Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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196177SESTO. animali, tutti deono ſecona’o le qualità, e nature loro eſſer accommodati, & l’oſſeruanze di queſte coſe molto bene ſi fanno auuertendo à
quello
, che ſi fa in diuerſi paeſi;
& ponendoui cura, & industria.
Il grano, & ogni ſeme marciſſe per l’humido, impallidiſce per lo caldo, ammaſſato ſi riſtrigne, e ſobboglie, & per toccar la calce ſi guasta, &
pero
ſia ſopra tauolato, ò in caua ſopra la nuda terra, uerſo Borea, e Tramontana.
Le poma ſi conſeruano in luogo ſreddo, in caſſe di legno rinchiuſe.
Gliinſtrumenti, che biſognano à gli Agricoltori ſiano in luoghi accommodati: il carro, i gioghi, l’Aratro, le corbe dal fieno ſiano ſotto il co-
perto
al mezzo di uerſo la cuccina.
1110
I Buoi mangino al baſſo, a Caualli penda lo ſtrame di ſopra, perche alzando la testa l’aſciugano, perche hanno la teſta humida, però dinanzi la
mangiatora
non ſia il Parete humido.
La Luna gli guaſta gli occhi.
Auuertiamo adunque in queſta materia à i precetti di Vitru. eleggendo prima il luogo ſano, perche la doue ſi uuol far conto con l’inſcrno, non
ſolamente
l’entrata, ma la uita è dubbioſa, anzi la morte è piu certa, che’l guadagno:
dapoi con buon conſiglio douemo far le fabriche tanto
grandi
, quanto ricerca la poſſesſione, l’entrata, &
la copia de i ſrutti. Quanto alla poſſesſione eſſer deue il modo, & la miſura, che è ot-
tima
in tutte le coſe, &
ſi deue ſeruar quel precetto che dice, il campo douer eſſer piu debile, che l’A gricoltore: perche ſe biſogna ſoſtener-
lo
, &
curarlo, quando l’ Agricoltore non puo tanto, è neceſſario, che’l campo patiſca, & però men rende ſpeſſo una gran poſſesſione poco,
che
una picciola molto coltiuata.
Siche douemo tanto tenere, quanto potemo mantenere, accioche compramo i campiper goderli noi, & non
per
torgli ad altri, ò per aggrauarci troppo, perche niente gioua il uoler poſſedere, &
non poter lauorare. Quanto alle fabriche ſimil-
mente
douemo ſchiuare di non incorrere nel uitio di Lucullo, &
di Sceuola, de quali uno ediſico in uilla molto piu riccamente di quello, che
3330 richiedeuano le poſſesſioni.
L’altro mancò de gran longa. All’uno di troppo ſpeſa, all’altro di non poco danno ſu cagione.
Il ſesto capo di Columella, e al propoſito di questo capo, il Torchio, l’ara ce inſegna Catone, e Palladio.
4440
Queſto luogo da alcuni proſtàs, da altri paraſtas è nominato. In que luoghi di dentro ſi fanno le ſtanze grandi, nelle-
5550 quali le madri di famiglia con i laniſici ſiedono.
In quelli anditi dalla deſtra, & dalla ſiniſtra ui ſono i cubiculi, de-
quali
uno è detto Thalamo, l’altro Antithalamo, ma d’intorno à i portichi ſono i Tridini ordinari, &
i cubiculi an-
chora
, &
le ſtanze per la famiglia, & queſta parte è detta Gineconiti, cioè Stanza delle donne.
Aqueſte ſi congiugnono le caſe piu ampie, che hanno i Periſtili, ò colonnati piu ampi, ne i quali ſon quattro porti-
chi
di pari altezza, oucro quello, che riguarda al meriggie, è fatto di piu alte colonne, &
quel Colonnato d’intor-
no
, che ha le Colonne, &
il portico piu alto fi chiama Rhodiaco. Quelle caſe hanno i ueſtibuli magniſichi, & le
porte
propie con grandezza, &
i portichi de i Periſtili ornatisſimamente ſoffittati, intonicati, & lauorati di Stuc
chi
, &
ne i portichi, che riguardano al Settentrione hanno i Triclini, i Ciziceni, le cancellarie, ma uerſo il Leuante
hanno
le Librerie, uerſo Ponente le Eſſedre, &
uerſo il mezzo di le Sale coſi grandi, che facilmente poſti in quelli,
&
acconci, quattro Triclini, il luogo è ſpacioſo ancho per uedere far le feſte, & per lo ſeruitio, & amminiſtratione.
6660 In queſte Sale ſi fanno i conuiti de gli huomini. Perche ſecondo i coſtumi di Greci le matrone ſedeuano a men-
ſa
.
Queſti Periſtili, ò Colonnati ſi chiamauano Andronitide. Perche in quelli ſtauano gli huomini ſenza eſſer di-
ſturbati
dalle donne.
Oltra di queſto dalla deſtra, & dalla ſiniſtra erano alcune caſette, che hauenano porte propie,
Triclini
, &
cubiculi commodi, accioche i foreſtieri non nei Periſtili, ma in quelle foreſterie alloggiaſſero. Perche
eſſendo
ſtati i Greci piu dilicati, &
dei beni di Fortuna piu accommodati, à ſoreſtieri, che ueniuano apparecchia-
uano
, i Triclini, i Cubiculi, &
le ſaluarobbe è diſpenſe, & il primo giorno gli inuitauano à cena. Il ſecondo gli
mandauano
Pollame, Vuoua, herbe, Poma, &
altre coſe diuilla, & però i Pittori imitando con le Pitture le coſe
mandate
à gli hoſpiti chiamauano quelle Xenia.
Coſi non pareua che i padri di famiglia nell’albergo eſſer foreſtieri hauendo in tali alloggiamenti una libertà ſecreta.
Tra queſti Periſtili, & alberghi erano gli anditi detti meſaule, perche erano di mezzo tra due aule, ma i noſtri chia
7770 mano quelle Androne.
Ma queſto è mirabile, perche queſto ne à Greci, ne à noſtri puo conuenire: perche i Greci
chiamano
Androne le ſtanze doue mangiano gli huomini, percheiui ſtanno le dõne.
Et coſi anchora ſono altre
coſe
ſimiglianti, come il Xiſto, il Prothiro, i Telamoni, &
altre parti di queſta maniera. Il Xiſto ſecondo Greci, è
un
portico di ampia larghezza, doue il uerno s’eſſercitauano gli Athleti.
Ma i noſtri chiamamo Xiſti i luoghi ſco-
perti
da caminare, cho i Greci chiamano Peridromide.
Appreſſo Greci Prothiri ſono i ueſtibuli inanzi le porte,
ma
noi chiamamo Prothiri quelli, che i Greci chiamano Diathiri.

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