Vitruvius, M. L. Vitrvuio Pollione De architectura : traducto di Latino in Vulgare dal vero exemplare con le figure a li soi loci con mirado ordine insignito co la sua tabula alphabetica per la quale potrai facilmente trouare la moltitudine de li vocabuli a li soi loci con summa diligentia expositi & enucleati mai piu da niuno altro fin al presente facto ad immensa vtilitate di ciascuno studioso

Table of contents

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[201.] ***De la tẽperatura del mínío. # Cap. IX.
[202.] ***Delí colorí qualíſí fano conarte. # Cap. # X.
[203.] ***Dele tẽperatíone del ceruleo. # Cap. # XI.
[204.] ***In qual modo ſe facía la ceruſa, & la erugíne, & ſandaraca. # Ca. # XII.
[205.] ***In qual modo ſí facía lo oſtro detuttí lí factítíj colorí excellẽtíſſímo. # Cap. # XIII.
[206.] ***Delí purpureí colorí. # Cap. # XIIII.
[207.] ***Dele ínuentíone de le aque. # Cap. # prímo.
[208.] ***De laqua de le pluuíe. # Capí. # II.
[209.] ***Dele aque calíde, & le loro uírtute, quale ſí attraheno da díuerſí metallí, & de uaríj fontí, & fíumí, & lací la loro natura. # Cap. # III.
[210.] ***Dela ꝓpríeta de alcuní locí, & fontí, ꝗ̃lí ſí trouano dí mírãda oꝑatíõe. # Ca.# IIII.
[211.] ***De lí experímentí de le aque. # Capí. # V.
[212.] ***De le ꝑductíone, & líbramẽtí de le aque, & ínſtrumẽtí ad taleuſo. # Cap. # VI.
[213.] ***In quantí modí ſí conduceno le aque. # Cap. # VII.
[214.] ***Marco Vítruuio Pollíone Líbro nono, ín lo quale deſcríue le ra-tíone de le coſe Gnomoníce, & de lí Horologíj.
[215.] ***Inuentíone de Platone da men ſurare lí campí. # Capí. # prímo.
[216.] ***De la norma emendata ínuentíone de Píthagora da la deforma-tíone del trígono hortogonío. # Cap. # II.
[217.] Cin qual modo la portíone del argento míſta con lo auro ín la íntegra opera ſe poſſa deprehendere & díſcernere. # Cap. # III.
[218.] ***Dele Gnomoníce ratíone da lí radíj del ſole trouate per lumbra & al mondo, & anche a lí planetí. # Cap. # IIII.
[219.] ***Del corſo del Sole per lí duodecí ſígní. # Cap. # V.
[220.] ***Delí ſíderí qualí ſono dal Zodíaco al ſeptẽtríone. # Cap. # VI.
[221.] ***De lí ſíderí quali ſono dal Zodíaco al mezo dí. # Cap. # VII.
[222.] ***De le ratíone de lí horologíj, & umbre de lí gnomoní al tẽpo equínoctíale, ín Roma, et ín alcuní altrí locí. # Capí. # VIII.
[223.] ***De la ratíone, & uſo de lí Horologíj, & de la loro ínuentíone, & qualí ſíano ſtatí lí ínuentorí. # Cap. # IX.
[224.] ***Marco Vítruuío Pollíone de le machíne líbro Decímo.
[225.] ***Dela machína che coſa ſía, & de la leí dífferentía dal organo, de la orígíne & neceſſítate. # Cap. # prímo.
[226.] ***Dele tractoríe machínatíone de le ſacre Ede, & publíce oꝑe. # Cap. # II.
[227.] ***De díuerſe appellatíone de ma- chíne, & con qual ratíone ſe erígeno. # Cap. # III.
[228.] ***Deuna machína ſímíle a la ſuperíore, a la quale lí colloſſícoterí píu ſecuramente ſe pono cõmettere, ímutata ſolamẽte la ſucula ín tímpano. # Cap. # IIII.
[229.] ***Deuna altra generatíone de tractoría machína. Capí. V.
[230.] ***Vna íngeníoſa ratíone de Cteſíphonte ad conducere lí grauí onerí. # Cap. # VI.
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1121 Euphrates: queſto e vno fiume in Siria, quale perue- # ne dal monte Pariardes. # 77 Euripi: cioe ramuſculi de aqua corrente. # 72 ΕυρΝ{κα}: Eurica ſignifica vulgarmente io lho ben # trouato. # 85 Eurithmia: q̃fta ſi e vna pulcherrima effigie ben for- # mata che per diſtinctiõe de li numeri fa apparere # la coſa bella cõ delectatione. Et e vocabulo gre- # co, e ſi dice da εν, che ſignifica bono, & ρΗτμος # cioe numeratione. # 4.5 Euro: queſto e vno vento, quale e calido, e humido # e ſi induce le pluuie, ele nebule obſcure, e regna # maſſimamente al tempo de lo inuerno. # 10 Euſtilo, cioe bene columnato. # 26 Euthigrammate: cioe dal bon lineare, o vero menſu # rare, & compaſſare. # 1
E ante X
