Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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237218LIBRO ha lucida quella parte, che riguarda al ſole, nelle altre e oſcura, & coſi caminando ogni giorno quaſi alli 28 ſott en-
tra i raggi del ſole, &
compie le ragioni de i meſi. Hora io diro come in ciaſcun meſe il ſole entrando nei ſegni fa cre
ſcere, &
ſcemare gli ſpacij de i giorni, & delle hore.
A me pare, che l’oppinione di Beroſo, & la oppinione di Ariſtarcho quaſi concorrino in una, ben è uero che Beroſo uuole, che la metà della Lu-
na ſia lucida, quella ſempre ſi riuolga al Sole, &
queſto puo ſtare, ſe egli intende, che la metà ſia lucida, ò uedendola, ò non uedendola noi,
&
Ariſtarcho uuole, che tutto il lume, che ha la Luna uegni dal Sole, laqual oppinione è migliore, & è stata accettata. Dico adunque in ſom
ma, che la Luna congiunta col Sole non ſi uede, perche ha la ſaccia illuminata riuolta al Sole, &
la oſcura à noi, ma ſcoſtandoſi ogni giorno
dal Sole, il Sole percuote una parte della Luna coni raggi ſuoi, &
perche noi ſiamo di mezzo cominciamo à uedere la parte illuſtrata, & ne
i primi di poco ne uedemo.
però quello aſpetto ſi chiama Lunato, & in Greco Monoidis, ma nel ſettimo quando ella è per una quarta del Cie-
1110 lo lõtana, quella faccia ſi uede mezza, &
pero in Greco ſi chiama Dicotomos, cioe diuiſa in due: allontanandoſi poi, & riuoltando à noi piu del-
la metà della faccia illuminata è detta A mphicirtos, cioe curua d’amendue le parti, finalmente nella oppoſitione dimoſtrando tutta intiera la ſua
ruondezza illuminata, è detta Panſelinos, cioe tutta Luna, ò piena Luna;
et noi dicemo la Luna ha fatto il tondo, ritornando finalmente al Sole
di giorno in giorno ſi ua naſcondendo, fino che di nouo la ſia al Sole ſottopoſta, &
questo è aſſa per lo intendumento della preſente materia.
La quale fornita Vitr. ci propone di dire come i giorni s’accortano, & s’allongano, & le hore mentre il Sole ua di ſegno in ſegno, & dicendo
che gli ſpatij delle hore ſi fanno maggiori, &
minori, ci dinota, che gli antichi partiuano i giorni in dodici parti eguali, però ne ſeguitaua, che
l’hore della ſtate diurne erano maggiori, che l’hore del uerno, &
quella proportione, che ſeruauano i giorni la iſteſſa haueuano le notti, &
quelle hore conueniuano con le hore ordinarie, che uſamo noi ſolamente al tempo de gli Equinotij, ſcemauano le hore dal tempo, che il Sole
entraua in Cancro, fino al Capricorno, creſceuano dal Capricorno al Cancro, questo auuertimento ci fara intendere, le ſeguenti coſe det-
te da Vitr.
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CAP. V. DEL CORSO DEL SOLE PER LI
DODICI SEGNI.
Il sole adũque quãdo entra nel ſegno del Montone, & traccorre la ottaua parte di quello com
pie l’equinottio di Primauera;
ma andando piu oltra alla coda del Toro, & alle ſtelle Vergilie dalle
quali balza la prima metà del Toro corre in maggiore, &
pin ampio ſpacio del Cielo della metà
uerſo la parte Settentrionale.
Partendoſi poi dal Toro quando entra nei Gemelli naſcendo le Ver
gilie creſce ſopraterra, &
fa maggiori gli ſpatij de i giorni. Indi da i Gemelli quando entra al Can-
cro, ilquale occupa longhisſimo ſpatio del Cielo, giunto alla ottaua parte fa il tempo del Solſtitio,
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caminando peruiene al capo, & al petto del Leone: imperoche quelle parti ſono al Cancro attribuite. Ma dal pet
to del Leone, &
da i termini del Cancro l’uſcita del Sole correndo alle altre parti del Leone, ſcema la grandezza dei
giorni, &
de i giri, & ritorna in corſo eguale à quello, che egli faceua, quando era ne i Gemelli. Indi poi dal Leone
paſſando alla Vergine, &
andãdo piu oltra al ſeno della Veſta, in quello reſtrigne i giri ſuoi, & gli agguaglia à quelli,
che egli faceua eſſendo nel Toro.
Vſcito di Vergine per lo ſeno della Veſta di quella, che occupa le prime parti del-
la Bilancia, nella ottaua parte della bilancia fa lo equinottio dell’Autunno;
& quel corſo è pari. à quello, che fu fat-
to nel ſegno del Montone, entrando poi conlo Scorpione cadendo le Vergilie, andando piu inanzi alle parti me-
ridiane ſcema la longhezza de i giorni.
Dallo Scorpione al Sagittario uenendo, quando egli entra nelle parti ante-
riori di quello, paſſa piu ſtretto corſo del giorno.
Ma cominciando dalle Anche del Sagitario, lequal parti ſono at-
tribuite al Capricorno giunto all’ottaua parte fa un breuis ſimo ſpacio del Cielo, &
d’indi dalla breuità de i giorni
4440 quel tempo è detto Bruma, &
i giorni Brumali. Ma dal Capricorno paſſando allo Acquario, creſce, & agguaglia
con la longhezza del di lo ſpacio del Sagittario.
