Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1poca lode, chi preſto s'ammaeſtra: come è d' infima conditione, chi nè da ſe ſteſſo nè per opera
de'maeſtri apprende.
Queſte buone conditioni ſono da Vitr. nelle dette parole compreſe.
Donde adiuiene, che chi fa profeſsione d'Architetto pare che nell'una & l'altra parte eſ­
ſer debbia effercitato cioè nella coſa ſigniſicata, & nella ſigniſicante. Poi ſegue.
Doue & ingenioſo, & docile biſogna che egli ſia, percioche nè lo ingegno ſenza lo am
maeſtramento, nè lo ammaeſtramento ſenza lo ingegno puo fare l'huomo eccellente.
Lo ingegno ſerue & alla inuentione, che fa l'huomo da ſe ſteſſo, & alla dottrina, che egli
impara da altri.
Rare fiate adiuiene, che uno ſia inuentore, & compito fattore d'un'arte, cioè, che
ritroiti, & riduca a perfettione tutto un corpo d'un'arte.
però ben dice Vitr. che ſenza lo ingegno lo
ammaeſtramento, & ſenza lo ammaeſtramento lo ingegno non fa l'huomo eccellente.
La ſeconda
conditione dello Architetto, èla educatione, & lo eſſercitio da primi anni fatto, nelle prime
ſcienze.
prime chiamo l'Arithmetica, la Geometria, & l'altre diſcipline. Queſte hebbe Vitr.
per opera de i ſuoi progenitori, come egli confeſſa nel proemio del ſeſto libro.
La terza condi­
tione è l'hauere udito, & letto i piu eccellenti, & rari huomini, & ſcrittori, come fece
Vitr. il quale atteſta nel proemio del ſecondo libro, quello, che io dico, dicendo.
Io eſponerò ſeguitando gli ingreſsi della prima natura, & di quelli, che i principij del
conſortio humano, & le belle, & fondate inuentioni, con gli ſcritti, & regole dedicaro­
no, & però come io ſono da quelli ammaeſtrato, dimoſtrerò.
Et queſto è quanto appartiene a gli ſcrittori, & alla lettione de i buoni; ma quanto al­
la preſenza, & all'udita dice nel proemio del ſeſto libro hauere hauuto ottimi precettori.

La quarta conditione è la toleranza delle fatiche, & il continuo penſiero, & ragiona­
mento delle coſe pertinenti all'arte.
Difficilmente ſi truoua ingegno eleuato, & manſue­
to.
Vitruuio hebbe acuto ingegno, & ſofferente: però dice. Et dilettandomi delle co­
fe pertinenti al parlare, & alle arti, & delle ſcritture de'commentarij.
Io ho acquiſtato
con l'animo quelle poſſeſsioni, dalle quali ne uiene queſta ſomma di tutti i frutti, che
io non ho piu alcuna neceſsità, & che io ſtimo, quella eſſer la proprietà delle ricchezze
di diſiderare niente piu.
La quinta conditione è di non deſiderare altro, che la uerità, nè altro hauere dinanzi a gii
occhi, & per meglio conſeguirla, euui la ſeſta conditione, che conſiſte nello hauere una uia ragio
neuole di ritrouare il uero, & quella uia poco ci giouerebbe ſenza la ſettima conditione, che è
poſta nell'uſo della detta uia, & nell'applicatione di eſſa.
Che Vitr. fuſſe ſtudioſo del uero; che
egli haueſſe la regola di trouarlo; & che finalmente ſapeſſe uſare la detta regola, molto bene ap­
pare nel ſuo procedere ordinatamente, nel ſignificar le coſe, nel dar forma, & perfettione a tut­
to il corpo dell'Architettura.
Le dette conditioni ſi deduceno da i principij detti di ſopra, cioè dalla
diffinitione dell'Architettura, & dal ſuo naſcimento, come ſi puo conſiderando uedere.
Ma noi a
Vitr. il quale narra quante coſe fanno biſogno all'Architetto, & quali, & perche cagione, & in
che modo.
Appreſſo biſogna che egli habbia lettere, perito ſia nel diſegno, erudito nella
Geometria, non ignorante della proſpettiua, ſappia l'Arithmetica, conoſca molte hiſtorie,
udito habbia con diligenza i filoſofi, di Muſica, di Medicina, delle leggi, delle riſpoſte de
Iure conſulti ſta intelligente, & finalmente rozo non ſia nel conoſcere la ragione del cie­
lo, & deile ſtelle.
Poi che Vitruuio ha detto quante, & quali coſe ſono neceßarie per formare un'eccellente Ar­
chitetto dice perche ragione coſi biſogno ſia & partitamente di ciaſcuna ne rende conto dicendo.
Ma perche coſi biſogno ſia, queſta è la ragione. E neceſſario che lo Architetto hab­
bia lettere, accioche leggendo gli ſcritti libri, commentari nominati, la memoria ſi fac­
cia piu ferma.
Il giudicare è coſa da prudente; la prudenza compara le coſe ſeguite con le inſtanti, & fa ſti­
ma delle ſeguenti.
Le coſe ſeguite per memoria ſi hanno, però è neceßario a quell' ufficio di giudi-

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