Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1ſcer noſtro comprende i ſucceſſi delle future coſe; niuno uſo ſi troua nell'Architettura, ſe forſe noi
non uogliamo cercare alcune qualità ſecrete de luoghi, le cognitioni delle quali non ſi poſſono
riferire ad altro che à gli ordini, & influſſi de i pianeti, dal che molti ſi mettono a fare le natiuità,
& le riuolutioni delli principij della edificatione delle città.
ma non è lecito per l'amore, che ſi por
ta all' Architettura eſſer curioſi di tante cognitioni, che non meno dubie, che inutili, ſalua la pace
di chi altrimenti crede, eßer ueggiamo.
però quiui ſia fine alla indottione fatta da Vitr. per di­
moſtrare che tanta diuerſità di cognitioni ſia neceſsaria allo Architetto.
& però conchiude in que
ſto modo, dicendo.
Eſſendo adunque coſi degna diſciplina ornata, & copioſa di tante, & coſi uarie dottri­
ne, io non penſo, che alcuno di ſubito poſſa ragioneuolmente far profeſsione, & chia­
marſi Architetto, ſe con queſti gradi di ſcienze a poco a poco ſalendo ſin da i teneri anni no
drito della cognitione di uarie ſorti di lettere non peruenirà al colmo dell'Architettura.
Quanto uero ſia, che lodar non ſi deue coſa alcuna prima, che egli non ſi ha dimoſtrato quello
che è, chiaramente ſi uede per le coſe dichiarate fin hora: percioche niuno haurebbe potuto de­
gnamente lodare l'Architettura ſenza la cognitione della forza, & natura ſua, & delle proprie­
tà che le conuengono; & ſe ſcioccamente egli poſto s'haueße à lodarla; prima non l'haurebbe ſa­
puto fare, poi non gli ſarebbe ſtato creduto; & finalmente conſtretto a renderne ragione, fuggito
ſarebbe, ouero a ſe ſteßo haueria contradetto; & in queſto caſo di pari con gli ignoranti reſtato
ſarebbe.
Ma prouamo noi ſe con ragione potemo lodare l'Architettura: Si ueramente, & prima
quanto alla cognitione, poi quanto alle operationi; perche nel conoſcimento, & nel giudicio ella
puo eßere con la ſapienza, & con la prudenza paragonata, & per le operationi tra le arti come
Heroica uirtu & regina chiaramente riluce.
Mirabil coſa è il potere a commun beneficio rau­
nare gli huomini rozi, & quelli ridurre al culto, & alla diſciplina ſicuri, & tranquilli nelle cit­
tà, & nelle fortezze; & poi con maggior uiolenza fatta alla natura, tagliar le rupi, for are i monti,
empir le ualli, aſciugar le paludi, fabricar le naui, drizzare i fiumi, munire i porti, gettar i ponti, &
ſuperar la natura in quelle coſe, nelle quali noi ſiamo dalla natura ſuperati: leuando peſi im­
menſi, & ſatisfacendo in parte al diſiderio della eternità, dilettando chi non fabrica, & molto
piu chi fabrica; ornando i Regni, le prouincie, e'l mondo.
Ma perche alcuno piu oltre non ſa­
pendo puo l'infinito, & lo impoſſibile proporſi dinanzi, argomentando che non cape in animo
humano tanta cognitione, & uarietà di ſcienze: però Vitruuio ci dimoſtra in che modo, &
in ſino à qual termine, hauer biſogna le predette ſcienze, & dice.
Ma forſe a gli imperiti puo impoſsibil coſa parere, che la natura apprenda, & tenga a
memoria tanto numero di dottrine.
Queſta è la dubitatione fondata nel potere della natura humana, come impotente a riceuere,
& ritenere tanta uarietà di dottrine.
Scioglie Vitr. la predetta dubitatione in queſto modo.
Ma quando auuertiranno, che tutte le diſcipline tra ſe tengono una certa raccommu=
nanza, & congiuntione, crederanno quello, che io dico, facilmente poter auuenire, per­
che quello, che s'impara a guiſa di corpo di tai membri compoſto in ſe ſteſſo ſi raggira, & pe
rò chi da primi anni ſi eſſercita in uarie ſorti di ammaeſtramenti riconoſce in tutte manie­
re di lettere i ſegni medeſimi, & uede la raccommunanza delle diſcipline, & per quella fa­
cilmente hanno cognitione di tutte le coſe.
Il dubbio ſi puo formare in queſto modo. Quello effetto è impoſſibile, la cauſa del quale non
puo eſſere, però l'huomo non puo apprendere tante arti, & diſcipline, peroche la cagione di ap­
prenderle, eſſer non puo.
la uirtù dell'anima inſufficiente & incapace è la cagione, la quale impe­
dita non puo eſſer cagione dello apprendere tante arti.
Riſponde Vitruuio, & dice argomentan­
do; che poſſibile è quello effetto, il modo del quale è poſſibile, però puo eſſere che l'huomo ſia ador
nato di molte, & diuerſe diſcipline: percioche il modo è poſſibile.
Il modo ueramente è, che ha­
uendo le ſcienze una certa raccommunanza tra ſe, & quaſi in giro l'una nell'altra mouendoſi, per

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