Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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1511PROEMIO.
L’arte del miſurare è detta Geometria; questa gioua al diſſegno, & è quella, che alla predetta pratica del diſſegno ſouuiene con la ragione, co-
me
ſi uede nella uoluta del capitello Ionico, &
in molte proportionate miſure; oltra di queſto perche ſpeſſo auuiene, che è neceſſario liuellare
i
piani, tirare à ſquadra, &
drizzare i terreni, però è neceſſario hauere la Geometria, come ſi uede del liuellare le acque nell’ottauo, del-
la
diuiſione dell’opere, nel primo, del miſurare i terreni, nel nono, &
finalmente per ogni parte; doue ſi può dire la Geometria eſſer madre
del
diſſegno, biſogna adunque hauere la facilità del diſſegno biſogna hauere la ragione, la quale è poſta in ſapere la cagione de gli effetti fatti
con
la regola, &
col compaſſo, che ſono le linee dritte, & le piegate, gli archi, i uolti, le corde, & le dritture per uſare i nomi della pra-
tica
.
La Geometria adunque dal punto prouede le linee disteſe, le torte, le pendenti, le piane, lequediſtanti, gli angoli giuſti, gli stretti,
i
larghi, le ſommitati, i circoli interi, i diminuiti, i composti, le figure de piu lati, le ſuperficie, i corpiregolari, &
gl’irregolari, le pirami
di
, le ſpere, i coni, &
altre ſimiglianti, che alle colonne, à gli architraui, alle cube, tribune, & à molte altre coſe de gli edificij; & coſi la
Geometria
è neceſſaria allo Architetto.
& questa hebbe Vitr. come appare in molti luoghi, & ſpecialmente al ſeſto, & ottauo libro.
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Proſpettiua è nome del tutto, & nome della parte. Proſpettiua in generale è quella, che dimostra tre ragioni del uedere, la dritta, la rifleſſa, la
riſranta
, ne la dritta ſi comprende la cagione de gli effctti, che fanno le coſe uiſibili medianti i lumi poſti per dritto.
La riſleſſa è laragione del
riſalimento
de i raggi, &
gli effctti che ſi fanno come da gli ſpecchi piani, caui, ritorti, riuerſci, & altre figure. La rinfranta è la ragione
delle
coſe, che appaiano per mezzo d’alcuna coſa lucida, &
traſparente: come ſotto l’acqua, per lo uetro, oltra le nubi, & questa proſpet-
tiua
ſi chiama, proſpettiua de i lumi naturali, ſpeculatiua, &
di grande conditione tra le parti della Filoſofia; percioche il ſuggetto ſuo è la
luce
giocondisſima alle uiſte, &
agli animi de mortali, la doue eſſendo noi nelle stanze rinchiuſi per difeſa del freddo, & del caldo, neceſſa-
rio
è che habbiamo la diletteuolisſima preſenza della luce, &
del lume, ſia egli, ò dritto, ò rifleſſo, & però è neceſſario che l’Architetto hab
bia
la proſpettiua.
Ma quando come parte è preſa, riguardando alla pratica ſuol far coſe marauiglioſe ingannando gli occhi humani per le
distanze
de i luoghi ritrouando lo inganno.
Queſta ſopra i piani dimoſtra i rilieui, le diſtanze, il fuggire, & lo ſcorciare delle coſe corpo-
2220 rali, con un punto reggendo il tutto, come ſi dir à;
però nel Terzo libro al ſecõdo capitolo uuole Vitr. che le colonne angolari ſieno piu groſſe,
percioche
l’aere circonſtante diminuiſce.
& leua della uiſta, & nel fine del detto libro commanda, che tutti i membri ſopra i capitelli come
ſono
architraui, ſregi, gocciolatoi, frontiſpitij ſieno inclinati per la duodecima parte, ciaſcuno della fronte ſua, &
queſto ſolo per la uiſta,
come
ſi dirà nel ſeſto anche al ſecondo capitolo parla alcune coſe della proſpettiua.
per le quali ſi comprende quella eſſer allo Architetto ne-
ceſſaria
&
Vitr. non eſſerne stato imperito, & finalmente le pitture delle Scene altro non ſono, che proſpettiua.
La cognitione dell’Iſtoria fa, che ſi ſappia la ragione di molti ornamẽti, che ſogliono fare gl’Architetti nelle opereloro.
Vitr. in queſta parte è chiaro per gli eſſempi ch’egli da.
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Come ſi legge della inuentione del capitello Corinthio, & d’altri effetti che ſi uedranno, leggendo ne! Quarto libro. Hasſinel primo libro di Tu-
cidide
Pauſania Spartano figliuolo di Cleombroto capitano de Greci.
Plutharco citando Chiſiferno nelle comparationi de i Romani, & de i
Grecinarra
che;
Diſcorrendo i Perſi nella Grecia, & facendo di molte prede Pauſania duce de Lacedemonij riceuè quaranta talenti d’oro da
Xerſe
, accioche tradiſſe la Grecia, la qual coſa poi che ſi riſeppe.
Ageſilao Padre hauendo perſeguitato il figliuolo fino al tempio di Pallade.
Edichalca; otturò con mattoni le porte del tempio, & iui per fame lo fece conſumare, & la Madre lo laſciò inſepolto; queſto dice Plutharco di
uerſamente
da Thucidide.
Soleuano i Greci nel luogo oue haueuano poſti in fuga, & ſuperati i nimici tagliare i rami de gli Alberi, &

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