Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1cuocere. Cotti molto per lo gran fuoco diuent ano durißimi. De i mattoni alcuni ſi cuoceuano,
altri ſi laſciauano crudi, & de i crudi altri uetriati erano, altri nò.
La Forma era tale. faceuanſt an
ticamente lunghi un piede & mezo, larghi uno.
Ve ne erano anche di quattro, & di cinque pal
mi per ogni uerſo per gli edifici maggiori, benche ſe ne uedino nelle fabriche antiche di Roma, di
lunghi ſei dita, großi uno, larghi tre per ſelicare a ſpina.
ne gli archi, & ne i legamenti ſi uede­
no quadrelli di due piedi per ogni uerſo.
Lodanſi anche, dice Leon Battiſta di forma triangolare
d'un piede per ogni uerſo, großi un dito & mezo, & ſi fanno quattro di eſſi uniti, laſciandoui un po
co di taglio lungo i loro diametri, accioche dapoi che ſaranno cotti piu facilmente ſi rompino.
queſta
forma è commoda al maneggiare, di manco ſpeſa, & di piu bel uedere: perche poſta nelle fronti del
muro riuolto lo angulo in dentro dimoſtra larghezza di due piedi, l'opera ſi ſa piu ſoda, et piu uaga,
perche pare, che ogni mattone nel muro ſia intiero.
& le cantonate dentate fanno una fermezza
mirabile come dimoſtrano le figure I. & II. ſimilmente i mattoni ſottili politi, et fregati ſono di dura
ta, & ſi deono fregare ſubito tratti dalla fornace.
Deono eſſer di peſo leggieri, & deono reſiſtere alle
acque, & non riempirſi d'humore, ma bene far buona preſa; leggieri per non caricare la fabrica;
reſiſtere alle acque, accioche per l'humore non ſi ſtacchino; far buona preſa per fortificare il ma
ro.
Nella creta, di che ſi faceuano i mattoni ſi poneuano le paglie tagliate, coſi dice Palladio
nel ſefto al duodecimo Capo.
Et ſe ne legge la, doue il populo d'Iſrael era afflitto da Faraone nel­
l'opera di far i mattoni. { Diterra bianchegna } Vitr. dice Albida. Plinio albicante.
Deonſi fare la primauera, ouero l'autunno, accioche ſi ſecchino egualmente con uno
iſteſſo tenore.
perche quelli, che ſi fanno al tempo del ſoleſtitio ſono difettoſi, perche eſ
ſendo cotta dal ſole la lor coperta ſoperficiale, gli ſa parere aridi, & ſecchi, ma di dentro
non ſono aſciutti, & poi le parti aride crepano quando ſeccandoſi ſi riſtrigneno; & coſi
feſsi, ſi fanno dcbili; & però ſommamente buoni ſaranno quelli, che due anni prima ſi for
meranno, percioche non piu preſto ſi poſſono ſeccare quanto biſogna.
Et però quando freſ
chi, & non ſecchi ſono poſti in lauoro indottaui la croſta, & ſtando quella rigidamente ſo
da, dando in ſe non poſſono ritenere la iſteſſa altezza, che tiene la croſta, ma ſi ſtaccano: &
però non potendo la intonicatura della fabrica ſeparata ſtare da ſe, ſi rompe per la ſua ſot
tigliezza, & dando i pareti in ſe per ſorte, riceueno mancamento.
per queſta ragione gli
Vticenſi nel far i pareti uſano, & metteno il mattone quando è bene aſciutto, & ſecco, &
fatto cinque anni prima, & che poſcia queſto ſia dal magiſtrato preſidente approuato.
Dal preſente luogo ſi douerebbe moderare la ingoraigia di quelli, che non prima penſato han­
no di fabricare, che in un ſubito uogliono hauere finita l'opera, ſenza conſideratione, o ſcielta del
la materia.
Ma giuſtamente ſono poi caſtigati, quando per la loro tracuraggine, gli auuiene qual­
che ſiniſtro.
Tre maniere di Mattoni ſi fanno, una, che da Greci didoron è detta, quella, che da
noſtri ſi uſa lunga un piede, larga mezo.
L'altre ſono da Greci adoperate ne gli ediſicij lo­
ro, delle quali una è detta pendadoron, l'altra tetradoron.
Doron chiamano il palmo:
& in Greco Doron ſi chiama il dare di doni, & quello, che ſi dà, ſi porta nella palma del­
la mano: quello adunque, che per ogni uerſo è di palmi cinque, pentadoron, & quello di
quattro, tetradoron ſi dimanda; & le opere publiche ſi fanno di quelli, che ſono di cin­
que palmi, & le priuate di quelli, che ſono di quattro.
Palladio dice, che i mattoni ſi deono gettare di Maggio, in una forma lunga due piedi, larga
uno, alta oncie quattro.
Plinio, che piglia tutto il preſente luogo da Vitr. dice, che'l mattone
detto diodoro era longo un piede, & mezo, largo un piede, & coſi il Filandro dice, che ritroua
ſcritto in un teſto di Vitr. ma gli piace piu, che Vitr. habbia hauulo riſpetto alla larghezza, &
che egli habbia inteſo del palmo minore, doue due palmi fanno mezo piede.
De i maggiori edifi­
cij, maggiori deono eſſer i membri, & de i membri maggiori le parti maggiori: & però i Greci fa­
ceuano differenza nel porre in opera i mattoni.

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