Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1ſenza qualit à di odore, colore, & ſapore, sì anche, perche i uenti non uengorio troppo freddi a
troppo caldi, o da luoghi infetti.
Similmente ſe la temperatur a ſarà alquanto humida, & dolce,
croè temperata.
dopo la quale è piu ſana la fredda: & ſe lo aere ſarà puro, purgato, peruio alla ui
ſta, mobile, & uniforme; & il ſole non cuocerà molto, o non ſarà troppo lontano, ma potrà col
ſuo calore confirmare le fredde aure mattutine.
Le aſcoſe qualità, che ree ſono, come ho detto,
ſi conoſceno dalle buone.
Et le buone ſi attendeno da gli animali grandi, gagliardi, ſaporiti di
carne, & fegato buono, & da gli huomini, quando ſono copioſi dell'uno, & l'altro ſeſſo, &
quando ſono belli, ſani, & di lunga uita: & che ſono coloriti, gagliardi, & di temperata com­
pleſſione.
Et dalle piante, quando ſono belle, ben nodrite, non offeſe da i uenti, & non ſono
di quelle ſpecie, che naſceno in luoghi paludoſi, o ſtrani.
Et dalle coſe diuine, come dal Genio, &
buona fortuna del luogo: & dalle naturali, quando le coſe ſi conſeruano, come ſono le merci, i
frutti: & dalle artificioſe, quando gli edificij non ſono corroſi da i uenti, o dalla ſalſugine.
Que­
ſte coſe diſcorre Vitr. accioche faccia l'huomo cauto et auuertito: & conferma con eſſempi, quan
to dice, & con ragioni naturali, & dimoſtra non eſſere ineſperto della Filoſofia.

Leggi Leon Battiſta a i capi, terzo, quarto, quinto, & ſeſto del primo libro, & hauerai la
preſente materia, copioſa, ornata, & dotta: nel reſtante Vitr. ſi laſcia intendere in conformità
di molti antichi ſcrittori, & proua quanto nociui ſiano i luoghi ſottopoſti al calore del ſole,
dicendo.
Perche nella ſtate l'aere, che è uerſo il meriggie naſcendo il ſole ſi riſcalda, nel merig­
gie arde: & quello, che è uerſo il ponente, naſcendo il ſole intepidiſce, ſalendo al mezo
dì riſcalda, cadendo abbrucia: la doue per le mutationi del caldo, & del freddo i corpi
che ſono in que luoghi s'infermano.
& queſto ſi puo conoſcere dalle coſe inanimate, im­
peroche nelle cantine coperte niuno prende il lume dal meriggie, nè dal ponente, ma dal
ſettentrione: perche quella parte non ſi uede in alcun tempo mutata, ma è ferma ſempre,
& immutabile; & però i Granai, che riguardano al corſo del ſole preſto mutano la bontà
loro; & le coſe del mangiare, & i frutti, che non ſono alla parte oppoſta al corſo del ſo­
le, non ſi conſeruano lungamente, perche ſempre il calore cocendo leua la fermezza delle
coſe, & con i ſuoi caldi uapori ſuggendo le uirtù naturali le diſcioglie, & quelle per lo
caldo ammollite, rende debili, & inferme.
come ſi uede nel ferro, il quale benche ſia du­
ro di natura, nondimeno dal fuoco riſcaldato nelle fornacì, s'ammolliſce in modo, che in
ogni forma ſi puo ageuolmente piegare, & fabricare: & lo iſteſſo eſſendo molle, & rouen
te poſto nell' acqua fredda ſi rindura, & ritorna nella proprietà di prima.
Egli ſi può an­
chora conſiderare, che coſi ſia, da che nel tempo della ſtate tutti i corpi per lo caldo s'inde­
boliſceno, non tanto ne i luoghi peſtilenti, quanto ne i ſani: & per lo contrario nel uer­
no, quantunque le regioni ſieno molto mal ſane, diuentano però ſane, percioche i fred­
di le fortificano grandemente.
Similmente ſi uede, che i corpi da luoghi freddi in parti
calde traportati poco durano, & ſi diſcioglieno, ma quelli, che ſono di paeſi caldi, ſe ſta­
ranno nelle fredde regioni del ſettentrione, non ſolamente per la mutatione del luogo
non ſaranno ſottopoſti a malatie, ma ſi confermeranno.
Et però nel fare le mura delle
città biſogna guardarſi da quelle regioni, i quali con i calori loro poſſono ſpargere i cal­
di uapori ne i corpi humani.
perche di que principij, che chiamano elementi, tutti i corpi
ſono compoſti, cioè di calore, di humore, di terra, & di aere, & dalla meſcolanza di que
ſti con naturale meſcolamento in ſomma formate ſono le qualità di tutti gli animali nel
mondo.
in que corpi adunque, ne i quali di que principij abonda il calore, ſi uede, che il
caldo gli uccide, & diſcioglie tutte le altre coſe, & queſti difetti ſuol fare il feruore del cie
lo, che uiene d'alcune parti, quando egli entrato ſiede nelle aperte uene, piu di quello,
che puo portare il corpo per le meſcolanze della ſua natural temperatura.
parimente
ſe l'humore hauerà occupato le uene de i corpi, & quelle hauerà fatto diſeguali,

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