22 Exaſtila, cioe de ſei colonne. # 26 Exaphori: cioe de ſei, che coſi ſignificano li grecí. # 98 Exedra: queſte exedre ſono li loci in le ſacre Ede, qua # le ſi diceno il capitulo, doue nõ ſolum il ſummo # pontifice ſedendo in eſſe da audientia, ma ancho # ra doue li religioſi fano il ſuo conſilio, o vero co # me ſono in li loci de li publici Senatori per dare # audientia & fare li conſilii. Anchora come in le # ſchole, vnde in li publíci ſtudii ſi legge, ſedeno li # audienti. # 54 Exedre: cioe loci ſpacioſi, o vero ſale de magiore ca # pacita da ſedere in circuito. # 63.72 Expreſſione: queſto vocabulo exprimere ha molti ſi # gniſicati in queſta parte ſignifica aperire, extrahe- # re, manifeſtare, mandare fora da longe, o vero in # altitudine, a le volte in baſſezza. A le volte expri- # mere ſignifica ſchizare fora da ſe il líquore, o ve- # ro altra coſa emanare fora, quale expreſſamente # e apparente ſi veda, come anchora fa il vino, ove # ro loleo ſotto a li torculi quando e expreſſo, ove # ro li drapi bagnati ſi extorqueno. # 82
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33 Fabri: cioe operanti de varii artificii, o di metalli, o # vero de legnami coſi ſono dicti fabri a fabrican- # do, o vero alcune coſe de queſti componendo, # ſi come Ferrarii, Calderarii, Armaroli Sperona- # ri, Marangoni, & de molte altre diſtínct one de # exercitii. # 68 Farrarii: cioe palliarii facti di ſtramo, o vero de pal- # lia di farro o vero di frumento. Per che farrago # ſignifica tutto quello che per cauſa del magna- # re ſi da a li iumenti, ben che ſia di piu ſorte, ſe con- # do che ſcriue Feſto. Ma per che la pallia di or- # deo, quantũque ſicca, ſi da per nutrimento a li iu # menti, ella ſi po domandare farragine, & il pallia # rio di eſſa Farrario. # 65 Faſtigii: cioe le ſummitate, quaſi come culmini acu # ti a modo de li pinaculi de le torre, o vero de li fe # nili, o palliarii, o de la caſſine doue habitano li cõ # tadíní con li armenti. # 13 Faui: queſto vocabulo ſignifica la concauita come # ſi vſa in lo nucleo amuſaico per ſimilitudine de li # meliflui faui de le ape. # 70
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44 Femur: queſto vocabulo ſignífica vna linea diuiſo- # ria, quale li greci la vocano {μι}ρος. # 36 Femori: queſti ſono le parte interíore de le coxe, do- # ue ſtano li membri genitali. # 88 Fenili: cioe locí doue ſe mette il feno, quali ſi díceno # caſſine per che il feno meglio ſi conſerua al co- # perto, che al ſcoperto cielo. # 65 Ferrace: o vero Frace queſto vocabulo ſignifica nõ # ſolamente la limatura dil ferro o vero di la fecie # di ferro, quale ſi troua in le focine ma anchora # Ferrace ſignifica la propria fece di ogni coſa, ma # ſpecialmente ſi dice del lolio. # 70 Ferro: cioe chiodi di ferro, per che pare ſi corrumpa # da la Erugine. Ma ſi quando e ben caldo, e ben # ignito fuſſe extincto ín la cera, & raſina liquefa- # cendola, ſi tempera & ſi conſerua perpetuamen- # te che mai non vene ruginoſo. # 7 Ferule: queſte ſono come il torſo de le caule, o vero # di lherba che ſi dice cãnamelle che produceno il # zucharo. # 79 Feſtucato ſolo: cioe lignificato, o vero faſſinato, o # vero palificato. # 72
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55 Fibula: queſta ſi e modo di vno anello, & po eſſere # di ferro, o di oſſo o vero di corda, come e notiſ # ſimo vocabulo, vulgarmente ſi dice fibia, o vero # vna aſa. # 95 Fides: Fede, ben che molti ſapienti hanno ſcripto # che coſa e fede, e le amore de la concordia del # mundo, quale ſta connexo con la ſpeme di perue # nire a qualche optato ſuo deſiderio che non ſi cõ # prende el fine. # 2
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66 Fonte del Sole: di q̃ſto fonte molti auctori hãno ſcri # pto, & de le ſue varie e grande mutatione, ſi co- # me Plinio, Plutarcho, Herodoto, Diodoro Sicu # lo, e molti altri. # 78 Fonti che gittano fora pegola: di queſti ſi afferma # per molti auctori. # 78 Fore: queſte ſono quelle che vulgarmente ſi dico- # no le ante, che ſe metteno a le porte de le chieſie, # e de le caſe per aprire, e perſerrare, ſe fano di le- # gno, o vero alcuna volta di metallo, ſi dicono # anchora value. # 40 Fori: cioe platee, vnde ſi fano le nundine e altre dele # ctatione. # 45 Foro: cioe loco doue ſi agitano le cauſe per le per- # ſone litigante quale ſi díce il palatio. # 73 Forfici: queſti ſono come dentí di ferro adunci, ove # ro rampinati, quali ſi domandano taioli, o vero

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