Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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Dell' Arena. Cap. IIII.
MA nelle opere di cementi biſogna hauer cura di truouar la arena, accioche
ella ſia buona a meſcolar la materia, nè habbia ſeco terra meſcolata.
Le ſpe­
cie dell'arena, che ſi caua ſono queſte.
La nera, la bianca, la roſſa, il car­
boncino.
Di queſte è ottima quella, che ſtroppicciata con le dita, cigola:
ma quella che ſarà meſchiata con terra, non hauerà aſprezza.
Similmente ſe l'Arena get­
tata ſopra una ueſte bianca, & poi crollata non laſcierà macchia, nè iui reſterà terra di
ſotto, quella ſarà buona.
Ma ſe non ſaranno luoghi di caua, allhora ſarà neceſſario cer
nirla dai fiumi, & dalle giare, & anche dal lito del mare: ma quella nelle murature, &
ne i lauori ha queſti difetti, che difficilmente ſi aſciuga, nè doue ella ſi truoua il pa­
rete ſopporta di eſſer continuamente di molto peſo aggrauato, ſe con qualche tralaſcia­
mento dell' opera non ripoſa, & oltra di queſto riceue i uolti: & l'arena del mare ha que
ſto male di piu, che quando i muri ſaranno coperti, & intonicati ſputando la ſalſugine ſi
diſcioglieranno.
Ma le arene, che ſi cauano di foſſe, poſte in opera, preſto ſi aſciuga­
no, & nelle coperte de i muri durano, ſopportando i uolti: ma biſogna cauarle di freſco,
perche ſtando troppo allo ſcoperto ſi riſolueno in terreno per lo Sole, per la Luna, & per
la brina: doue poi poſte in opera non ritengo i cementi, ma ſi ſtaccano, & cadeno, & i
muri fatti con quelle non ſoſtengono i peſi.
Ma le arene che di freſco ſi cauano, ſe bene
hanno tanta bontà nel murare, non ſono però utili nelle incroſtature, & coperte de i
muri, perche la calce con la paglia meſcolata con la graſſezza di quella per la fortezza,
che tiene, non puo ſeccarſi ſenza fiſſure.
Ma quella de i fiumi per la magrezza ſua, come
l'Aſtraco, bene battuta, & impaſtata, riceue nelle coperte ſolidità, & fermezza.
Vitruuio narra le ſorti dell'arena, i ſegni di conoſcerla, quello, che in caſo di neceſſità do­
uemo fare, i difetti, & le utilità di quelle ſorti.
Plinio ſi ſerue di questo luogo al duodecimo
Capo del trenteſimo quinto libro.
La ſoſianza della terra è in tre modi uariata; La groſſa è det
ta arena.
La ſottile, argilla. La mediocre, commune. La arena è ſterile, & non è atta ad eſſer
formata in modo alcuno.
L'argilla è buona, & per notrire le piante, & per eſſere adoper ata
in molte forme.
Di queſta ſorte era quella terra bianca gia detta Taſconicem, della quale in
Iſpagna ſopra gli alti monti ſi faceuano i luoghi alti dalle guardie, & a i dì noſtri ( come riferi­
ſce l'Agricola ) è una torre di questa terra appreſſo Coruerco città di Saſſonia, piu ſicura dal
fuoco, da i uenti, & dalle pioggie, che ſe fuſſe fatta di pietre, perche per la ſua grauità reſi­
ſte all'impeto de i uenti, per lo fuoco s'indura; & non riceuendo l'humore, non ſi riempe d'acque;
& però deue eſſer graſſa, ſottile & ſpeſſa.
Ma torniamo all'arena. Trouaſi arena di caua.
queſta tiene il primo grado di bontà.
trouaſi anche arena di fiume ſotto'l primo ſuolo, & di
torrente ſotto la balza, doue l'acque ſoendono.
truouaſi anche la marina: queſta ſe deue eſ
ſere buona, biſogna, che negreggi, & ſia lucida come uetro.
i colori dell' arena ſono il nero, il
bianco, & il roſſo.
La néra è aſſai buona, la bianca tra quelle di caua è la peggiore: la roſſa ſi
uſaua a Roma: ma hora ſi uſa la nera detta pozzolana, che è molto buona.
Il Carboncino è ter
ra arſa dal fuoco rinchiuſo ne i monti piu ſoda di terra non cotta, piu molle del tofo, & piu
commendabile.
L'arena con giara meſcolata è utile alle fondamenta, & piu commendata la
piu minuta, anguloſa, & ſenza terra.
Tra le marine la piu groſſa, & la piu uicina alle riue
è la migliore.
preſto ſi ſecca, & preſto ſi bagna, & ſi disfà per lo ſalſo, & non ſoſtenta
il peſo.
L'arena di fiume è buona per intonicare i mari. l'arena di caua a i uolti continuati
ſerue; ma è graſſa, tenace, & fa peli ne i pareti.
Delle ſpecie di caua, è migliore quella, che
eſſendo ſtropicciata con le dita ſtride, che sdrucciolando giu de i panni bianchi, non laſcia nè ter

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