Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1preſente, nelle dette diffinitioni, & prima nella diffinitione dell'ordine. Certo è che l'ordine in
ſe, & ſecondo la natura ſua nel generale, è quando una coſa di ſua ragione pone un'eſſer dopo
l'altro: & però ne ſegue, che doue è ordine ſia prima, & poi, & queſti ſono termini communi,
& che abbracciano molto.
Ma lo Architetto gli riſtrigne a ſe, benche con piu larghezza, che
ogni altro Artefice: percioche la ſcientia & cognitione dello Architetto è piu ampia che quella
d'un altro.
Dice adunque che l'ordine è quando in una opera di ſua ragione l'eſſer d'una quantità
è poſto prima, & l'altro poi: & in queſto modo la diffinitione dell'ordine è fatta propria per
l'applicatione de i termini communi & uniuerſali, ne i quali ſi può dire, che poſta ſia la racco­
munanza delle ſcienze.
Perche adunque ſi ſtia ne i noſtri primi fondamenti, io dico che l'ordi­
ne è tra quelle coſe, che ſi riferiſcono ad altre, & che poſte ſono in comparatione, & riſpetto.

Dico di piu che la comparatione è di quelle, che ſono nella diſaguaglianza.
chiaro è che nell'or
dine ſia riſpetto, perche nell'ordine s'intende, che alcuna coſa preceda, & altra ſucceda.
euui
anche diſaguaglianza perche ſe tutte le coſe fuſſero eguali, già non ſarebbeno tutte, come dice
ſanto Agoſtino, perche non ui ſarebbono quelli che haueſſero a precedere; & però l'ordine è
diſpenſatione delle coſe pari, & diſpari, eguali, & diſeguali.
L'ordine dello Architetto è d'in­
torno la quantità, & nella quantità ſi troua l'ordine, che riguarda al tutto, & l'ordine, che
riguarda alle parti, non che l'un ordine in effetto ſi ritruoui ſenza l'altro: ma in modo, che lo
intelletto puo fare la diſtintione, & intendere ciaſcuno ſeparatamente: & però dice Vitruuio
quanto all'ordine, che è tra le parti, che l'ordine è moderata attitudine de i membri dell'ope
ra partitamente, & queſta attitudine, che egli chiama commodità, conſiſte nel regolare, &
temprare una parte cerca la ſua grandezza in modo, che ſia miſura delle altre, & con
quelle conuegna, & riſponda; & in queſta regolatione la parte, che come miſura ſi piglia,
deue precedere alle altre.
nell'ordine adunque applicato all'Architettura, ſi truoua il prima,
& il poi.
& queſte ſono differenze oppoſte, & diſeguali, & però ſi deono ridurre ſotto un
termine commune; & queſta è la regola.
ma piu chiaramente per lo eſſempio; & queſto
quando io hauerò dichiarito l'ordine delle parti comparate al tutto.
Dice inquanto a queſto
ordine.
Vitr. {Et un riſpetto di tutta la Proportione al compartimento.} Proportione è
comparatione di coſe tra ſe, che ſono d'una iſteſſa natura.
Queſta ſi fa nell'Architettura,
pigliando una certa, & determinata quantità, la quale ſia regolatrice di tutte le altre gran
dezze, & miſure delle parti, & membri dell'opere.
Lo eſſempio è queſto. Vitr. nel terzo
libro al ſecondo Capo uolendo render conto della bella maniera de i tempij, nella quale è lo
ſpatio conueniente, & bello tra una colonna, & l'altra, dice che egli biſogna, che lo ſpatio
& il uano o lume ſia della groſſezza di due colonne, & un quarto piu.
& con queſto dice.
ſe la facciata del luogo, doue ſi ha da fabricare ſarà di quattro colonne, biſognerà compartirla
in undici parti & meza, laſciando le ſpire: & di quelle undici, una deue eſſer il modulo; che coſi
egli chiama quella miſura, che regola tutte le grandezze dell'opere.
Dona alle groſſezze delle co
lonne un modulo, a i uani due moduli, & un quarto, al uano di mezo tre moduli.
& in queſto modo
ordina tutta la facciata; come chiaramente ſi uede che quattro moduli ſi danno a quattro colon­
ne, tre allo ſpatio di mezo, che ſono ſette, quattro et mezo a gli ſpatij, & uani da i lati, che ſono
undici & mezo.
Et la ragione iſteſſa è lodata ſe la fronte ſarà di ſei colonne, perche quella ſarà
partita in parti diciotto, una di quelle ſarà il modulo, la groſſezza delle colonne ſarà d'un modulo,
eſſendo adunque ſei colonne, anderanno ſeimoduli nelle loro groſſezze, nel uano di mezo tre mo
duli, che con i predetti ſei fanno noue.
ma ne i uani dall'una & l'altra parte, che ſono in tut­
to quattro, andandoui due moduli, & un quarto per uano, u' anderanno altri noue moduli, i qua
li raccolti con i noue di prima faranno la ſomma di diciotto.
& coſi ua nella facciata di
otto colonne che in uentiquattro parti, & meza partita, fa il modulo d'una di quelle, col
quale ſi miſiura come di ſopra.
Nelle machine anchora, & nelle altre opere ſi uede oſſeruato
quanto s'è detto.
Ordine adunque è comparatione di diſaguaglianza, che comincia in una pri-

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