Berga, Antonio, Discorso della grandezza della acqua e della terra, 1579

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1oppoſti alla veduta nostra.
Paſſando finalmente al decimo capo. s'ingegna
di atterrare l'auttorità d'Ariſtotile, fondata nel­
la decupla proportione de gli elementi, con dire
che non ſi debba intendere della quantità de gli
elementi, ma ſolamenti delle qualità.
concioſia
coſa che la quantità ſecondo i precetti d'Ariſto­
tile non ſia principio attiuo.
la cui riſpoſta quan­
to ſia fuori di propoſito, lo riconoſcerebbe qual ſi
uoglia mediocre filoſofo, poiche nel primo della me
teora al teſto 12. & 13. l'indrizzi alla quanti­
ta.
ſe bene per darla meglio ad intendere, uſi del­
la mutatione loro ſcambieuole, che procede dalle
prime qualità attiue & paßiue: con che ſi com­
prende la materia prima che di prima era ſoget­
to della terra, riceuere maggior estenſione et quan­
tità
, quando nella corruttione di un pugno diter
ra uiene à riceuere la forma dell'acqua, percio­
che riceua rarità maggiore, ſi come riceue denſi­
tamaggiore quando de l'acqua ſi produce la terra:
il che ſe ſia uero, ſi come i migliori interpreti di
queſto luoco affermano, non mi poſſo imaginare
chi habbia indotto il Picolomini, di attribuire
queſta decupla proportione alle qualità de gli ele­
menti, ſe bene la quantità ſpogliata dalla mate-

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