Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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9883TERZO.
CAP. III. DEL FONDARE, ET DELLE COLONNE, ET
DEL LORO ORNAMENTO, ET DE
GLI ARCHITRAVI.
LE fondationi delle opere gia dette di quanto ſotterra ſi ha da fare, deonſi cauare, ſe trouar ſi poſſo-
no, dal ſodo, &
poi nel ſodo, quanto ci parerà per la grandezza dell’opera con ragione deono eſſer
fatte, &
quella fabrica per tutto il ſuolo, quanto piu ſi puo ſi faccia ſoda, & ſopra terra faccianſi i
muretti ſotto le colonne per la meta piu grosſi di quello, che eſſer deono le colonne, accioche le
parti di ſotto piu ferme ſiano, che le parti di ſopra.
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Et queſti ſi poſſono chiamare Stercobata, quaſi ferme piante, perche ſoſtentano il peſo di tutto l’Edificio.
Oltra di quelto gn ſporti delle ſpire, & delle baſe non deono uſcir del uiuo, & coſi di ſopra eſſer deue ſeruata la groſ-
ſezza del muro, ma gli ſpatij, ò uero eſſer deono fatti à uolti, ouero ſiano ben raſſodati, è battuti, accioche ſian ben
rattenuti, e collegati.
Hauendo Vitr. trattato di quelle coſe, che da lontano in confuſo, & d’appreſſo piu diſtintamente uedemo, accioche non paia, che le ſiano ſola-
mente nell’ aere, &
che le non habbiano piede, egli uuole trattar delle fondamenta di quelle, & con bell’ordine dal fondamento fin alla cima
ci far a naſcer la fabrica.
Dimoſtraci adunque prima quello, che ſotto le fabriche deue stare, & uuole, che imitiamo la natura, che ne gli al-
beri fa le parti inferiori piu groſſe, che le ſuperiori, percioche meglio ſi ſostentano i carichi.
il piano adunque doue ſi deue fabricare, è ouero
duro, è ſodo, naturale, &
fermo, ouero tenero, molle, ò di terreno gia moſſo. Diuerſamente fonderai nell’uno, & nell’altro terreno, perche
doue trouer ai la terra ſoda, cauerai per fondare, &
farai la foſſa tanto larga, quanto portera la ragione dell’ opera, che dei fare, ſe il terreno
2220 ſer à molle, ò ſerà tale nella ſoperficie, ò profondera molto, ſe è nella ſoperficie, caua inſino, che troui il ſodo, ſe profonderà, biſogna farli
la pallificata ben battuta, &
raſſodata. il fondamento è detto ſubſtruttione, che altro non è, che la fabrica, che ſi ſa ſotto terra, fin che ſi ueda.
queſta eſſer deue di ſotto larga, & piu che aſcende, piu ſi riſtrigne. il terreno della foſſa deue eſſer cauato egualmente, & fatto piano, & egua
le per tutto.
accio il peſo della fabrica lo calche egualmente, ne i pareti facciano danno. Le larghezze delle foſſe per le fondamenta dal iudicio
dell’ Architetto ſecondo le groſſezze delle mura, le grandezze delle fabriche, &
le qualità de terreni far ſi deono, perche può accadere ò nel
far un gran pallazzo, ò un tempio, ò un ponte, che le fondamenta eſſer deono continuate per tutto il piano di ſotto con perpetua muratura,
come poi appari del piano hauerai leuato la ſotto muratura è fondamento.
All’hora tu dei fare alcuni muretti, che stercobati ſi chiamano, &
altroue ſtilobati, quaſi piedeſtalli, ò piedi delle colonne, benche altroue stercobata uoglia dire il baſamento di tutta la fabrica, che in alcuni edi-
fici è ſatta à ſcarpa.
ma che quiui intenda il piedeſtallo ſi uede per quelle parole.
Et ſopra terra faccianſi i muri ſotto le colonne.
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Cio è quando la fabrica comincia à ſcoprirſi, & uederſi, i muretti ſotto le colonne altro non ſono, che i piediſtalli, queſti eſſer deono piu groſ-
ſi per la meta del fuſto delle colonne da baſſo.
Ecco la ragione. la ſpira, & baſa della colonna non ſporta piu in fuori per lo piu, che la meta del-
la colonna per groſſezza, cio è per un quarto da un lato, &
per un quarto dall’altro, & queſto nella Dorica, perche lo ſporto della baſa 10
nica ſi fa d’una quarta, &
ottaua della groſſezza della colonna, come ancho della Corinthia. Vuole adunque Vitr. che il piedeſtilo, che è ſotto
la colonna ſia per la metà piu groſſo della colonna, che ſi deue por di ſopra.
& dipiu uuole, che gli ſporti delle baſe che ſono tanto, quanto e la
larghezza del zocco, non eſchino del uiuo, cio è del quadrato del piedeſtallo &
deueſi ancho auuertire, che per questo nome Stilobata, ſe be-
ne s’intende quello che è ſotto le colonne, come piede ò poſamento.
per ò ancho ſono i Stilobati congiunti uno con l’altro mediante quella ag-
giunta, dellaquale parla Vitr.
qui ſotto. & però tutto quel legamento, è detto ancho Stereobata ſecondo la eſpoſitione del nome, che detto ha-
uemo, &
tutta queſta fabrica è immediate ſopra terra. & ſi può ancho Poggio nominare. ma del Poggio ne diro qui ſotto. deueſi auuertire,
che i buoni antichi ſe ben faceuano il baſamento piu largo della fabrica di ſopra.
non però lo faceuano à ſcarpa in modo, che diſcendesſi con
4440 una linea non à piombo.
ma in modo di gradetti, come dimoſtra queſta figura qui ſotto.
