Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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247228LIBRO
Quattro Stelle poſte in croce ſegni ſono dell’altro polo. Queste poſte nõ ſono nelle’imagini’predette, ne meno nel Zodiaco; i nauiganti le chiamano
crociere &
quella del piede è dell’altre maggiore, per eſſa ſi conoſce quale è la teſta di eſſe, & quai ſono le braccia, & quando il piede è ſu l’ ori
zonte, &
che il capo è dritto, il piede ſta apartado dal polo gradi 30. da queſta ſi prende l’altezza del polo, & prendeſi in modo, che ſe l’altez
za che di eſſa ſi piglia ſer à di quelle 30 colui, che la piglia ſer à nell’ equinotiale, ſe piu di 30, quel di piu sta apartado dalla equinottiale alla par-
te di ostro, ſe meno, quel tãto ſta apartado dalla linea alla parte di tr ammontana.
Dalla declinatiane adunque di detta Stella dal polo ſi conoſce
l’altezza, perche quanto piu uno dell’ oquinottiale s’allontana tanto piu ſe gli leua il polo ſopra l’orizonte ſuo, come dimoſtra la figura &
in
tanto piu gradi piglia l’altezza della detta Stella, et per 30 gradi che la detta ſtella ſta ſopra il polo, quelli che ſaranno di piu tanto ſi ſta apar
tado, dalla iſteſſa linea fino l’isteſſo polo, &
tanto ſta il medeſimo polo leuato ſopra l’ orizonte, & ſi pig li l’ altezza in 20 ſtai aparta-
do dalla linea in 10 à trammontana ſe 10 20.
ſe s. 25 ſe nell’ orizonte 30. ſonui ancho dell’ altre Stelle leggi nel libro de i uiaggi.
Sono adunque in ſomma quaranta otto imagini, benche altri n’hanno fatto piu altri meno, ma queſto è
1110 ſtato perche alcuni hanno partito una imagine in piu parti, altri le hanno racolte.
Ptolomeo ne pone
48.
le apparenti imagini ſono nominate ò dalle coſe che hanno anima, ò dalle coſe inanimate, ſe dalle
animate, oureo prẽdono il nome da aĩali ſenza ragione, ouero da animali rationali, come ſono i Gemel
li, la Vergine, l’ Acquario, et altri, de gli irrationali altri ſono fieri altri domeſtici, et tutti ò di mare, ò
di terra.
Come Mõtone, Leone, Orſo, Lupo, Delfino, Balena, ma ſe le imagini pigliano il uocabolo da
coſe, che ſono ſenze aĩa, oureo lo pigliano dalla figura loro, come la ſaetta, il traiãgolo, la corona, ouer
da qualche effetto che fanno nel mondo, come ſi dice, chi naſce ſotto la imagine dello altare ſer à ſacer
dote.
chi ſotto la naue d’Argo, nocchiero, & chi ſotto il Delfino natatore. Ma in fine l’A dulatione
de Cortegiani, &
la uoglia de primi ordinatori, come Poeti, & Aſtronomi, per far eterna memoria
d’alcuni fatti notabili, ò per adulare à i loro ſignori trouato hanno luoghi nel Cielo da collocare le co
2220 ſe amate da quelli, la doue nõ poteuano eglino ſalire.
Come Virgilio poſe tra gli artigli dello Scorpio
ne la Stella di Ceſare, ma è coſa mirabile, come io ho detto poco auanti, che i Greci habbiano hauuto
tãto priuilegio di empire il Cielo de i nomi de i loro flagitij, et che le fauole loro ſiano ſtate accettare
nei Canoni, auuegna, che molto prima le Stelle ſiano ſtate conoſciute, et nomate, ma inuero la leggie
rezza delle loro ribalderie, ſarebbe dileguate ſe nõ Phaueſſero chiodate in Cielo.
però cãtano alcuni.
132[Figure 132]orizonte eqwnot il poolo
Gioue, che ſpeſſo d’amoroſo ardore
Delle ſiglie de gli huomini s’ acceſe.
