Vitruvius Pollio
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I dieci libri dell?architettura
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1567
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chap
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subchap1
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subchap2
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s.004354
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225
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045/01/233.jpg
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tutta uia gli faceuano di legname, & a tempo, come ſi legge che M. </
s
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s
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s.004355
">Scauro Edile per un ſolo me
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/>
ſefece un Theatro di legno capace di ottant amila perſone; che haueua la ſcena alt a in tre ordini,
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/>
con trecento & ſeſſanta colonne di marmo, & quelle del primo ordine inferiore erano alte
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lb
/>
trent'otto piedi. </
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s
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s.004356
">La parte di ſotto della ſcena era di marmo, la di mezo di uetro, la di ſopra dorata,
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/>
& tra le colonne per adornamento ci erano da tre mila figure di metallo. </
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s
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s.004357
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piu grande, che gia mai ſia ſtato fabricato. </
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s
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="
s.004358
">per il che non potendo Curione, che per le eſſequie
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/>
del padre ne uolle far uno, aggiugnere a quella grandezza, ricorſe per aiuto alla induſtria, do
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ue fece due Theatri amendue ſopra perni in modo bilicati, & ſoſpeſi, che ſi poteuano facilmente
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/>
girare. </
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s
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="
s.004359
">Sotto quelli Theatri erano le caſe, & i coperti doue ſtauano quelli, che con argane, &
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/>
ruotoli uolgeuano quelle gran machine de i Theatri. </
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s
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="
s.004360
">Fu coſa marauiglioſa (come dice Plinio)
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/>
& quel populo, che era uincitor del mondo, applaudeua in un tanto ſuo pericolo: perche una tra
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/>
ue di quella machina, che ſi fuſſe rotta, tutta la fabrica poteua ruinare, & rinouellare la ſtrage
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/>
di Canne. </
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s
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="
s.004361
">Queſti Theatri uoltauano le curuature una in contra l'altra, perche le uoci de reci
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/>
tanti non ſi confondeſſero inſieme; poi ſi congiugneuano inſieme con le corna, & raggirati con
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/>
le genti ſopra faceuano uno amfitheatro, dapoi il mezo giorno per li giuochi de i gladiatori. </
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s.004362
">
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/>
Conſiderando io, che Plinio uuole, che ciaſcuno di quelli Theatri ſi moueſſe ſopra un perno,
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/>
& che di due Theatri ſi faceua uno amfitheatro, & uedendo non meno audacia, che ingegno in
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/>
tanta fattura: communicando le difficultà, che io haueua con meſſer Franceſco Marcolini inge
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/>
nioſo inueſtigatore di belle machine, hebbi di lui con mirabile ſolertia la inuentione di due punti,
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/>
ne i quali ſi poteuano porre i perni, & fare, che i Theatri nel uoltare non ſi toccaſſero l'uno, &
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/>
l'altro. </
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s
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="
s.004363
">queſti punti per dirla breuemente erano gli eſtremi del diametro dell'orcheſtra. </
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s
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s.004364
">Vero è,
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/>
che in piu luoghi ſi doueuano ponere de i ruotoli di bronzo di buona groſſezzà, accioche i Thea
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/>
tri fuſſero da quelli portati, & ſoſtentati, Il Cardano nel libro della ſottilità pone un'altro modo
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/>
di girare quelli Theatri, al quale io rimetto i lettori. </
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s
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="
s.004365
">Venne poi uoglia a Pompeio di farne uno, che
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haueſſe a durare piu lungamente, & però lo fece di pietra, & lo ornò magnificamente, et fu mol
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/>
to celebre. </
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s
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="
s.004366
">Oltra il quale ne fu uno in Leone di Marcello figliuolo di Ottauia ſorella di Auguſto,
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/>
capace di ottantamila perſone. </
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s
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="
s.004367
">Et un'altro che Cornelio Balbo fece pure arichieſta di Auguſto,
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/>
che era diſideroſo di uedere la città molto adornata di fabriche, & edificij, come dice Vitr. nella
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/>
epiſtola: ma tornamo a Vitr
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s.004368
">Sopra le fondamenta ſi deono leuar da terra i gradi di pietra, o di marmi. </
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s.004369
">Le cinte ſe
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/>
condo l'altezza del Theatro per la rata parte, nè piu alte di quello, che ſarà la larghezza
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/>
della cinta per doue ſi ua a torno. </
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s
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="
s.004370
">Perche ſe ſaranno piu alte ſcacciaranno la uoce
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/>
alla parte di ſopra, nè laſciaranno, che le parole ſiano preſe intieramente, & ter
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/>
minate con il loro ſignificato da quelli, che ſederanno ne i ſeggi, che ſono ſopra le cin
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/>
te. </
s
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="
s.004371
">Et in ſomma coſi è neceſſario, che ci gouernamo, che tirando una linea dal piu baſſo,
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/>
al piu alto grado, tutte le eſtremità de i gradi, & tutti gli anguli ſiano toccati da quella,
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/>
& coſi la uoce non ſarà impedita. </
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s.004372
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Deueſi auuertire in queſto luogo molto bene quello, che dice Vitr. che parla della graduatione,
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/>
doue ſtanno a ſe dere gli ſpettatori. </
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s.004373
">& ſe bene io ho detto gradi, intendo però quello, che intende
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/>
& uuole Vitr. per quel nome che egli uſa, di gradatione, cioè tutta l'opera, & fabrica della ſa
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lb
/>
lita; & dico, che le precintioni, che io ho detto cinte, altro non ſono, che diuiſioni d'intorno i
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lb
/>
gradi, per lo piano delle quali ſi caminaua a torno. </
s
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<
s
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s.004374
">& uuole Vitr. che ſiano tanto alte, quanto
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lb
/>
è la larghezza del piano per doue ſi camina. </
s
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<
s
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="
s.004375
">queſti piani ſono detti da Vitr. itinera. </
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s.004376
">& rende la
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/>
ragione, perche queſte precintioni deono eſſere coſi alte.
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Se la cinta ſarà piu alta, che il ſuo piano largo, certo è che la uoce batterà in quella, perche
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/>
non potrà terminare per dritta linea alla parte di ſopra, eſſendo ribattuta, & rotta dall'altezza
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/>
della cinta. </
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s.004378
">& però Vitr. ci da un rimedio, il quale è, che ſi tiri una linea, cioè o corda, o ſaco
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lb
/>
ma, o filo di ferro, che dal baſſo cominci, & fin alla cima tocchitutti gli anguli de i gradi. </
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="
s.004379
">per-
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subchap2
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archimedes
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