Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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9782LIBRO
Le diminutioni, che ſi fanno nella parte di ſopra delle Colonne, ſotto i collarini Hypotrachelij nominati, ſi deono
fare
in queſto modo, che ſe la Colonna ſerà di quindici piedi almeno diuiſa ſia la groſſezza del fuſto da baſſo in ſei par
ti
, &
di quelle parti cinque facciano la groſſezza di ſopra. Anchora di quella colonna, che ſara da quindici fin pie-
di
uenti, la pianta ſera in ſei parti, è mezza diuiſa, &
di quelle cinque, & mezza facciano la groſſezza di ſopra. Si-
milmente
di quelle, che ſaranno da uenti fin trenta piedi, la pianta ſi partira in ſette parti, &
in ſei di quelle ſi fara
la
diminutione di ſopra, ma quella, che ſara d’altezza da trenta fin quaraãta piedi, dal baſſo hauera ſette, &
mezzo, &
di
ſopra ſei, &
mezzo la ragione del ſuo raſtremamento. Et coſi quella, che ſara alta da quaranta fin cinquanta pie-
1110 di, eſſendo dal baſſo in otto partita, ſara ſette di ſopra nel collarino, &
quelle, che ſeranno piu alte con la iſteſſa ra-
gione
per la ratta parte ſi diminuiranno.
Ma quelle per la diſtanza dell’altezza ingannano l’aſpetto, & la uiſta del-
l’occhio
, che aſcẽde, percioche ſi aggiugne alle groſſezze il temperamento, poi che la uiſta noſtra ſeguita mirabilmen
te
la gratia, &
la bellezza, al piacere dellaquale, ſe noi con la proportione, & con la aggiunta delle miſure luſingan
do
non conſentimo, accioche di quello, in che ella è ingannata, con la moderanza ſia accreſciuto, ella rimandera in
dietro
a i riguardanti ſproportinoato, &
ſenza gratia Paſpetto ſuo.
Faceuano gli antichi la ſommita della colonna di ſopra piu ſottile, che la parte di ſotto, faceuano ſimilmente nel mez
35[Figure 35]1 2 3 4 1 3 2 4 zo una gonfiezza, e tumidezza, che le daua molto del buono.
La ragione perche coſi faceuano era, perche le
coſe
naſcenti dalla terra come ſono gli alberi, piu che ſi leuano piu s’aſſotigliano, &
gli huomnini aggrauati da i
peſi
piu s’ingroſſano nel mezzo, però imitando gli alberi ſi raſtremano le colonne di ſopra, &
imitando i peſi ſi
gonfiano
.
Vero è che biſogna auuertire, che ſi come creſcendo i uani ha uoluto Vitr. che à proportione cre-
2220 ſchino le groſſezze delle colonne, coſi uuole hora per la isteſſa ragione, che quanto in altezza e la colonna mag-
giore
, tanto meno raſtremato ſia, et minuita di ſopra, &
di cio ci porge l’eſſempio, la regola & la ragione, & co-
mincia
da quelle colonne, che ſono alte quindeci piedi, perche di minor quantita ſpecialmente ne i Tempi trouar
non
ſi douriano, eſſendo quelle fabriche grandi, &
honoreuoli, da quindeci piedi comincia, & ci da le regole fin
cinquanta
, uuole che le colonne uadino ſcemando meno quanto piu inalzano, perche l’altezza da ſe fa lo effetto
del
raſtremare per la diſtanza, imperoche quanto una coſa è più lontana da gli occhi tanto menore ci appare,
perche
ſi uede ſotto angolo minore.
Ma come ſi faccia queſta diminutione io dico che il Serlio dice coſi, che il fa-
ſto
o ſtipite della colonna ſia partito in parti tre, et la terza parte da baſſo ſia à per pendicolo, cioè à piombo, &
le
due
terzi reſtanti ſian diuiſi in parti equali quanto ſi uuole dipoi alla terza parte della colonna menato un mez-
3330 Zo circolo, &
dalle linee che pendono dalli eſtremi del capitello tirati à dentro l’ottaua parte, che ſarà in tutto
la
quarta parte.