Hauendo à noia l’immortal conteſe
Dell’orgogliſa moglie, &
ſuo furore
Vide Caliſto, ch’era ſu’l fiore
Di ſua bellezza, e per lei in terra ſceſe.
Et dopo i dolci baſci, & le diteſe
Grate di lei ne restò uincitore.
Giunon geloſa piena di diſdegno
Prende la bella giouane, è ſtracciata
Che Phebbe, in Orſa horribil la conuerſe
L’inſelice ne diè colruggir ſegno,
Per le ſelue d’Arcadia, ma leuata
3330 Per la pietà di Gioue al Cielo s’erſe.
Ma tornamo noi al propoſito. Vitr. parlando delle imagini, che ſono uerſo il Settentrione, dice che quel Settentrione, che da Greci è detto Arctos
ouero Helice, che altro non è, che l’Orſa maggiore, che altri chiamano il carro dalla figura, ha dietro di ſe il cuſtode, ò guardiano, ò Bootes
che ſe gli dica, ſotto ilquale non molto lontano ò il ſegno della Vergine che per A ſtrea, ò per la giustitia, è poſta ſopra la cui deſtra ſpalla ſi
uede una lucidiβima Stella, che ſi chiama anteuindemia, perche quando naſce promette la maturità della uindemia, della cui maturità ſegni ma
nifeſti ſono gli acini mutati di colore, queſta Stella è ſimile al ſerro affocato però Vitr.
dice, che è piu presto candens, che colorata, pche gli ſcrit
tori le danno un mirabile ſplendore.
Oltra di queſto tra le ginocchia del guardiano, è la Setlla nominata Arcturo, dallaquale alcuni chiamato hã
no Arcturo tutta la imagine del guardiano.
Ecco che Vitr. non ſolamẽte tocca le imagini, conſteltioni, asteriſmi, ſegni, e figure, che tutto e
uno, ma ancho le Stelle particolari, come detto hauemo, dalche naſce la differenza de gli ſcrittori nel numero.
ſeguita poi l’ Auriga, carrattie-
4440 ri, Ericthonio, Orſilocho detto, il ſito delquale è dinanzi al capo dell’Orſa maggiore, &
le ſta attrauer ſo in modo, che ſe l’Orſa correſſe, gli ur-
terebbe nel capo, sta egli ſul deſtro corno del Toro per mezzo i piedi de i Gemelli, ſopra la cui ſpalla ſiniſtra è una Stella, che ſi chiama la Ca
pra, queſta pare, che riguarde due picciole Stelle, che ſono nella ſiniſtra del carrettieri, &
ſi chiamano i capretti. però io leggerei Vitr. in que
ſto modo.
Item que in fummo cornu læ uo ad Aurige pedes una tenet parte ſtellã, quae appellature Aurigae manus, in
qua hædi:
Capra uero, leuo humero, & poi comincia Tauri quidem, & Arietis in ſuper. Adunque ſopra la cima del ſinistro
corno del Toro l’Auriga ſtende una mano, nellaquale ſono due Stelle, nominate i Capretti, &
tien ſopra il ſiniſtro numero una Stella detta la
Capra, &
poi ſeguita. Sopra le parti del Toro, & del Montone con le ſue deſtre parti ſi troua Perſeo, ſott’ entrando
al paſſo delle Stelle Vergilie nominate, &
con le piu ſiniſtre il capo del Montone appoggiando la deſtra mano al ſi-
mulachro di Casſiopea, &
tiene ſopra l’auriga per la cima il capo Gorgoneo ponendolo ſotto i piedi di Androme-
da, &
ſopra Andromeda, & ſopra il ſuo uentre ſono i peſci, & i caualli.
