Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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172155QVINTO.
L’Orcheſtra tra i gradi inferiori quanto grande haueràil ſuo Diametro, prendaſi la ſeſta parte di quello, & nelle cor-
na, &
d’intorno à gliaditi a piombo di quelle ſiano tagliati i ſeggi inferiori, & la doue ſeràfatto il taglio iui ſiano po-
ſti i ſopracigli delle uie, perche in queſto modo le loro conformationi haueranno baſteuole altezza.
Il primo ordine de gradi non era ſubito alzato daterra, percioche ſarebbe ſtato troppobaſſo, eſſendo i gradi alti due picdi è mezzo, & eſſendo i
Sedili nell’ Orcheſtra piu alti, però uuole Vitr.
che ſi piglie la ſeſta parte del Diametro dell’Orcheſtra, & quella ſia l’altezza di quel muret
to, che circonda l’Orcheſtra, &
ſecondo quell’ altezza dinanzi ſi deono tagliare i primi gradi da baſſo nelle corna, et d’intorno gli aditi, et doue
ſeranno que tagli posti ſianoi ſopracigli delle uie, &
per ſopracigli intende ſopralimitari, & erano alcune apriture, che andauano alle ſalite,
e ſcale drizzate ſecondo i cunei, che pone Vitr di ſopra.
& queſto nome di ſopraciglio Vitr. l’ha uſato ancho nel quarto parlando delle porte.
La lunghezza della Scena fia doppia al Diametro dell’Orcheſtra, l’altezza del Poggio dal liuello del Pulpito con la ſua
cornice, è gola preſa ſia per la duodecima del Diametro dell’Orcheſtra.
Sopra il Poggio ſiano le colonne, con i capi-
1110 telli, &
baſamenti alti per la quarta parte del detto Diametro, gli Architraui, & ornamenti per la quinta parte. Il pa
rapetto di ſopra con la onda, &
con la cornice ſia per la metà del Parapetto, ò Poggio di ſotto, & ſopra quel Para-
petto ſian le colonne alte per un quarto meno, che le colonne di ſotto, Ma gli architraui, &
ornamenti di quelle
colonne, per la quinta.
Ma s’egli ferà il terzo componimento ſopra la Scena, ſia il Parapetto di ſopra per la metà del
Parapetto di mezzo, &
le colonne, che ui ſeranno di ſopra ſiano un quarto meno alte delle colonne di mezzo. Gli
Architraui con le cornici di quelle colonne ſimilmente un quinto dell’altezza.
Dice Leon Battiſta, che le foudamenta di que pareti, che aſcendono à gliultimi gradi, & piu lontani dal centro, cioe dell’ultimaè piu larga cinta,
ſi deono gittare tanto lontani dal centro, quàto è il Semidiametro del piano di mezzo, con un terzo di piu, ma i primi gradi, cioe quelli, che
ſono di dentro, &
piu baßi, cioé doue ſi comincia la gradatione, non deono cominciar ſubito dal piano: ma dal piano ne i grandi Tbeatri
egli ſi deue leuar un muro ò parete alto per la nona parte del Semidiametro del piano di mezzo, ma ne i Theatri minori non ſi leuerà quel
2220 parete piu di ſette piedi, ſopra quelli pareti deono cominciare i gradi di quella miſura, che Vitr.
ci ha dimoſtrato. Queſta intentione pare, che
accenni Vitr.
diſopra nel terzo capo, & qui ancho dicendo di quel taglio, che ſi fa per la circonſerenza di dentro per li ſeggi, & ſopracigli
delle uie, &
per ſeggi egli intende i primi gradi. Parla poi della lunghezza della Scena, che eſſer deue doppia al Diametro dell’Orchestra; per
ilche ſe il Diametro ſer à di piedi 60.
la longhezza della Scena ſerà di piedi i20. perche piedi 60. anderanno per mezzo il Diametro, etren
ta per parte per mezzo le corna del Theatro, egli ci da poi l’altezza del poggio.
Poggio è come un Parapetto nella fronta della Scena, la cui
parte di ſotto, che uiene uerſo l’Orcheſtra, èil Pulpito.
Sopra il Pulpito adunque, & dal liuello di quello à faccia de gli ſpettatori alzar ſi de-
ue il primo Parapetto, per la duodecima parte dell’Orchestra, cinque piedi è alto il Pulpito, cinquc il parapetto, &
qui è da conſiderare,
che il Diametro dell’Orchestra ci da la miſura &
fondamento del tutto, per la duodecima parte adunque del Diametro dell’Orchestra è alto
il Poggio abbracciando la Cornice, &
la Liſi che Onda Cimaſa, ò Gola ſi puo chiamare, ma doue ſia tratto questo uocabolo di Liſi, io non ho
trouaro fin hora.
Io ſo bene che Lix in Greco è una pietra larga, e obliqua, & ſe Vitr. dceſſe Liixis potrebbe intendere quella pietra del pog
3330 gio piana ſopra laquale l’huomo s’appoggia.
Le colonne con i capitelli, e baſe ſian alte per la quarta parte dcl Diametro dell’Orcheſtra, &
coſi ſarebbeno di quindeci piedi eſſendo il Diametro dell’Orchestra 60.
ſopra queſte colonne ui andaua il ſecondo ordine, & quella parte
era detta Epiſcenos, quaſi ſopra Scena, &
ne i gran Theatri ſi andaua ancho al terzo ordine, & tanto aſcende, che agguagliano il tetto del
portico di ſopra, anziegli ſi continua ā torno con quelle iſteſſe miſure, &
però Vitr. non parla di quelle miſure, perche ſono le iſteſſe della ter
za Epiſcenos, dal profilo del Theatro poſto inanzI à faccie 153.