Sotto il collarino qui ſi mener à due linee à piambo caſcante ſopra il mezzo circolo, & quella
parte
del circolo che reſter à da eſſa linea all’estremo lato della colonna ſia diuiſa in altre tante parti equali quan-
to
quelle de i due terzi della colonna, &
coſi fatto dalla deſtra, e ſinistra bãda ſian tirate dalli due lati del mezzo
circolo
le ſue linee à trauerſo, &
ad ogni linea poſtoui il ſuo numero per ordine uenendo à baſſo, & coſi alle li-
nee
, che parteno la colonna poſti i numericon il medeſimo ordine, certa coſa è che la prima linea del circolo ſi
accordera
con la linea ſotto il collarino poi ſi porter à la linea ſeconda del circolo ſopra la ſeconda linea della
colonna
, &
poi ſia portata la terza linea del circolo alla terza linea della colõna, & àipoi la quarta linea del cir-
colo
ſia portata ſopra la quarta linea della colonna, &
fatto queſto dalla baſe del mezzo circolo alla linea quarta
ſia
menata una linea, et dalla linea quarta alla linea terza menata una linea, &
dalla linea terza alla linea ſeconda
4440 menata una linea, &
dalla linea ſeconda alla linea prima ſia menata un’altra linea, & tanto coſi dalli due lati della
colonna
anchora che le dette linee in ſe ſiano rette, nondimeno creano una linea curua, nella qual poi il diligente
artifice
con l’opera di mano uiene à moderar tutti gli anguli,che ſono nel congiugnimento delle linee, &
queſta re
gola
puo ſeruire alla diminutione di tutte le colonne, &
meglio rieſce quando in piu parte è diuiſa la colonna, &
il
ſemicircolo, benche à me pare che queſta uia ſia alquanto lunga.
Della gonfiatura, che ſi fa nel mezzo della colonna, accioche la ſia dolce, & tenera, & che gentilmente ſi uolga,
noi
non hauemo da Vitr.
altro, che una promeſſa, & certo io credo, che cio credo, che cio ſtia piu presto in diſcrettione, & de-
strezza
, che in arte, ò uero in regola, perche Vitr.
ci promette la figura ſolamente nel fine del libro. Dico be-
5550 ne, che dalla pianta ſino alla ſommita cotesta gonfiezza deue procedere, ma nel mezzo piu dimostrarſi, però con
gentilezza
, &
leggiadria, perche (come ho detto) quella gonfiezza è per dimoſtrare alquanto di effetto, che fa
il
peſo ſopra le colonne, uedenàoſi il ſimile ne i corpi humani, che portano gran peſi, &
forſe quella gonfiatu-
ra
è, perche ſi faccia piu gentilmente la diminutione della colonna di ſopra.
Non ſi deue adunque alcuno dar me
rauiglia
, ſe miſurando le antichita di Roma, non rittroua ſpeſſo le miſure delle colonne à punto, perche ſe egli ſi
poteſſe
uedere tutto il corpo, l’huomo non ſi merauiglierebbe della grandezza, ò picciolezza de i membri, ma ri-
trouando
un piede, ò uero un braccio ſeparato, non può dire queſto piede, ò queſto braccio, è, grande, ò piccio-
lo
, ſe adunque ciò uale nel corpo humano, perche non deue ualere nel corpo d’una fabrica, ò d’altra coſa artificio
ſa
?
perche uolemo far giudicio d’una colonna, non ſapendo come era poſta in opera? che ſpacio era tra una co-
lonna
, &
l’altra? in che maniera era collocata? perche accidente era coſi compartita? che effetto in che luogo fa
6660 ceua?
& altre ſimil coſe, che danno che dire à queſti diſſègnatori, che tutto di uanno in R oma miſurando le par
ti
, &
le particelle, ſenzariguardo del tutto. Vedi che Vitr. ci leua la ſoperſtitione, l’obbligo, & la ſeruitù
ſenza
ragione, però ſia detto questo in rifpoſta di molte queſtioni, che ſi fanno tutto’l di ſopra tai materie, affer-
mando
molti, che non ſi poſſa intender Vitr.
da chi non è ſtato à Roma, & protestando i medeſimi, che non ſi tro
ua
in Roma coſa fatta con le ragioni, è miſure di Vitr.
coſe che à modo alcuno non poſſono ſtar inſieme, ſono bene, i, termini delle coſè ſecondo
il
piu, &
il meno, ma tra que termini oue ſia, chi con ragione uoglia procedere, chi è, che ci leui il modo di poter fermarſi piu in un che in al-
tro
luogo, quando la occaſione ci da di ſarlo?
Io ho in odio non meno la ſoperſtitione, che la hereſia. La gonfiatura della colonna, come à
questi
tempi ella ſi intenda pare che ella ſia nata dalle regole della diminutione, ò raſtrematione della colonna posta di ſopra.

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