Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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3832LIBRO. piu preſto in difeſa del nimico, che del cittadion. Ma la groſſezza del muro ſi deue fare in modo, che gli huomini arma
ti ſcontrandoſi l’uno con l’altro ſenza impedimento posſino paſſare, pure che nella groſſezza del muro le taglie di
Oliuaſtro bruſtolate, &
incaſtrate ſpesſisſime poſte ſieno, acciò che amendue le fronti del muro tra ſe come Fibbie,
&
chiaui con queſti pezzi tagliati inſieme legate durino eternamente, imperò che à ſimile materia, nè pioggie impe-
tuoſe, nè tarli, nè uecchiezza poſſono fare nocumẽto alcuno, ma &
in terra ſepolta, & poſta in acqua dura fenza dan
no in ſempiterno, &
però nõ ſolamẽte nel muro, ma nelle fondamenta ogni parete, che ſi farà della groſſezza del mu
ro, ſe con queſta ragione ſarà legato, non ſi potrà di leggieri intaccare, ne uitiare.
Gli ſpatij da Torre à Torre nõ ſieno
piu lõtani, che un tirar d’arco, perciò che ſe da una parte ſarà la Torre battuta, dalle Torri, che ſarãno da l’una, &
l’al-
tra parte cõ baleſtre, &
altri ſaettamẽti ſieno i nimici ſcacciati. Etanchora per lo cõtrario il muro di dentro delle Tor
ri, deue eſſer diuiſo con interualli, &
ſpatij tanto grandi quanto ſaranno le Torri, & le uie ſieno conle parti interiori
1110 delle Torri di traui cõtinuate, &
congiunte, nè però ſieno alcuni chiodi, ò ferramenti da i capi cõficcati, perche quan
do, i, nimici dalla parte di fuori haueranno preſa alcuna parte del muro, quelli che ſaranno alle difeſe potranno taglia
re le dette uie, &
ſe faranno preſti nõ laſcieranno paſſare i nimici all’altra parte delle Torri, ò uero della muraglia, ſe
forſe quelli nõ uorranno andare in precipitio.
Biſogna adunque far le Torri, ò uero di forma ritonda, ò uero di molti
anguli, però che le quadrate di leggieri ſi gettano à terra dalle machine, perche gli Arieti urtando rompono le canto-
nate, ma nelle ritonde ſpignendole uerſo il centro come cunei non le poſſono offendere.
Appreſſo di queſto le difeſe
delle muraglie, &
delle Torri cõgiunte à gli argini, & Terrapieni grandemente ſicure ſono, imperò che nè gli Arieti,
ne le Mine, nè altri inſtrumenti li poſſono fare offeſa:
ma nõ in ogni luogo ſi richiede l’argine, ma ſolamente la doue
dal di fuori da luogo alto à piede piano ſi può uenire à oppugnare la Città, &
però in tai luoghi biſogna prima caua
re le foſſe di larghezza, &
di altezza grandisſima, dapoi eſſer deue il fondamento del muro deppreſſo, & calcato tra
2220 lo alueo della foſſa, &
fatto di quella groſſezza, & che egli poſſa facilmente ſoſtenere il carico dell’opera terrena, & an
chora dalla parte della fabrica di dentro uerſo la terra deueſi fare il fondamento per ampio ſpatio diſtante da quel di
fuori inmodo, che le compagnie posſino come in ordinanza nelle difeſe fermarſi ſopra la larghezza dell’argine;
ma
poi, che in queſto modo diſtanti l’uno dall’altro fatte ſaranno le fondamenta, all’hora biſogna per lo trauerſo farne
de gli altri, che congiunti ſieno col fondamento di dentro, &
conil fondamento di fuori, diſpoſti come pettini a gui-
ſa de i denti d’una ſega, perciò che quando in queſta maniera ſarà fabricato, &
fondato il muro, all’hora ſene hauerà
queſto commodo, che la grandezza del peſo in picciole parti ſeparata, non calcando con tutto il carico, nõ potrà per
modo alcuno rallentare, &
far uſcir dal ſuo luogo di ſotto alcuna coſa. Ma della muraglia, di che materia far ſi cõuen
ga non ſi deue in queſto luogo altrimenti determinare, perciò che nõ ſi può per tutto hauer quella copia di coſe, che
ſi deſidera;
ma doue ſaranno i ſasſi di lati, & di anguli eguali, & di piana ſuperficie, che quadrati ſi chiamano, ò uero
3330 il ſilice, ò uero il cimento, ò uero il matone cotto, ò crudo, queſte coſe ſi deono uſare, perche non ſi può in tutte le par
ti del mondo, &
in tutte le nature de i luoghi, perche i muri durino eternamente ſenza difetto; adoperar quello che
copioſamente uiene in Babilonia, doue in luogo di calze, &
di arena, ſi uſa il bitume liquido, & di quello, & di cotto
matone è fatto il muro della Città.
Leggi il terzo Cap. dell’Ottauo Libro, & qui conſidera la figura deſcritta, che bene darà ad intendere quanto Vitr. commanda, & ſi uede i pre-
cetti de gli antichi non eſſer molto lontani da i noſtri, come ho detto diſopra, il resto è ſtato ancho aβai copioſamente dichiarato di ſopra.
11[Figure 11]

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