Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1s'acquiſtano per inuentione, che a quelle, che s'imparano per ammaeſtramento. Il naſcimento
delle arti da principio è debole, ma col tempo acquiſta for za et uigore: imperochei primi inuen
tori hanno poco lume delle coſe, & non poſſono ageuolmente raccogliere molte uniuerſali pro­
poſitioni, per lequali l'Arte s'ingagliardiſca, perche per la breuità della uita non hanno tem­
po di farne la ifperienza: ma laſciando a poſteri le coſe trouate da loro ſcemano la fatica di quel
li, & aggiugneno loro occaſione di aumentare le Arti, per la molta uirtù, che ne i pochi prin
cipij ſi truoua.
perche ſi come nella mente ſi concepe la moltitudine de ſudditi ſotto un Principe,
coſi molti concetti dell' arte al ſuo principio ſi riferiſceno.
& per queſto di gran laude ſono de­
gni gli inuentori delle coſe, iquali banno trouato i principij ſenza riſparmio di fatica, da i quali
deriua il compimento, & la perfettione dell' Arti: doue egli ſi può dire che la metà del fatto, è
il cominciar bene.
Et qui ſia detto a baſtanza d'intorno alla origine, diffinitione, accreſcimen­
to, et perfettione dell' Arte.
Reſta che io diſtingua l'Arti ſecondo, che di ſopra promiſi di fa­
re.
Certo io non uoglio in queſto luogo fare una ſcielta di tutte l'Arti partitamente, perche
troppo ritardarei lo intendimento di chi legge, & poco giouerei.
Laſcierò a dietro quella ſi­
gnificatione uniuerſale di queſto uocabolo, che abbraccia l'Arti liberali, delle quali tre ſo­
no d'intorno al parlare, & quattro cerca la quantità, d'intorno al parlare è la Grammatica,
la Rhetorica, la Logica: Cerca la quantità è la Geometria, l'Aſtrologia, l'Arithmetica, la
Muſica.
Laſcierò l'Arti uili, & baſſe, che degne non ſono della preſente conſideratione, nè
del nome dell' Arte.
Non ragionerò di quelle Arti, et dottrine, che ci ſono inſpirate da Dio,
come è la noſtra chriſtiana Theologia; perche hora non ſitende a queſto fine, che ritruouia­
mo tutto quello, che ſotto nome di Arte ſi contiene: imperoche non è al propoſito noſtro: ſi
che io laſcierò le diuinationi, che meſcolate ſono di diuina inſpiratione, & humana inuentio­
ne.
Sono adunque al preſente biſogno quelle Arti neceſſarie, che ſerueno con dignità, & gran
dezza alla commodità, & uſo de' mortali: come è l'Arte di andar per mare detta Nauigatio­
ne, l'Arte Militare, l'Arte del fabricare, la Medicina, l'Agricoltura, la Venaggione, la
Pittura, & Scoltura, il Lanificio, & altre ſimiglianti, lequali in due modi ſi poſſono con­
ſiderare.
prima come diſcorreno, & con uie ragioneuoli trouando uanno le ragioni, & le
regole dell' operare.
dapoi come con prontezza di mano s'affaticano di ponere in alcuna materia
eſteriore, quello che era ripoſto nella mente.
Donde naſce che alcune Arti hanno piu della ſcien­
za, & altre meno.
& a conoſcere l'Arti piu degne, queſta è la uia. Quelle, nelle quali fa biſogno
l'Arte del numerare, la Geometria, & l'altre Mathematice, tutte hanno del grande: il rimanen
te ſenza le dette Arti (come dice Platone) è uile, & abietto, come coſa nata da ſemplice ima
ginatione, fallace coniettura, & dal uero abbandonata iſperienza.
Et quiui apparirà la di­
gnità dell' Architettura, laquale approua è giudica le opere, che dalle altre Arti ſi fanno.
Ma
perche prima non ſi deue lodare alcuna coſa, ſe prima non ſi ſa, che coſa ella ſia: giuſto, & ra
gioneuole è, che dimoſtriamo l'origine, & la forza, & le parti dell' Architettura, & qual
ſia l'ufficio, & il fine dello Architetto.
& perche il medeſimo ſi fa dallo Auttore, come
da erudito, & ammaeſtrato ne i precetti dell' Arte, darò principio alla dichiaratione de i ſuoi
detti, sbrigandomi prima dalla dedicatione dell' opera.
Dedicando adunque ad Ottauio Au­
ſto dice in queſto modo.
MENTRE, che la tua diuina mente, & Deità, ò Ceſare Imperatore, acquiſtaua
l'Imperio del mondo, & i cittadini ſi gloriauano del trionfo & della uittoria
tua, eſſendo tutti i nimici dalla tua inuitta uirtu à terra battuti: & mentre, che
tutte le nationi domite, & ſoggiogate il tuo cenno attendeuano, & il popolo Romano in­
ſieme col ſenato fuori d'ogni timore, da i tuoi altiſsimi prouedimenti & conſigli era go­
uernato; io non ardiua mandare in luce le coſe dell' Architettura da me ſcritte, tra tante
occupationi, & con grandi penſieri eſplicate: dubitando non fuor di tempo tramettendo-

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