Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1ria, & quanto alla forma, che egli, altri le poſſa finire, conſiderando, che il fattor del mon
do
uolendo quello formare, fece di niente la materia delle coſe.
& la natura come primo ſuo par­
to
, mancando di tanto potere, & pur uolendo aſſimigliarſi al ſuo fattore, nella generatione delle
coſe
piglia quella materia, che ha uno eſſer, ma ſenza forma con potenza, & habilità a riceuere
ogni
forma.
Et di quella fa cio, che ſi troua di ſenſibile, & corporale. Onde l'arte oſſeruatrice
della
natura, come nipote (dirò coſi) del primo fattore, uolendo anche ella fare alcuna coſa pren
de
la materia, che le la natura in eſſer di forma ſenſibile, & naturale; come è il legno, il
ferro
, & la pietra; & forma quella materia di quella idea, & di quel ſegno, che nella mente del­
lo
artefice è ripoſto.
Apparecchiato adunque il dinaro, accio niente ſia, che lo impediſca, pro­
uederaſſi
della materia, della quale ſi tralta nel ſecondo libro.
La principal materia, che uſa lo
Architetto
è la pietra, il legno, & quelle coſe, che componeno, & metteno inſieme il legno, &
la
pietra, però nel predetto libro conſidera le pietre, & gli alberi, l'arena, & la calce, & par­
titamente
la natura, la qualità, l'uſo, & il modo di tutte le coſe, ragionando di quella materia,
che
la natura, & l'uſo ne apporta.
perche di quella a che la neceſſità ci aſtrigne, non accade ra­
gionarne
: eßendo in diuerſi luoghi diuerſa, come bitume, cocciole, & altre coſe, che in luogo
di
pietre, o d'arena ſi uſano, doue non ſi troua arena, pietre.
in alcuni luoghi ſi cuopreno
le
caſe con teſtugini; alcuni con cannuccie, & palme, altri uſano il cuoio: del ferro, & de gli
altri
metalli non ſi ragiona, perche le loro nature, & qualità ſono piu conformi, & hanno
meno
differenze, che le coſe dette di ſopra.
preparata dunque la materia, & conſiderata la for­
ma
in uniuerſale, ci reſta a dire della compoſitione.
Ma prima egli ſi deue auuertire, che lo agen
te
, che regge la natura, è d'infinite idee ripieno, & ordinatamente procedendo muoue le cauſe ad
un
'ad una, infondendo le uirtù ſecondo la libertà del ſuo uolere: quelle cauſe coſi moſſe, portano
qua
giu quel diuino influſſo con ordine merauiglioſo.
La doue dal primo eſſere, dalla prima uita,
& dal primo intelletto, ogni eſſere, ogni uita, ogni intelletto dipende.
Il che eſſendo in queſto
modo
: biſogna che lo Architetto ſia ſaggio, & buono: ſaggio in conoſcere per le regole della non
fucata
aſtrologia, i tempi atti a dar principio alle opere, tralaſciando gli ardentiſſimi, ſoli, & gli
acutiſſimi
giacci.
buono, in fatti non eſſendo auaro, dato a uitij, in parole, pregando il da
tore
di tutte le forme, che lo ſpogli d'ignoranza, & lo ſuegli a partorire le belle inuentioni con pro­
ſpero
, & felice ſucceſſo dell' arte ſua, a beneficio delle genti.
Hora per ritornare a propoſito,
io
dico, che non ſolamente imitar ſi deue la natura, nel modo piu uniuerſale, & commune, ma
ſempre
al meno, & piu riſtretto diſcendere.
per il che gli Architetti ſi deono sforzare, di fare
l
'opere loro, a qualche effetto di natura ſimiglianti.
Et non eſſendo qua giu coſa, che in perfet­
tione
all' huomo s'aguaglie; belliſſimo eſſempio ci darà in ogni artificio il conſiderare la proportio­
ne
del corpo humano.
Certo è, che la natura nella generatione dell' huomo dimoſtra ueramente
a
quello douerſi riferire tutte le coſe, la doue lo rende perfetto; & perciò di molte parti, come di
molti
inſtrumenti dotato in ſeruigio dell' anima, & della uita ſi uede.
Delle dette parti alcune
ſono
di nome, & di natura ſimiglianti, come il ſangue, l'oſſa, i nerui; imperoche ogni parte di
ſangue
, è ſangue, ogni parte di oſſo è oſſo, & ogni parte di neruo è neruo, & coſi uien chiama­
to
.
Altre ſono di nature, & uocaboli diuerſi, come è la mano, il piede, il capo: imperoche
non
ogni parte della mano è mano, o uien detta mano; & coſi del piede, & del capo ſi dirà.

Delle
prime parti ſimiglianti ſi fanno le ſeconde, & queſte nel corpo hanno ufficij, & fini diuerſi.

Volendo
adunque lo Architetto far l'opera ſua in modo, che ella ſia una intiera, & unita, biſo­
gna
, che egli conſideri le parti principali, accioche ſi dia loro materia che conuenga, & buona
ſia
per le opere ad imitatione di natura, che luogo conueniente, & ben preparato, nel quale
per
tanto ſpacio di tempo s'habbiano à formare compiutamente le membra humane, gettando pri
ma
per fondamento della uita, del ſenſo, & del mouimento, i ſegni del cuore, del fegato, &
del
ceruello.
Lo Architetto hauerà la conſideratione, del luogo, del modo, delle parti, & uſo
di
eſſe: & però ſegue che la materia ſia eſpedita ſecondo l'uſo delle parti.
Quanto adunque al

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