Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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1ti, che conuengono in una qualità, piu facilmente ſi tramut ano l uno, ncll'altro, come il fuoco,
& l'aere, l'aere & l'acqui, l'acqua & la terra: perche doue ſi troua conuenienza, & ſimiglian
za piu facile è la tramutatione.
Il fuoco è caldo per lo ſuo propio calore, & ſecco per la ſiccità,
che egli riceue dalla terra: l'aere per ſua natura è humido, & dal fuoco riceue il calore; l'acqua
per ſe ſteſſa è fredda, & dallo aere preade la humidità: la terra per la ſua propria ſiccità è ſec­
ca, ma per lo freddo dell' acqua è fredda.
Et quando ſi dice, che i ſegni celeſti ſono ignei, aerei,
acquei, o terreſtri, egli s'intende, che le loro uirtù ſono atte ad influire qua giu gli effetti delle
qualità de gli elementi.
& però l'Ariete, al quale è attribuito la natura & la compleſſione del
fuoco, moltiplica con i ſuoi calori ne i corpi mondani gli ardori, ſcaccia la frigidit à conſuma le hu
midità, ſecca, & aſciuga i corpi.
perche adunque la uirtù di queſto ſegno ha maggiore conue­
nienza col fuoco, che con al cuno altro de gli elementi, però dicemo, che egli è caldo & ſecco.
il
ſimile ſi puo dire de gli altri ſegni, ſecondo le uirtù, & le forze delle influenze loro.
Appreſſo
le gia dette coſe è degna di conſideratione la forza delle predette qualità, peroche il fuoco riſolue,
tira aſe, dilata, ſepara, diſtrugge, alleggieriſce, & fa mobili tutte le coſe.
il freddo condenſa,
reſtrigne, uccide; l'humido riempie, gonfia, oppila, ritarda; Il ſecco rende aſpro, ranco, aſciut­
to ogni ſoggetto.
però è neceſſario auuertire a i principij delle coſe, che alla compoſitione di quel­
le concorreno, per bene intendere gli effetti di ciaſcuna.
Vitr. adunque comincia à trattare de i
mattoni.
& dice.
Dei Mattoni. Cap. III.
ADVNQVE io dirò prima de i mattoni, di che terra ſi habbiano à formare;
perche non di arenoſa, nè giaroſa, nè ſabbionegna lota ſi fanno; perche eſ­
fendo di tal ſorte di terra compoſti primamente ſono peſanti, dapoi eſſendo
dalle pioggie bagnati, cadeno da i muri, & le paglie, che in quelli ſi pongo­
no, per la loro aſprezza non ſi attacano, nè ſi compongono inſieme.
Si deono adunque fa
re di terra bianchegna, cretoſa, o roſſa, o di ſabbione maſchio, perche queſte ſorti di ter­
ra per la liggierezza loro hanno ſolidità, non caricano nell'opera, & fanno buona preſa.
Tratta Vitr. de i mattoni, o quadrelli, che noi dichiamo, & propone queſta conſideratione a
tutte le altre; percioche l'ultima riſolutione di tutta la fabrica è ridotta ne i mattoni.
prende da
gli effetti, & uſo loro argomento della terra, di che ſi deono fare, dapoi tratta del tempo di farli.

Delle pietre altre ſono natur ali, altre fatte dall' Arte.
Si tratta prima delle artificiali nel preſen­
te Capo; & poi delle naturali nel ſeguente: le artificiali adunque ſono i mattoni.
& quiui ſi ha da
ſapere di che terra, & in che modo ſi fanno, che qualitati, & che forma deono hauere, & in che
ſtagione ſi deono formare.
Quanto adunque alla terra, ſi deue pigliare la terra cretoſa, bianche
gna, domabile, & anche la creta roſſa, & il ſabbion maſchio, il quale è ſecondo la opinione
d'alcuni, un ſabbione molto groſſo, & granito, che per eſſer tale è detto maſchio, ſi come ſi dice
incenſo maſchio dalla forma.
Io non poſſo affer mare, che coſi ſia, ſe per ſorte non è un ſabbione
cretoſo.
& che faccia paſta, o che ſi ponga in compagnia di altra ſorte di terra. Laſciaſi del
tutto la terra giaroſa, & ſabionegna.
Batteſi bene la terra, cioè ſi ſpadazza con certe ſpatelle
di ferro, & ſi doma bene cacciatone le ciotole, & le pietruzze, & piu, che è domata, & bat­
tuta, è migliore.
Nc gli antichi s' è ueduto marmo peſto, & ſabbia roſſa. La terra Samia, l'Are
tina, la Modeneſe, la Sagontina di ſpagna, & la Pergameſe d'Aſia lodate furono da gli antichi
nelle opere di terra: ma biſogna, che noi ne pigliamo, di doue ſe ne puo hauerè.
Si caua l'autun­
no, ſi macera il uerno, & ſi forma la primauera, ma'l uerno ſi copreno di ſecca arena & la ſta­
te di paglia bagnata.
ſe la neceſſità ci ſtrigneſſe a formargli il uerno, ouero la ſtate, biſogna fatti
che ſono ſeccargli all' ombra per molto tempo, il che non ſi fa bene in meno di due anni.
poi ſi deono

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