i corpi, ag
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/>
giugnendoli legna mentre che mancaua, & conſeruandolo, gli conduceuano de gli altri,
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/>
& accennandoſi fra loro dimoſtrauano la utilità, che di ciò ne ueniua. </
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s
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s.001423
">in quel concorſo
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/>
d'huomini eſſendo le uoci diuerſamente dallo ſpirito fuori mandate, per la quottidiana
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/>
conuerſatione fecero, come lor fatto ueniua, i uocaboli delle coſe. </
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s.001424
">Dapoi ſignificando
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le piu ſpeſſo, & in uſo ponendole, per quello auuenimento cominciorono a parlare, & a
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quel modo tra loro fabricorono i ragionamenti. </
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s.001425
">Eſſendo adunque per la inuentione del
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/>
fuoco da prima uenuto il conuerſare, & il uiuere inſieme, & conuenendo molti in uno
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iſteſſo luogo, hauendo anche dalla natura, che non chinati, come gli altri animali, ma
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dritti caminaſſero, & la magnificenza del mondo, & delle ſtelle riguardaſſero: & trattan
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do ( come piaceua loro ) con le dita facilmente ogni coſa, alcuni di quella moltitudine
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cominciorono a fare i coperti di fronde, altri a cauar le ſpilonche di ſotto a monti: & altri
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imitando i nidi delle rondini edificauano di loto, & di uirgulti per fare luoghi da ridurſi
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al coperto. </
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s.001426
">Allhora molti oſſeruando i coperti fatti da gli altri, & aggiugnendo a loro
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/>
penſieri coſe nuoue, faceuano di giorno in giorno piu bella maniera di caſe. </
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s.001427
">Et eſſendo
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/>
gli huomini di natura docile, & che facilmente imitar poteua, gloriandoſi ogni giorno
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/>
piu delle proprie inuentioni, altri ad altri dimoſtrauano gli effetti de gli edificij, & coſi
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/>
per le concorrenze eſſercitando gli ingegni, alla giornata ſi faceuano piu giudicioſi. </
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s.001428
">&
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/>
& prima alzate le forcelle, & trapoſti i uirgulti con loto teſſeuano i pareti, altri i ceſpu
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/>
gli poi, & le zoppe di loto aſciugando faceuano i pareti commettendogli con legnami, &
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/>
per iſchifare le pioggie, le g randini, & i caldi le copriuano di canne, & di frondi. </
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s.001429
">Dapoi
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/>
perche i tetti per le tempeſte del uerno non potcuano reggere alle pioggie, facendo i
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/>
colmi, & ſopraponendoui il loto col fare i tetti pendenti conduceuano le grondi, & i
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cadimenti dell'acque. </
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Fin qui Vitr. ha narrato artificioſamente a poco a poco per ordine il principio del fabricare,
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/>
il mezo, & il fine, quanto poteua baſtare alla humana neceſſità; dico artificioſamente, & per
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/>
ordine, perche prima ha detto la cagione, che conſtrinſe gli huomini a ſtare inſieme, che fu il co
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lb
/>
noſcere l'utilità, che dal fuoco procedeua, il caſo dimoſtrò l'utilità. </
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s.001431
">Queſta conſtrinſe gli huo
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/>
mini ad unirſi. </
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s.001432
">dalla unione nacque la fauella, nacque la cognitione del poterſi operare con le ma
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/>
ni, & l'operare, dal che nacque la concorrenza di auanzar l'un l'altro nella inuentione de gli
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/>
edificij. </
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s.001433
">Onde a poco a poco uenne lo artificio, nato ( come dicemmo nel primo libro nel proe-
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