Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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180161QVINTO. di due terzi di piede, e ſmaltati con Creta, e cimatura, ben è ſpadazzata, è battuta, ilche ſi fa, perche stia ſalda al fuoco, ſopra i pilaſtrel-
li
egli s’impone le tegole didue piedi, queſte tegole ſoſtentano il pauimento, ſotto ilquale ſi poneua il ſuoco, che per certe trombe, ò canali
nelle
groſſezze de i pareti uaporaua in ſu, come ancho s’è auuertito in alcuni luoghi ritrouati nouamente, doue ſi ſtima, che gli antichi faceſ
ſer
calde le loro ſtanze à queſto modo, ilche perche è coſa degna di ſapere, con le figure l’ho dimoſtrato nel ſeguente libro, al Decimo cap.
Quanto aſpetta alle concamerationi, ò cielo de i bagni ( come ho detto) Vit. ci da le regole, & dice, che in due modi ſi poſſono fare, l’uno, è di
muratura
, l’altro diopera di legname, biſogna conſiderar le parti di ſotto di mezzo, &
di ſopra, & il modo di farle. Le parti dette ſono tut
to
un corpo, ilquale ha biſogno d’eſſer ſoſtentato, perche ſenza legamento ruuinerebbe.
Et però il legamento ſi far à in queſto modo. Farannoſi
le
uolte, &
gli archi di ferro, con liſte è lame di ferro attrauerſati, & incrocciati, & queſti archi, ò liste ſiano con ſpesſi uncini à guiſa di
Ancore
attaccati al tauolato, ma tanto larghe una dall’altra che ſopra due di eſſe fermar ſi poſſano le tegſte di due tegole, et queſta ſer à la par
te
di mezzo, ma diſopra egli ſi far à come un terrazzo di creta con peli impaſtata, &
ben battuta, & il cielo di ſotto, che ſopra ſta al paui-
1110 mento ſerà ſmaltato, erimboccato con teſtole peste, &
calce, dapoi intonicato, e biancheggiato gentilmente, & ſe queste uolte ſeranno doppie
daranno
maggiore utilità.
Hor hauendoci trattato del piano, & del uolto de i bagni, & quello che iui biſogna, che ſia, & come & di che ma-
teria
ſi ha à fare l’uno, e l’altro, ſeguita, &
ci da le miure, dicendo.
La dechiar atione d’alcuni uocaboli ci darà ad intender quanto dice Vitr. deonſif ar i bagni grandi ſccondo la moltitudinc delle perſone. Leggeſi
che
Agrippa ne fece cento e ſettanta à beneficio del popolo, crebbero poi in infinito, &
col numero ſatisfaceuano a quello, che la grandez-
za
non poteua.
La miſura loro era, che la lunghezza fuſſe tre parti, & la larghezza due, ecco la proportione ſeſquialtera, ma in queſta
larghezza
non ſi comprendeua il labro, &
il luogo doue aſpettauano quelli, che uoleuano lauarſi. I abro era una foſſa, ò uaſo capacisſi-
mo
di pietra, ò di marmo, dentro ilquale era l’acqua da lauare, d’intorno quello erano alcuni Parapetti doue s’appoggiauano le perſone aſpet
tando
, che i primi uſciſſero del lubro, queſti ſono detti ſcole, ouero, ilche mi piace piu, erano alcune banche d’intorno i labri, doue ſi aſpetta-
3330 ua, &
la larghezza del labro, che egli chiama ancho alueo tra il parete, & il Parapetto, ſia di piede ſei, due de i quali ſeranno occupati dal
grado
inferiore, &
dal puluino, ilquale ſtinio che ſuſſe una parte doue ſi appoggiauano ſtando nel bagno. il labro era ſotto il lume. il Laconi
co
era quello, che ancho Sudatoio ſi chiama, detto coſi da Lacedemoni, perche in luoghi ſimili ſi ſoleuano eſſercitare, &
la figura è nel ſeguen
te
libro, doue ſi parla de i camini.
Clipeo io ho interpretato coperchio, & è coſi dctto dalla ſorma d’un ſcudo, che era rotonda.
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HORA à me pare ( tutto che queſto non s’uſi nell’Italia) di dichiarire il modo di far le paleſtre, & di-
moſtrare
come da i Greci ſono fabricate.
Fannoſi adunque in tre portichi le exedre ſpacioſe, che
hanno
i luoghi da ſedere, &
uedere, nellequali i Filoſofi, gli Oratori, & gli altri, che ſi dilettano
de
gli ſtudij poſſono ſedendo diſputare.
Nella Paleſtra ſieno i Periſtili, come s’è detto di ſopra, coſi deono eſſer perfettamente compartiti. Ma dalla parte di
fuori
deono eſſer diſpoſti tre portichi, uno la doue ſi eſce del Periſtilio, due dalla deſtra, &
dalla ſineſtra detti Sta-
diati
.
Diqueſti portichi quello, che riguarda al Settentrione ſi fa doppio, & di amplisſima larghezza, l’altro
è
ſemplice, &
fatto in modo, che nelle parti, che fono d’intorno i pareti, & in quelle, che ſono uerſo le Colon-
6660 ne habbia i margini come ſentieri non meno di dieci piedi, &
il mezzo cauato di modo, che due gradi ſiano nel-
la
diſceſa d’un piede e mezzo da i margini al piano, ilqual piano non ſia men largo di piedi dodici, e coſi quelli
che
ueſtiti camineranno d’intorno ne i margini non ſeranno impediti da quelli, che unti ſi exerciteranno.
Queſto portico, e nominato Xiſto da Greci, perche gli Athleti al tempo del uerno ſotto i coperti ne gli Stadij
ſi
exercitauano.
I Xiſti ſi deono fare ſi che tra due portichi ui ſiano ſelue, & le piantationi, & in queſti ſi facciano tra gli alberi le
ſtrade
, &
iui di Aſtreco ſiano collocate le ſtanze.
Appreſſo il Xiſto, & il doppio Portico, ſi diſſegnino i luoghi ſcoperti da caminare detti Peridromide da Greci, nei
quali
il uerno, quando l’aere è ſereno uſcendo gli Athleti ſi posſino eſſercitare.
Quanto dice Vitr, è chiaro aſſai con la interpretation nostra, & dalle parole ſue, la doue ſi deue auuertire quanto ſtudio poneſſero gli antichi nel
lo
eſſercitio, &
come acconciamente prouedeſſero à i biſogni, & à i piaceri de gli huomini. Ma noi diremo qualche coſa del Circo, & del-
lo
Amphitheatro, &
prima dello Amphitheatro, ilquale non era altro che due Theatri inſieme con le corna congiunti, & continua-
ti
leuate uia le ſcene, &
i pulpiti, & laſciato il luogo piano, e ſpacioſo coperto di Arena, doue contra le ferocisſime beſtie

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