Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1quelle anche ſi deue hauer cura, alcune delle quali ſono per conſerua delle coſe da uiuere, o
da mercantare, alcune per difenſione, & aiuto, come ſono i fondachi, le dogane, i magaze­
ni, la Cecca, gli armamenti, i luoghi delle munitioni.
alcune all' uſo come bagni, acquedotti,
& ſimil coſe.
Altre al diletto ſeruono, & alle feſte, come ſono i theatri, gli amphiteatri, le
loggie, i luoghi diputati al corſo, & a giuochi diuerſi.
altre all' honore, & alla memoria, co
me gli archi, i trofei, le ſepolture, le mete, gli obeliſchi, & le piramidi.
Altre in fine a i
rei huomini ſi fanno, come il carcere, che è conſeruatore della giuſtitia.
& tutte le predet
te fabriche hanno del publico, & del priuato in un certo modo, come ſi puo ben conſider an­
do uedere.
Ma le perſone ſenza grado ſono gli huomini cittadineſchi, gli artefici, gli agri­
coltori.
& però conſiderando lo Architetto la commodità, & la conditione d'ognuno, non la­
ſcierà a dietro maniera alcuna di priuato edificio sì nella città, come nella uilla.
& con que
ſto ſi darà fine a quella parte, che tratta dello eſſer delle coſe: riuolgendoſi poi al ben eſſer trat
terà de gli ornamenti, adornando la città, le fortezze, i tempij, i palazzi, le caſe, le ſtrade,
i ponti, gli archi, le ſepolture, & in ſomma ogni opera publica, & priuata.
Di queſta ſi trat
ta nel ſettimo libro.
Finalmente perche a fare ſi grandi, & belle opere ci biſognano molti in­
ſtrumenti, ne i quali oltra la natura delle coſe, l'arte dimoſtra la forza ſua, & la materia
& ſoggetto d'ogni opera, & la potenza dello agente la fa eſſere quello, che ella non era; &
queſto con diuerſi inſtrumenti, per eſſere lo inſtrumento mezano tra lo operante, & la coſa ope
rata: però il ſaggio Architetto tratta de gli inſtrumenti, & delle machine, da leuare, tirare,
& mouere i peſi, & di tutte altre ſorti d'artigliarie: & perche il tempo è miſura delle opera­
tioni de gli huomini, & della natura, & il mouimento de i corpi celeſti, & ſpecialmente del pri
mo ua inſieme col tempo, & ci apporta il Sole, & la Luna, come quelli che diſtingueno i giorni
& le notti: però, accioche gli huomini compartiſchino le hore, & i tempi delle loro operatio­
ni, lo Architetto ſi uolgerà con gli occhi al cielo, & ſeruendoſi di que bei lumi, con arti­
ficioſi lineamenti deſcriuerà gli horologi da Sole quaſi mettendoci il cielo nelle mani: & queſta
è la ſomma dell' Architettura, laquale (ſe ben ſi conſidera) abbraccia ogni commodo, & dilet
to dell' humana generatione.
& con lo ſopradetto diſcorſo potemo andare ſicuramente alla di­
chiaratione del preſente Capo.
dice adunqne Vitruuio diuidendo l'Architettura.
Le parti dell' Architettura ſono tre, Edificatione, Gnomonica, & Machinatione. La
edificatione è diuiſa in due parti.
una è la collocatione delle mura, & delle opere com­
muni, ne i luoghi publici, l'altra è la eſplicatione de i priuati edificij.
Dapoi che Vitruuio ci ha dimoſtrato che coſa eſſer deue nella mente dello Architetto prima,
che egli uenghi all' opera, hora egli ci moſtra in quante coſe egli ha da porre le ſei predette
forme: & dice, che l'ordine, la ſimmetria, la diſpoſitione, la diſtributione, il decoro, & la
eurithmia ſi hanno ad eſſercitare in tre coſe principalmente, che egli chiama parti dell' Ar­
chitettura, & ſono parti materiali: & la prima è la Edificatione, & fabrica; la ſeconda Gno
monica, la terza Machinatione.
Fabrica è nome generale, & particolare; in generale fa­
brica è arte, & componimento d'alcuna coſa, come latinamente Fabbro è detto ogni ope­
rario.
Similmente machinatione è quello iſteſſo, che è fabrica in generale; ma quando l'uno,
& l'altro nome è preſo in particolare', fabrica s'intende edificatione, & machinatione s'inten­
de arte di fare le machine: della quale ſi tratta nel decimo libro.
la edificatione ha due parti,
l'una è la collocatione delle mura, & delle opere communi ne i publici luoghi.
di queſta ſi trat­
ta ne i primi cinque uolumi.
L'altra è la eſplicatione de i priuati edificij, delli quali ſi trat­
ta nel ſeſto.
Le Diſtributioni delle opere publiche ſono tre, delle quali una ſi dà alla di
feſa, l'altra alla religione, l'altra al commodo.
Alla difeſa appartiene la ragione di fare
le mura della città, & delle torri, & delle porte, lequali coſe ſono ſtate ritrouate per ſcac
ciare gl'impeti de i nimici continuamente. Et queſta ſi ha ne i ſeguenti capi del preſente libro.
Della religione è la collocatione de i tempij, & delle ſacre caſe, de gli immortal Dei.

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