Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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Evui anche una ſpecie di polue, che di natura fa coſe merauiglioſe. Naſce a
Baie
, & ne i campi di coloro, che ſono appreſſo il monte Veſuuio.
Que­
ſta
temperata con la calce, & con cementi, non ſolo fermezza a gli altri edi­
ficij
, ma le grandi opere, che ſi fanno nel Mare per lei ſott'acqua ſi fanno
piu
forti.
La ragione di queſto è, perche ſotto que monti, & ſotterra ſono ardentiſsime,
& ſpeſſe fonti, lequali non ſarebbeno, ſe nel fondo loro non haueſſero zolfo, ouero allume,
ouero
bitume, che fanno grandiſsimi fuochi.
Penetrando adunque il fuoco, & il uapo­
re
della fiamma nel mezo delle uene, & ardendo rende quella terra lieue, & il tofo, che
naſce
in que luoghi aſſorbe, & è ſenza liquore.
Eſſendo adunque tre coſe di ſimigliante
natura
dalla uehemenza del fuoco formate in una miſtura concorrenti, ſubito che han­
no
riceuuto il liquore, ſi raunano, & preſo l'humore indurite ſi raunano, & raſſodano
di
modo, che 'l mare, la forza dell'acqua le puo diſciogliere: Ma che in que luoghi
ſiano
ardori, egli ſi dimoſtra per queſto; che ne i monti Cumani, & Baiani, ſi cauano i
luoghi
per li bagni, ne i quali naſcendo il feruente uapore dal fondo con la forza del fuo=
co
penetra per quella terra, & trapaſſandola in que luoghi riſorge, & d'indi per li ſudato­
ri
ſi cauano grandi utilità.
Similmente ſi narra anticamente eſſere creſciuti gli ardori, &
eſſer
abondati ſotto il Monte Veſuuio, & d'indi hauere per li campi ſparſa la fiamma d'in­
torno
: & però quella pietra, che ſpugna, ouero pomice Pompeiana ſi chiama, cotta per­
fettamente
, da un'altra ſpecie di pietra in queſta qualità pare, che ſia ridotta.
& quella
ſorte
di ſpugna, che iui ſi caua, non naſce in ogni luogo, ſe non d'intorno il monte Etna,
& i colli della Miſia, detti da i Greci, Catachiecaumeni, & altroue ſe iui ſono queſte pro­
prietà
di luoghi.
ſe adunque in quelle parti ſi trouano le fonti d'acque feruenti; & da gli
antichi
ſi narra, che nelle concauità de i monti ſi trouano caldi uapori, & le fiamme ſono
ite
per molti luoghi uagando, pare ueramente eſſere certa coſa, che per la uehemenza del
fuoco
dal tofo, & dalla terra, come nelle fornaci dalla calce, coſi da queſti ſaſsi eſſer trat­
to
il liquore.
& però da coſe diſpari, & diſsimili inſieme raunate, & in una uirtù riſtrette,
& il caldo digiuno d'humore dall'acqua ſubito ſatiato raccommunando i corpi, bolle per
lo
calore naſcoſo, & fa, che quelli fortemente s'uniſchino, & preſto riceuino la forza del­
la
ſodezza.
Ci reſta il diſiderio di ſapere, perche eſſendo in Etruria molte fonti d'acque
boglienti
, non ui ſia anche la polue, che naſce ne i detti luoghi, laquale per la iſteſſa ra­
gione
faccia ſode l'opere di ſott'acqua.
& però prima che cio ſia richieſto, mi pare, per­
che
coſi ſia, renderne conto.
In tutte le parti, & in tutti i luoghi non ſi truoua la iſteſſa

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