Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1ſa, & che infinita è la ſchiera de gli ſciocchi, ſi ha moſſo a deſiderar quello, che diſideraua So
crate, che haueſſe l'huomo, cioè che egli haueße una fineſtrella nel petto, accioche dentro ſi ue­
deſſe la ſcienza, l' Arte, il bene, & il male, che dentro ui fuſſe.
Perche la Gratia, il fauore, la
fortuna luogo darebbeno, quando il perito, & intelligente con lo imperito & ignorante di pari
ueniſſero al giudicio delle genti.
ſarebbe la Virtù di piu ſtima, & l' Arroganza cederebbe alla mo­
deſtia.
Credo io che Vitr. haueſſe bello, & alto penſiero, uiuo, & ſoaue guſto delle ragioni del­
l' Architettura, onde in ſe ſteſſo godendone, diſideraua, che tutto'l mondo conoſceſſe la bellezza
della uirtù.
& però concorreua nella opinione di Socrate, la dignità del quale fu giudicata dalla
ſacerdoteſſa Pithia per nome di Apollo eſſere di ſapientia ſopra tutti gli huomini.
Certamente io
ho oſſeruato, che non ſenza grande cagione Vitru. ha propoſto i proemi a i ſuoi uolumi; perche
eſſendo il proemio, (come detto hauemo nel ſecondo libro) quello, che prima ciè propoſto, &
per queſto riguardando noi con maggiore attentione quello, che prima ci uiene inanzi, bello, &
conueneuole auuertimento è di proponere ne i proemij quelle coſe, che noi uogliamo, che ſiano
grandemente conſiderate, & atteſe.
Vuole adunque Vitr. (da poi che la natura non ha fatto
a modo noſtro) che almeno ci forzamo ſcoprire con la eccellenza dell' Arte quello, che ne i petti
noſtri è rinchiuſo.
La eccellenza adunque dell' Arte (come ſpeſſe uolte hauemo detto, & ci gio­
ua di replicarlo) è poſta nella ragione, la quale Vitr. ha poſto nelle ſei predette coſe.
Queſta egli
ha chiamato diſcorſo, coſa ſignificante, & forma.
Però ſe alcuno fia, che uoglia uedere piu a
dentro, & ritrouare la uerità delle coſe, io lo prego, che con benigno animo legga il ſottoſcritto
diſcorſo, & ritrouando quello, che egli deſidera, lodi meco la bontà di Dio.
& ſe del tutto egli
non ſarà ſatisfatto, aggiunga lo ſtudio, & il fauore all' opera da me cominciata; l'uno per ritro­
uar il uero, l'altro per accettare il buon animo, del quale io mi faccio perpetuo debitore.
Tanta
è la forza della proportione, tanta è la neceſſità, tanta è l'utilit à di eſſa nelle coſe, che non puo
alcuno nè all'orecchie, nè a gli occhi, nè a gli altri ſenſi recare alcuna dilettatione ſenza la con­
ueneuolezza, & la riſpondenza della ragione, la doue tutto quello, che diletta, o piace, non
per altro diletta & piace, ſe non perche tiene proportionata miſura, & moderato temper amen­
to.
Non prima con diletto, & piacere nell' animo per le orecchie diſcendeno le uoci, & i ſuoni,
che tra ſe non conuenghino in proportionata ragione di tempo, & di diſtanza.
Le belle inuentio­
ni de gli huomini tanto hanno del buono, quanto piu ingenioſamente ſono proportionate.
Effi­
caciſſima coſa è nel comporre, & meſcolare le ſemplici medicine, la proportione, come nel fare
la Tiriaca, & il Mitridato.
Diuina è la forza de i numeri tra ſe con ragione comparati. nè ſi puo
dire, che nella fabrica di queſta uniuerſità, che noi mondo chiamamo, & nel picciol mondo an­
chora, ſia coſa piu ampia, piu degna della conueneuolezza del peſo, del numero, & della miſura,
con la quale il tempo, lo ſpacio, i mouimenti, le uirtù la fauella, lo artificio, la natura, il ſa­
pere, & ogni coſa in ſomma diuina, & humana è compoſta, creſciuta, & perfetta.
Ilche come
è uero, coſi non ſtimo io, che util ſia il uolere con piu ampie indottioni prouarlo.
Quando adun­
que ſarà da noi con bello, & ſottile auuedimento prouiſto, che tutto quello, che ſarà fatto da noi
ſia con le ragioni delle proportioni compoſto: non ſolamente ſaremo giudici degni delle opere de
gli antichi, ma anchora inuentori, & operatori da noi ſteſſi di coſe rare, & eccellenti.
& quan­
do bene Vitr. non ſi trouaſſe al mondo, potrebbe colui che ueramente intendeſſe il ualore delle
proportioni, ritrouare innumerabili precetti d'Architettura, nè per temerario ſarebbe hauuto,
perche in difeſa ſua prenderebbe la ragione.
la qual coſa ha dato riputatione a gli artefici, com­
modo al mondo, & gloria a i Principi.
Volendo adunque noi trattare delle proportioni, diremo
primieramente, che coſa è proportione, diſtingueremo le ſpecie ſue, & in fine comparando l'uſo
di ciaſcuna ſpecie, accioche ſappiamo quale proportione a qual fabrica conuenga.
Molto am­
piamente ſi ſtende queſto nome di proportione nella ſua ſignificatione, perche ogni conuenienza,
& ſimiglianza di coſe uolgarmente è detta proportione, & anche nella uirtù è ſoſtanza, nella
qualità, & altri generaliſſimi capiſi dice eſſer proportione.
Ma noi parlamo della uera propor-

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