Etancho diſopra la groſſezza del parete ſi dene ſeruare.
Cio è che la parte inferiore ſia di quella diſopra piu groſſa, ma gli ſpatij, che ſono tra un piedeſtallo
36[Figure 36]&
l’altro, cio è nelle ſondamenta deonſi legare in qùesto modo, che ouero ſi facciano in uolti, co-
me è lo Impiè d’ un Tempio ritondo nel quarto.
& ancho nella facciata d’untempio di otto colon-
ne diſopra, ouero ſiano raſſodati con pali, &
ben battuti, & fermati, & à questo modo i lega-
menti della fabrica ſeranno fermisſimi.
questi uolti ſono stati ritrouati per ſcemar la ſpeſa, & ſo-
no uolti riuerſi.
ma che impediſſe che non ſiano ancho uolti dritti, come ſono ne gli eſſempi detti
hora.
ma come ſi raſſodi, & battino le palleficate con le fiſtuche, che noi becchi chiamamo, non è
alcuno, che nol ſappia, &
queſto è la regola di ſondare ne i luoghi che hanno buon, & ſodo terre-
5550 no, come ſono quelli di Candia tenacisſimi, &
fermsſimi, ne i quali è gran fatica il cauare. Ma ſe
i luoghi ſerãno di moſſo terreno, ouero paludoſo ò tenero, come à Venetia ce inſegna Vitr.
dicẽdo.
Ma s’egli non ſi troua il ſodo, & che il ſuolo ſia moſſo, ouero paluſtre, al’hora quel-
luogo ſi deue cauare, &
uotare, & con pali d’Alno, ò di Oliuo, ò di Rouere ar-
ſicciati conficcare, &
con i becchi, & altri ſtrumenti ſiano fatte, & battute le
pallificate ſpesſisſime, &
gli ſpatij, che ſono tra pali, ſiano empiti di carboni,
&
di ſodisſime murature ſiano le fondamenta riempite, ma poi, che ſerà battu-
ta la fondamenta, deonſi à liuello porre i piedeſtalli, ſopra de i quali diſponerai
le colonne (come diſopra ſi è detto) ouero nella maniera di ſpeſſe colonne come
ella ricerca, ouero altre (come ciaſcuna richiede, ſiano di piu larghi ſpatij, ò piu liberi, ò ragioneuoli) come diſopra
6660 ſono ſtate deſcritte, &
ordinate. perche nelle Areoſtili è grande liberta di fare gli ſpatij (come piace à ciaſcuno) bene
ſi deue pormente (che ne gli alati à torno, detti peripteri, collocate ſieno le colonne in modo che quanti uani ſeranno
nella fronte tanti due fiate ſiano ne i lati.
Vitr. diſſe nel capo antecedente, che lo alato à torno, detto Peripteros, haueua ſei colonne in fronte, adunque haueue haueua cinque uani. & da i lati ha-
ueua undeci colonne computando le angulari, adunque hauera dieci uani, &
però dice.
Perche coſi ſerà doppia la lunghezza dell’opera alla larghezza, peroche quelli, che hanno uoluto raddoppiar le colon-
ne ne i lati, pare, che habbiano errato, percioche pare un uano di piu ſi ſtenda per la lunghezza.
Et queſto auuiene perche non hanno computato nel numero delle colonne da i lati quelle, che stanno ſopra gli anguli, & cantonate, che ſerueno
alla fronte, &
a i lati, ſi che biſogna raddoppiare i uani, & non le colonne, & questa regola è nelle altre maniere, che hanno colonne à tor-
no, che forſe ſotto queſto nome di Periptere ſono ſtate tutte compreſe, perche tutte hanno portici à torno.
Fin qui adunque hauemo le fonda-
7770 menta, hauemo i Piedestalli, la Fabrica s’incomincia à leuar da terra, &
noi ragionaremo de i Piedeſtalli qui ſotto, hora ſi parla de i gradi, per
liquali ſi aſcendeua al Tempio:
queſti erano nelle fronti, come in molte piante diſopra ſi uede, erano ancho d’intorno, come nella pianta del
Peripteros, di ſei colonne è poſto.
con una isteſſ a ragione ſi regola il numero, l’altezza, & la larghezza de i gradi, & però dice Vitr.
I gradi nella fronte in queſto modo ſi deono formare, che ſempre ſiano diſpari, perche ſalendoſi al primo grado col pie
deſtro, lo iſteſſo piede entrandoſi diſopra nel Tempio ſerà poſto.
Ma le groſſezze di que gradi coſi deono eſſer termi
nate, che non ſiano piu groſſe di dieci dita, ne piu ſottili di noue, i reſtringimenti de i gradi non meno ſiano d’un

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