ſi comprenderanno molte coſe, che hauemo diſopra dichiarite ſecondo la in-
tentione di Vitr.
benche nelle altezze delle colonne, hanemo alquanto uariato, per la ragion che dice qui diſotto.
Ne in ogni Theatro à tuttele ragioni & effetti corrifponder poſſono le miſure, e i compartimenti.
Perche erano alcuni Theatri grandi, alcuni minori, & in diuerſi luoghi, è ſiti, ma è neceſſario, che lo Architetto conſideri, & auertiſca con che
proportioni ſia neceſſario ſeguire i compartimenti, &
con che ragione egli debbia alla natura, ò alla grandezza del luogo ſeruire.
Imperoche ci ſono delle coſe, che tanto nel grande, quanto nel minor Theatro di necesfità deono tenere la iſteſſa gran
4440 dezza, perche coſi ricerca l’uſo, come ſono i gradi, le cinte, i Parapetti, le Vie le Afceſe, i Pulpiti, &
i Tribunali, & fe
altre coſetra mezzo ui nanno, dellequali la necesſità ci sforza partirſi dalla Simmetria, accioche l’uſo non ſia impe
dito.
Similmente ſe egli ci mancherà la copia, come del marmo, del legname, & delle altre coſe, che ſi apparecchia-
no per la fabrica, non ſerà fuor di propofito leuare, ò aggiugnere alquanto purche queſto troppo ſcioccamente non
ſi faccia, ma con giudicio, &
ſentimento, & queſto auuerrà ſe lo Architetto ſerà pratico, & oltra di queſto ſe egli nó
ſerà ſenza preſtezza, &
ſolertia d’ingegno.
Et però chi uede le membra delle opere antiche, & troua coſa, che paia fuori de gli ammaeſtramenti di Vitr. ( come s’è detto altroue) non deue
di primo tratto biaſimare ò Vitr.
ò l’Popere, perche non può ſapere quello portaua la neceßità & quanto in tutto il corpo quel membro tene
ua la ſuaragione.
Vit. ſe ne auuide di queſta ſorte d’huomini, & in ogni luogo dapoi, che egli ci ha dato le Simmetrie, & proportioni delle co
ſe, ci fa auuertiti, come uſar douemo quella moderatione, che richiede il preſente biſogno.
Noi hauemo interpretato cinte, quella parola,
5550 che egli dici Diazomata, &
altroue ha detto Precinctiones, & coſi biſogna auuertire, che bene ſpeſſo Vitr. uſa piu uocaboli d’una iſteſſa coſa
Tribunali egli chiama tutte quelle parti, allequali s’aſcende per gradi, &
di cio, nel quarto libro ragionato ne hauemo.
Ma le Scene habbiano le loro ragioni eſplicate in modo, che le porte di mezzo habbiano gli ornamenti d’una caſa rega
le, &
dalla deſtra, & dalla ſiniſtra ſiano gli hoſpitali, ma longo quellifpacij, che per gli ornamenti fi danno, iquali da i
Greci Periachi detti fono, perche in que luoghi ſi girauano le machine;
che hanno i triangoli, che fi uolgono, in ognu
no di quelli tre fono gli adornamenti, iquali, ò quando fi deono mutar le fauole, ò quando nengono i dei con fubiti
Tuoni ſiano riuoltati, &
mutino nelle fronti loro le ſorti de gli adornamenti. Longo que luoghi ſono le cantonate e
uolte che ſi ſtendono auanti, lequali fanno l’entrare della Scena, l’una dal foro, l’altra da qualche altra parte d’on-
de ſi uegna.
La porta di mezzo, che riſponde al cuneo di mezzo de i cinque, che ſi dáno alla Scena, era detta regale da gli ornamenti ſuoi. Eranui altre porte
6660 una dalla deſtra, &
Paltra dalla ſiniſtra di modo, che la fronte della Scena haueua tre gran Nichi, come ſi uede nella pianta, in quelli erano driz
zate tre machine triangolari, che ſi uoltauano ſopra Perni, come dimoſtra la pianta, &
in ciaſcuna ſacciata era dipinto ſecondo la fauola che
ſi uoleua rappreſentare, perche in una facciata era la proſpettiua d’una Scena Comica;
nell’altra la Tragica, nell’ altra la Satirica, & ſecon-
do la occaſione uoltauano quelle faccie.
Da queſte machine parlauano i Dei dal diſopra, s’udiuano i Tuoni nella lor uenuta, fatti con utri di
corami gonfi, ò di pelli tirate come ne i Tamburri, che uſamo, &
con alcuni ſaßi dentro, che faceuano un ribombo grande, & coſi ſeruauano il
decoro, non laſciando, che i Dei ſi uedeſſero in Scena.
Coſi appreſſo Sophocle nello Aiace Flagelliſero Pallade parlacon Vliſſe, & non ſi uede,
&
egli dice, che la uoce di quella Dea aßimiglia al ſuon d’una tromba da guerra, che commoue tutto l’huomo, quando ella ſi ſente ſuonare.
Queſte machine adunque ſi riuolgeuano ſecondo il biſogno, & dauano luogo all’entrate rappreſentando le uie l’una, che ueniſſe dalla piaz-
za, l’altra d’altronde, &
qui ſotto è la facciata della Scena di dentro.

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