Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1ueramente ſi può fare. La Filoſofia oltra di queſto non laſcia entrare la cupidita, ne per­
mette che l'animo ſia occupato in riceuer doni, ma fa che con grauità ſi difenda la pro­
pria dignità, & ſe ne riporti buon nome.
La Filoſofia dimoſtra allo Architetto il modo di uiuere accoſtumatamente; perche nella Filoſo
fia, che è amore & ſtudio di ſapienza, cioè del bene, & del uero, & la ſpeculatione delle coſe,
& la Regola delle attioni: l'una & l'altra è neceſſaria allo Architetto.
Quanto alla regola
delle attioni dice Vitr. che la Filoſofia è neceſſaria allo Architetto, perche la Filoſofia ua facen­
do l'Architetto d'animo grande, sì per abbracciare le grandi impreſe, come per non temere le
graui offeſe.
Ma perche pare che la grandezza dello animo apporti il diſprezzo altrui, & una
certa ſeuerità, & arroganza: però ſia lo Architetto di grande animo ſenza arroganza, che è
uitio oppoſto alla uerità, che oltra il debito attribuiſce a ſe.
ſia piaceuole sì nell'udire, & ſatisfa­
re alle dimande de gli imperiti, sì nel ſopportare i loro difetti.
Ma perche la facilità di natura,
& la piaceuolezza puo piegare alla ingiuſtitia: però come maeſtro di proportione ſia egli giu­
ſto, & eguale ad ognuno, & nella egualità ſia fedele nel conſigliare, non ſia auaro nel pigliar
doni, nè cupido nel deſiderargli.
Con queſte conditioni lo Architetto, conſeruerà il grado,
reſterà honorato, & con ſua fatica uiuendo accomodato, dopo ſe laſcierà fama immortale.
Et però
Vitr. hauendo conoſciuto in ſe ſteſſo quanto ſia l'ornamento delle predette uirtù, & brutta la
macchia de gli oppoſti errori, dimoſtra in molti luoghi dell'opera ſua ſtimare piu la uerità che
le ricchezze, piu la gloria che l'utile, & biaſima gli adulatori, arroganti, & auari Ar­
chitetti, come da i proemi de i libri ſuoi ſi puo uedere, i quali ueramente ſe fuſſero uno
proemio ſolo a tutti i uolumi ſi deono leggere inanti, & molto bene conſiderare.
La Filo­
ſofia adunque ci gioua alla uirtu de i coſtumi, ſimilmente ci gioua quanto alla parte poſta
nella cognitione del uero, come dice Vitruuio.
Appreſſo la Filoſofia ci eſplica la ſcienza delle coſe naturali, che da Greci è detta phy­
ſiologia, laquale è neceſſario che lo Architetto con ſtudio maggiore habbia conoſciuto;
come quella che in ſe contenga molte & diuerſe dimande naturali; come anche ſi uede nel
condurre le acque.
percioche ne i corſi, nelle uolte, & nelle sboccature, & uſcite nei
piani liuellati, gli ſpiriti naturali a molti modi ſi fanno, a i danni, & difetti delle quali
coſe niuno potrà rimediare ſe non chi dalla Filoſofia haurà preſo i principij dalla natura
delle coſe.
Oltra di queſto chi leggerà i uolumi di Cteſibio, o di Archimede, & de gli
altri, che hanno laſciato ne gli ſcritti precetti di queſta maniera, non anderà nella loro
opnione, ſe prima di coſe tali non ſarà da Filoſofi ammaeſtrato.
Vna parte della Filoſofia natur ale è chiamata iſtoria naturale, & l'altra ſcienza natura­
le.
l'iſtoria è ſimplice narratione de gli effetti di natura. Lo eſſempio ſi puo da gli ſcritti di
Plmio commodatamente pigliare, percioche egli narra ſemplicemente tutto quello che ſi tro­
ua delle coſe fatte dalla natura, cominciando dal mondo, & dalle ſue parti principali, come
ſono i cieli, & gli elementi.
uiene poi al particolare delle parti della terra, delle pietre, de
i metalli, delle piante, de gli Animali, & del huomo, che è fine di tutte le coſe.
La ſcien
za naturale è cognitione delle cauſe; & de i principij di tutte le predette coſe, della quale
con ordine, & con dottrina mirabile il buon, Ariſtotile ne tratta.
tanto l'iſtoria, quanto la ſcienza
naturale, è utile allo Architetto.
Vitr. hebbe l'una, & l'altra quanto faceua al biſogno, come
ſi uede nel quarto capo del primo libro, doue ſi tratta de i principij delle coſe; & nell'ottauo
libro, & nel ſecondo prima, & finalmente per tutta l'opera, doue egli parla de gli alberi,
delle pietre, delle minere, de gli animali, della uoce, dell'udito, & del uedere, & di mol
te opere di natura, le cagioni delle quali ſono a molti propoſiti ricercate, & ſpecialmente nella
materia delle acque, come ſi uederà nell'ottauo libro.
Della Muſica eſſer deue intelligente lo
Architetto, accioche egli conoſca la regolata ragione, & la Mathematica, & accioche
dirittamente caricare & temprare ſappia gli inſtrumenti da pietre o ſaette dette baliſte,
catapulte, & ſcorpioni.

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