311
NOInonbauemo voluto mancare di dar maggior chiarezza alle coſe dette da noi;
riputando, che chi aſcol-
ta ò chilegge, non puo bauere altro frutto dell’udita, o della lettura, che lo intendimento. Però ſempre, che ci
è venuta qualche bellaoccaſione di diſcorrere, non ci ſiamo ſtancati per far, chele coſe fuſſero dette piu chia-
ramente, che ſi può. Volendo adunque, che ſi veda eſpeditamente lo effetto del girare de i Theatri di Curione
(ſecondo che a carte 162 detto bauemo) ponendo la openione di Meſſer Franceſco Marcolino, come da lui me-
deſmo ci fu eſposta. Dico che egli ſi partirà il Semidiametro del Theatro in parti dieciotto eguali, & ſi comin-
cierà a numerare dalla circonſerenza, & doue termina la ſettima ſopra il detto Semidiametro, iui ſi ſarà il Centro, doue ſi ha
da collocare il Perno ſopra il quale i Theatri ſi deono voltare con lo aiuto però de i Ruotoli di Bronzo(come ſi e detto nel pre-
allegato luogo) e gli Aβi de’detti Ruotoli vogliono riſpondere al Centro, cioò al Perno; & mãcandoſi di queft’ordine, pare che
impoβibil ſia, con quanta forza vi ſi può mettere, che i Tbeatri ſi voltino; Auuertendo, che i Cardini, o Perni ſiano posti l’un
all’incontro dell’altro a linea dritta(come qui ſotto ſi vede) la diſtanza de i detti Perni ſerà di due Semidiametri, & vna deci-
ma ottaua parte del Semidiametro diuiſo, & uogliono eſſer voltati come dice Plinio a uicenda, cioè l’uno prima, & l’altro da-
poi, & lo iſteſſo ſi puo fare del Tbeatro Latino, con il Tbeatro Greco, e di due Greci, come de i due Latini. In queſto luogo baue-
mo dato un poco piu di ſpacio (di quello che hauemo detto di ſopra) tra l’uno Perno, & l’altro; per riſpetto del piano, che è diſſe-
guale per la piega, che fa la carta nella legatura del Libro.
164[Figure 164]ta ò chilegge, non puo bauere altro frutto dell’udita, o della lettura, che lo intendimento. Però ſempre, che ci
è venuta qualche bellaoccaſione di diſcorrere, non ci ſiamo ſtancati per far, chele coſe fuſſero dette piu chia-
ramente, che ſi può. Volendo adunque, che ſi veda eſpeditamente lo effetto del girare de i Theatri di Curione
(ſecondo che a carte 162 detto bauemo) ponendo la openione di Meſſer Franceſco Marcolino, come da lui me-
deſmo ci fu eſposta. Dico che egli ſi partirà il Semidiametro del Theatro in parti dieciotto eguali, & ſi comin-
cierà a numerare dalla circonſerenza, & doue termina la ſettima ſopra il detto Semidiametro, iui ſi ſarà il Centro, doue ſi ha
da collocare il Perno ſopra il quale i Theatri ſi deono voltare con lo aiuto però de i Ruotoli di Bronzo(come ſi e detto nel pre-
allegato luogo) e gli Aβi de’detti Ruotoli vogliono riſpondere al Centro, cioò al Perno; & mãcandoſi di queft’ordine, pare che
impoβibil ſia, con quanta forza vi ſi può mettere, che i Tbeatri ſi voltino; Auuertendo, che i Cardini, o Perni ſiano posti l’un
all’incontro dell’altro a linea dritta(come qui ſotto ſi vede) la diſtanza de i detti Perni ſerà di due Semidiametri, & vna deci-
ma ottaua parte del Semidiametro diuiſo, & uogliono eſſer voltati come dice Plinio a uicenda, cioè l’uno prima, & l’altro da-
poi, & lo iſteſſo ſi puo fare del Tbeatro Latino, con il Tbeatro Greco, e di due Greci, come de i due Latini. In queſto luogo baue-
mo dato un poco piu di ſpacio (di quello che hauemo detto di ſopra) tra l’uno Perno, & l’altro; per riſpetto del piano, che è diſſe-
guale per la piega, che fa la carta nella legatura del Libro.