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Et quiè il teſto ſcorretto, perche le parole di Vitr. non hanno rilatione, ò conſtruttione, & la uerita è che ſopa Andromeda ci ſono due caualli,
uno alato, che per lo Pegaſeo ſi pone, l’altro è la parte dinanzi d’un cauallo, cioè il capo, e il petto, il uentre dello alato, &
ſopra il capo d’ An-
dromeda, il detto cauallo ha ancho una Stella ſopra la ſpina aſſai notabile;
& però potria dir Vitr.
Ci ſono ancho i peſci ſopra Andromeda, & il uentre di quel cauallo, che è ſopra la ſpina, dell’altro cauallo, ma nel uen-
tre del primo è una lucidis ſima Stella, chetermina il detto uentre, &
la teſta di Andromeda, Ma la mano d eſtra
di Andromeda è poſta ſopra il ſimulachro di Casſiopea, &
la ſiniſtra ſopra il peſce Aquilonare: Similmẽte l’Acqua
rio ſopra il capo del cauallo, &
le unghie del Cauallo toccano le ginocchia d’A cquario.
Però nella figuratione di que ualent’ huomini il cauallo alato deue hauere i piedi riuolti all’altra parte.
Sopra Caſſiopa per mezzo il Capricorno in alto è poſta l’Aquila, & il Delfino, dopo iquali è la Saetta, & alquãto die
tro alla Saetta è l’Vccello, la cui deſtra penna tocca la mano di Cefeo, &
il Scettro, ma la ſiniſtra di Ceſeo ſta fopra la
6660 imagine di Casſiopea fermata, ſotto la coda dell’Vccello ſono coperti i piedi del Cauallo.
Qui s’ intende del mezzo Cauallo. D’indi ſono le imagini del ſagittario, dello Scorpione, & della Bilancia.
Se Vitr. haueſſe con ſeparati nomi ſignificato amendue i cauulli, chiamando l’uno Equus, l’altro Equiculus, ouero protome hippus come dicono i
Greci, non ci harebbe laſciato tante diſſicultà, oltra, che dicendo di ſopra, che l’Aquila, è molto lontana dal Simulachro di Casſiopea, &
che le
unghie del Cauallo toccano le Ginocchia dello Acquario, è poi dicendo, che ſotto la coda dell’uccello ſono coperti i piedi del cauallo, egli ci da
ad intender, che non ſi ragiona d’un ſolo cauallo, ma il tutto s’ acconcia per la lettione, &
deſcrittione de i buoni autori.
Diſopra poi il Serpente tocca con la cima del roſtro la corona, nel mezzo delquale è lo Ophiuco, ò ferpentario, che tie-
ne il ſerpente in mano calcando col pie ſiniſtro la ſronte dello Scorpione.
Ma alla metà del capo dell’Ophinco non
molto lontano è il capo dello ingenocchiato.
Che Hercole, Theſeo, Tamiri, Orpheo, Prometheo, Ixione, Cetheo, Lycata alcuna fiata è detto.
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Ma le cime delle loro teſte ſono piu facili ad eſſer conoſciute, imperoche ſono ſormate di Stelle aſſai lucenti. Ma il piede
dello ingenocchiato à quella tẽpia ſi ferma del capo di quel ſerpẽte, che è poſto tra le Orſa che ſettẽtrioni ſi chiamão.
Ma quello, che dice Vitr. parue per eos flectitur Delſinus, non accorda col detto de gli altri, perche il Delſino è lontano dallo ingenocchiato, ſe
forſe non ſi legge.
Vbi parue per os qui flectitur Delfinus cõtra uolucris roſtrũ eſt propoſita lyra. Ma doue d’intorno
alla bocca del cauallo picciolo ſi piega breuemẽte il Delfino, cõtra il roſtro dell’uccello, è propoſta la lyra.
Tra gli ho
meri dello ingenocchiato, &
del cuſtode, è la corona ornata. Ma nel cerchio fettentrionale poſte ſono le due Orſe.
Dapoi, che Vitr. ci ha ragionato di quelle stelle, & di quelle imagini, che ſono tra il tropico, & il circolo ſettentrionale, egli entra a quelle,

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