Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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130115QVARTO
Eſſaminamo le parole di Vitr. il titolo del capo è queſto.
Della diſtributione interiore de le Celle, & del Pronao.
Adunque Vitr. ci mostra come ſi habbia à compartir la Cella, & ancho quella parte, che ui ua dinanzi, adunque altro è Tempio, altro Cella, al-
tro Portico, altro Pronao.
Il Tempio è il tutto, la Cella è la parte rinchiuſa, e cinta de Parete, il Portico è il Colonnato, che ua d’intorno,
Pronao è quella parte che è dinanzi la Cella, che da i lati ha due ale di parete continuati alli Pareti da i lati della Cella, nel fine delle quali ſo-
no le ante, dice adunque Vitr.
La longhezza del Tempio ſi comparte in modo, che la larghezza ſia la metà della longhezza.
Cioe tutto il Tempio con la Cella, & Colonnato ò Portico, ha in proportione doppia la longhezza, alla larghezza, & queſto è uero nelle fronti
di quattro Colonne, ma doue ui ua Portico non riſponde à punto, percioche gli intercolunni di mezzo nelle fronti ſono maggiori che gli altri,
&
gli ſpatij ſono regolati, ma ci manca poco.
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La Cella ſia per la quarta parte piu longa di quello che è la larghezza.
Cioe parti la larghezza del Tempio in quattro parti, & fa la longhezza della Cella d’una parte piu che ſeran cinque, qui ciauanzano tre par-
ti, liquali ne i Tetraſtili d’ogni aſpetto in ogni genere, &
in ogni ſpecie ſi danno al Pronao ſolo quando non uie Postico, ouero ſi danno al Pro-
nao, &
al Poſtico quando ci ſono. Queſto compartimento rieſce ne i Tetrastili à punto, ma non coſi nelle altre ſpecie, dice adunque.
La Cella ſia per la quarta parte piu lunga di quello che è la larghezza.
Et comprende nella longhezza della Cella, ancho la groſſezza de muri , dicendo.
Con quel Parete , nel qual ſtate ſeranno collocate le porte.
Cioe il Parete neila ſronte della Cella, perche in quello ſono le apriture delle porte.
Le altre tre parti della entrata dinanzi detta Pronao, ò Antitempio ſi deono eſtendere inanzi fin à i pilaſtri de Pareti,
iquali pilaſtri hauer deono la groſſezza delle Colonne.
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Ecco, che egli fa le Ale dette Pteromata, lequali fanno il Pronao, ſe cinque parti uanno nella longhezza della Cella, & ſe il Tempio è longo il
doppio della larghezza ſua, &
ſe una di quelle cinque e un quarto della larghezza del Tempio. Seguita, che la longhezza ſia di otto par-
ti, dellequali trattone cinque per la longhezza della Cella, ne reſtan tre per l’Antitempio, ma le ale di eſſo meglio è che ne habbian due laſcian
do la fronte in colonne, terminano quelle ale in pilaſtri, i quali come ho detto eſſer deono della groſſezza delle colonne, &
perche queste ale
poſſono eſſer molto diſtanti, pero dice Vitr.
Et ſe il Tempio ſerà di larghezza piu di piedi uenti trappongaſi tra i due pilaſtri due colonne, che partiſchino lo ſpa-
cio dell’ala, &
dello Antitempio.
Ecco quella parola (Ala) che in Greco è detta Pteroma ſigniſica quel muro, che da i lati abbraccia l’Antitempio, & lo diuide è ſepara & in
queſta ſignificatione.
Nel X V I I. Libro della Coſmographia Stradbone piglia quella parola Pteron.
Etancho i tre intercolumni, che ſeranno tra i pilaſtri, & le colonne ſiano, interchiuſi con pozzi di Marmo, ò uero di
3330 opera di legname in modo però, che habbiano i Fori, per liquali entrar ſi poſſa nello Antitempio.
Non ſolamente poſſono eſſer tre iutercolumni tra que pilaſtri, ma ancho cinque, come ne gli aſpetti di dieci colonne, queſti intercolumni in tutti
glialtri aſpetti ſono tre, percioche non ſi mette à conto il Portico ſemplice, ò doppio che ſia.
Tra questi adunqne ſi poneuano alcuni ſeragli
ò di Marmo, ò di legno non piu alti di quello, che ſarebbe il poggio s’egli ui andaſſe, la cella haueua le ſue porte ordinarie, &
il ſuo parete alto,
che la chiudeua, ma l’Antitempio haueua le ſue entrate per gli intercolumni tra i pilaſtri delle ale.
Ma ſe la larghezza della Fronte ſera maggiore di piedi quaranta, egli ſi deue porre altre colonne dalla parte di dentro
all incontro di quelle, che trappoſte ſeranno tra i pilaſtri, &
ſiano di quella altezza, che ſono le eſteriori nella fronte.
Puo auuenire che lo Antitempio ſia molto largo in fronte, & che ancho occupa grande ſpatio, come nelle opere di dieci colonne, & ancho in quel
le di otto, &
di ſei, pero nello ſpatio di dentro dello Antitempio ſi puo & deue porre delle colonne per ſoſtenimento, lequali riſpondino alle
colonne della fronte, &
ſiano di quella iſteſſa altezza, che stia bene, ma quando lo ſpatio non ſuſſe molto grãde par molto buono laſciare
4440 lo Antitempio libero ſenza colonne.