Dallo acquario, quando è entrato nei peſci, ſpirando il uento Fa-
uonio acquiſta corſo eguale allo Scorpione, &
coſi il Sole andando per quei ſegni à certi, & determinati tempi, fa cre
ſcere, &
ſcemare gli ſpatij de i Giorni, & delle Hore. Ma io diro delle altre conſtellationi, che ſono di Stelle ornate
dalla ſiniſtra, &
dalla deſtra della Zona de i ſegni della parte meridiana, e Settentrionale del Mondo.
Qui ci rende la ragione del creſcere, & del calare de i giorni, ma breuemente, & piu preſto ci eſpone lo effetto, che ſa il Sole nel mondo entran
do di ſegno in ſegno cerca la quantita de i giorni, benche la ragione ſia questa, che il Sole ſopra terra di ſegno in ſegno faccia maggiori, ò
minori archi del Cielo.
Però noi ſaldaremo ancho queſta partita, dicendone la cagione uniuerſale, percioche quando à noi creſcono i giorni
ad altri uan ſcemando, pero douemo abbracciare tutta la cauſa di tal’effetto, &
non quella, che à noi habitanti di qua dallo Equinottiale ſer-
ue ſolamente.
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Il giorno adunque in due modi s’intende, prima lo ſpatio, che fail Sole col Mondo girando una fiata ſola nel termine di hore 24 & questa è l’ordi-
naria ſignificatione di queſto nome preſo uulgarmente, imperoche gli eſperti aſtronomi, al giro di hore 24 danno quel di piu, che il Sole nel-
lo ſpacio di hore 24 ha fatto col ſuo mouimento contrario à quello del Mondo, &
questa è una ſignificatione di questo nome Giorno, ne è me-
rauiglia ſe in queſto ſpatio, e compreſo ancho la notte, perche riſpetto à tutto il mondo ſempre luce il Sole, &
fa giorno in qualche luogo.
L’altra è che per giorno s’intende quello ſpatio, che il Sole in qualche luogo sta ſopra l’Orizonte. Nel primo modo il giorno ſi comincia dal
mezzodi, &
dura fin all’altro mezzodi, percioche à qualunque habitante della terra ſtando fermo nel luogo, doue egli è, ogni giorno dell’an-
no il Sole peruiene al mezzodi ſopra uno iſteſſo circolo tratto da un polo all’altro, &
che paſſa ſopra il punto, che gli sta ſopra, ilqual punto
è detto Zenith, &
il circolo è chiamato. Meridiano. Imperoche, quando il Sole ſi troua in alcun punto di quello, quando è ſopraterra ſem-
pre è mezzodi, &
benche diuerſi habbiano diuerſi Meridiani, à ciaſcuno pero il ſuo è uniforme. Mai punti del leuare, & del trãmontar
del Sole, ſi uanno ſempre uariando, perche ſi uede il Sole hora naſcere al uero Leuante, hora di quà, hora di là, &
coſi trammontare: Per ſa-
6660 pere adunque la cagione della diuerſità de i giorni, deueſi auertire che’l Sole non ſale ogni giorno egualmente ſopraterra, dalche auuiene, che
un giorno non è eguale all’altro, ben è uero, che ne gli iſtesſi gradi di appartamento dallo equinottiale, ne i quali il Sole ogni di aſcende, in quel
li ſi pone all’oppoſta parte, &
per breue, ò longo, che ſia il giorno ſtando l’huomo in un luogo il Sole gli uiene ogni di (come ho detto) ad uno
iſteſſo meridiano, ſenza che egli pieghi mai in parte alcuna, ne per queſto affermo, che ad uno isteſſo tempo ſia il mezzodi à tutti gli habitato-
ri della terra, ma dico bene, che quanto uno è piu leuantino, tanto piu preſto gli naſce il Sole, &
tanto piu preſto gli uiene al ſuo meridiano.
La onde ſi puo hauere per queſta ragione, che quando ad alcuni è mezzodi, ad altri è il principio, ad altri il fine, ad altri la notte, & eſſendo
la terra come alcuni uogliono di leghe ſeimila di circuito, il corpo del Sole per ogni hora del di naturale fa per la ritondezza dell'acqua, &

della terra leghe 252.
La doue per queſto conto guardando noi, che hora è di giorno in un paeſe, ſaperemo che hora ſia in ogni altra parte, ſa-
pendo la diſtanza, che è delle leghe da un luogo all’altro da Leuante à Ponente.
Hora poniamo il Sole nel principio del Montone, che è pun-
to Equinottiale, (benche Vitr.
lo pone nella ottaua parte) ilche (come s’intenda) diro poi & che comincie à montare, et imaginamo, che il prin
7770 cipio, &
il fine del giorno ſia quando ſul labro, ò ſul’orlo dell’Orizonte da Leuante, & da Ponente ſi troua il centro del corpo ſolare, qui dico
il giorno eſſer pari alla notte, perche il Sole diſſegna una metà del ſuo giro ſopra l’Orizonte, &
l’altra meta di ſotto, & dimora tanto di ſo-
pra quanto di ſotto.
Facciamo poi, che il Sole ſi moua di ſuo mouimento uerſo i ſegni, che ſono di qua dalla linea equinottiale riſpetto à noi,
che ſono il Toro, i Gemelli, il Cancro, il Leone, &
la Vergine, detti da Vit. Settentrionali, io dico che i giorni ſi faranno maggiori à poco à
poco, ſin che il Sole peruenga al ſegno del Cancro, di doue egli comincia ad abbaſſarſi, et ritorna in dietro, pero è detto Tropico cioe circolo
del ritorno, che e quello, che noi imaginamo, che farebbe il Sole, ſe egli quando ui entra gir ando per un giorno intiero, laſciaſſe un ſegno

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