Tralo Antitempio, Per quanto ſi uede ſeparato dal portico , cioe egli ſi poteua andare à torno il Tempio
per ſotto il portico, ſenza entrare nello Antitempio ilquale haueua i ſuoi Plutei cioe Parapetti di Marmo ò di legno , come dice Vitr.
& chia-
ma opera inteſtina quella di legno, erano ancho di pietra cotta i Parapetti.
Grande autorità porgeua l’Antitempio, percioche con piu uenerationi s’entraua nel Tempio entrando prima in uno andito, & non uenendo coſi
preſto al luogo della adoratione.
Ma le groſſezze di quelle ſiano aſſottigliate con queſte ragioni, che ſe quelle fronti ſeranno per otto parti, queſte ſia-
no di noue, ma ſe quelle di noue ò di dieci queſte ſiano per la rata parte.
Vuole Vitr. che le colonne poste ſotto ò dentro dello Antitempio ſiano alte tanto, quanto ſono quelle delle fronti, ma non uuole, che ſiano coſi groſ-
Te, laragione è dallo iſteſſo dimoſtrata.
Perche ſe nello aere rinchiuſo alcune ſeranno aſſottigliate non ſi potranno diſcernere, ma ſe pareranno piu ſottili. Bifo
5550 gna che ſe le colonne di fuori haueranno uentiquattro ſcannellature le di dentro ne habbiano uentiotto, ò uero
trentadue, coſi quello, che ſi leua dal corpo del fuſto con l’aggiunta del numero delle ſcannellature, ſi accreſceia con
ragione, accioche meno ſi ueda;
& coſi con ragione diſpari agguagliata ſerà la groſſezza delle colonne. Et queſto
auuiene, perche l’occhio toccādo piu punti, &
piu ſpesſi uiene à uagare con maggior circoito della uiſta; perche ſe ſe
ranno due colonne di groſſezza eguale con una linea d’intorno miſurate, &
di quelle una non ſia ſcannellata, & l’al-
tra ſi;
& quella linea tocche i corpi d’intorno i caui delle ſcannellature, & gli anguli de i piani, benche le colonne ſo
no egualmente groſſe;
non ſeranno però le circondate linee eguali, percioche il circuito de i piani, & de i caui fara
maggior lunghezza di quella linea.
La doue ſe queſto parera (come detto hauemo) non ſera fuor di propoſito fa-
re ne i luoghi anguſti, è in rinchiuſo ſpatio, i compartimenti delle colonne nell’opera piu ſottile hauendo noi l’aiu-
to della temperatura delle ſcannellature.
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Hauendo Vitr. dichiarito quanto alte eſſer deono le colonne interiori dell’Antitempio, egli ci moſtra le ragioni delle loro groſſezze, & uuole,
che quelle ſiano piu ſottili, che le eſteriori.
Laragione è in pronto, perche (ſi come di ſopra nel Terzo Libro) egli uuole, che le colonne an-
gulari ſiano piu groſſe, che quelle di mezzo, perche l’aere leua della uista di quelle coſi commenda in queſto luogo, che le colonne interiori ſia-
no piu ſottili delle eſteriori, percioche con ragione ſi pareggier anno queſte à quelle leuando l’aere dalle eſteriori, quello che la ragione toglie
dalle interiori, ne ſolamente l’aſſottigliar le colonne di dentro un ottauo, ò uer un nono ſecondo la rata parte fa queſlo eſſetto di pareggiarle, ò
farle parer pari alle colonne di fuori, ma ancho il numero delle ſcannellature fa parer pari una coſa piu ſottile ad una piu groſſa :
percioche
quanto piu ſcannellature ſono, tanto la colonna pare piu groſſa, perche l’occhio noſtro ha piu da ſpatiare allbora, quando ſono piu termini,
&
maggiori nella coſa ueduta, che quando ne ſono meno, & minori, & hauendo piu da ſpatiare la coſa piu grande ſi dimostra , pcrò quella
colonna, che hauera piu ſcannellature ci parer à maggiore, che quella che ne hauerà meno, hauendo la colonna, che tiene piu ſcannellature, piu
termini, che quella, che ne ha meno, come ſi uede rauolgendo un filo d’intorno l’una, &
l’altra, perche piu filo ſi conſumer à nella piu ſcan-
7770 nellata, che ne la meno, ſacendo però, che il filo tocchi, &
i piani, & i caui di tutto il corpo della colonna : come la eſperienza ci dimoſtra.
Et coſi col numero delle ſcannellature ſi porge rimedio alla diſſaguaglianza delle colonne, hora andiamo alla groſſezza de imuri.
Fare biſogna la groſſezza de i muri della cella per la rata parte della grandezza, pure che i pilaſtri di quelli eguali ſiano
alle groſlezze delle colonne, Et ſe i mnri ſeranno ordinatamente fatti ſiano murati con minutisſimi cementi.
Ma di Quadrato ſaſſo , ò uero di Marmo s’hanno à fare, faccianſi con puri, & molto piccioli quadretti, percioche le
pietre di mezzo, che contengono i corſi, &
rincalzi di mezzo hanno piu ferma la perfettione dell’opera, &

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